Cioccolatini. (USAxUK) [St. Valentine Day]
Voglio ringraziare
Hika-Chan che è una cara amica. Il solo parlare con lei mi fa
sentire felice, è un'amica preziosa che spero di non perdere
mai. Hika-Chan, sei fantastica!!
Inghilterra camminava lentamente fra i negozi. Stava cercando
qualche negozio che vendesse dei cioccolatini, anche se non era
difficile trovarli. Poteva farli lui stesso, infondo non era un cattivo
cuoco! O meglio, lui lo sapeva, anche se tutti affermavano il
contrario... Però non voleva rischiare.
Ci aveva provato, prima, a creare dei cioccolatini, però dopo
averne assaggiato uno... Beh, non che ammettesse che non fosse un bravo
cuoco, anzi! Solo che... Avevano un... gusto strano. Avrà solo
sbagliato un ingrediente, ovvio! Lui è un grande cuoco!
Sospirò. Non aveva proprio voglia di chiedere aiuto a qualche
nazione. Avrebbe dovuto ammettere che non sapeva fare a cucinare. Ed il
suo orgoglio glielo impediva. Poteva ammetterlo - ma soltanto una volta
- solo ad America. A nessun altro era dato saperlo - non da lui
direttamente. Si guardò intorno, mentre cercava di scorgere
qualche altra Nazione nella folla. In quel caso, avrebbe dovuto
prepararsi una scusa. Se poi lo beccavano comprare cioccolatini,
sarebbe stata la fine!! Si avvicinò ad un negozio. Perfetto.
Ungheria uscì dal suddetto negozio. Inghilterra la guardò
scettico.
"Hai comprato dei cioccolatini?" Lei arrossì.
"S-sono per Prussia! Cioè, glielo do' solo p-perché... Mi
scoccia andare a dare cioccolatini fatti da me personalmente ad
Austria-sama e ritrovarmi con nulla per Prussia se si troverà
là! E poi, a te cosa importa?! E invece tu cosa ci fai qua, sentiamo?" Inghilterra fu colto di sprovvista. Non pensava lei gli facesse quella domanda.
"Io stavo solo passando da qua davanti!" Disse sbrigativo. Ungheria
annuì poco convinta e se ne andò. Non voleva che lui facesse domande a lei. Poteva pensare male, pensare... pensare che a lei piacesse Prussia!! Impensabile, impensabile!
Quando Arthur fu sicuro che Ungheria era andata via, entrò nel
negozio. Si guardò attorno. C'erano più ragazze che
ragazzi. Si sentiva un po' a disagio, in effetti. E poi... C'erano
così tanti cioccolatini! Poteva prendere i Baci Perugina, se
proprio voleva. Oppure... afferrare una scatola a caso, sì, era
così facile! Infondo, per lui erano tutti uguali quei
cioccolatini.
Una fata gli svolazzò attorno. Sembrò esaminare le
scatole dei cioccolatini. Sorridendo tutto contento, quell'esserino
fatato gli indicò una scatola che a lui sembrava uguale a tante
altre. La prese e la guardò. Uguale a tutte le altre,
già... Sospirò, ringraziò mentalmente l'amichetta
volante ed andò a pagare quei cioccolatini. Uscì dal
negozio guardandosi attorno e assicurandosi che nessuno lo vedesse e
nascose il pacchetto dentro una tasca interna del giubbotto, sperando
che ci sarebbe stato. Poi, si diresse verso casa sua. Avrebbe dovuto
andare da Alfred, per potergli dare quei cioccolatini. San Valentino
era domani. Non sapeva cosa dirgli... Sperava almeno i cioccolatini gli
sarebbero piaciuti. Sospirò nuovamente.
America era un'eroe, sì. E un'eroe non si faceva scoraggiare da
nulla. Ma lui ormai stava iniziando a perdere la pazienza. Come mai non
riusciva a fare quei diavolo di cioccolatini?!? Aveva pensato di fare
lui stesso dei cioccolatini a Inghilterra, per fargli vedere anche che
lui non si scoraggiava mai, che era migliore di lui, che sapeva fare
quindi più cose di lui, che... anche che sapeva cucinare meglio
di lui. Però non riusciva a fare quei dannatissimi cioccolatini.
E chiedere aiuto a qualcuno non era per niente eroico, no!
Ormai era sporco dalla testa ai piedi. Ci rinunciò. Si tolse il
grembiule - sì, aveva indossato un grembiule, ma soltanto per
non sporcarsi i vestiti, anche se non è che ce l'abbia proprio
fatta - e si diresse in bagno. Decise di farsi una doccia. Poi si
sarebbe cambiato e sarebbe andato a comprare dei cioccolatini
qualsiasi. No, non qualsiasi: i migliori.
Stava camminando per le strade guardandosi attentamente attorno.
Cercava i migliori cioccolatini che poteva trovare. Si illuminò
guardando dentro un negozio, ci si diresse. Dentro, si guardò
attorno alla ricerca dell'oggetto che aveva attirato la sua attenzione.
Appena lo scovò, lo afferrò e corse a pagarlo.
Quando fu fuori guardò fieramente ciò che aveva in
mano. Anche la commessa gli aveva detto che era un ottima scelta.
"Sarà entusiasta. Sono i migliori, a quanto ha detto la commessa!! Non possono
non piacergli." Esclamò. Osservò attentamente i
cioccolatini. Sospirò, poi
sorrise. Gli sarebbero piaciuti.
Inghilterra suonò nervosamente il campanello di casa di Alfred.
Era San Valentino. Non aveva pensato a nulla da dirgli...
Guardò la confezione di cioccolatini nella sua mano.
Sospirò. America aprì la porta.
"Ah, Inghilterra... Entra, entra!" Sorrise e si scostò, facendo
entrare Arthur. Lui entrò. Appena Alfred chiuse la porta, questo
si diresse in salotto. Inghilterra lo seguì. America si
girò verso di lui sorridente e gli porse dei cioccolatini.
"Buon San Valentino!" Inghilterra arrossì e prese titubante la scatola. Porse poi ad America la propria.
"B-Buon San Valentino." Era rosso quanto i pomodori di Spagna. Aveva lo
sguardo chinato verso il basso per l'imbarazzo. America prese la
scatola ancora sorridente. La aprì, prese un cioccolatino e lo
portò alla bocca, ma si fermò prima di mangiarlo.
"Li hai fatti tu?" Inghilterra sbuffò, e fece cenno di no con la testa. America lo mangiò.
"Buonissimo!" Arthur era un po' offeso, e Alfred lo notò.
"Dai, io non... non volevo dire ciò che stai pensando... Ehm...
Se può farti piacere, anche io ho comprato i cioccolatini
perché non riuscivo a farli. Ma ciò dovrà rimanere
tra noi." Inghilterra lo guardò, e un piccolo sorriso nacque
sulle sue labbra. Avrebbe voluto ridere di lui perché non
riusciva a fare dei semplici cioccolatini, ma infondo non ci riusciva
neanche lui - Arthur -, e America aveva voluto dirglielo per farlo
stare meglio, quindi non c'era nulla da ridere.
I due restarono in silenzio per vari minuti. Volevano comunicare, ma
entrambi non volevano spezzare quel momento che, in apparenza, non
aveva nulla di particolare. Solo, ecco, erano entrambi vicini, e Alfred
prese la mano di Arthur. Non c'era bisogno di parole. Infondo, nell'amore un silenzio vale più di un discorso.
"Buon San Valentino." Ripeté Inghilterra più convinto di
prima. America sorrise. Arthur guardò Alfred e gli si
avvicinò lentamente, fino a dargli un bacio. Fu corto, ma era
pieno di tutta la felicità e gioia di Inghilterra. Ma,
soprattutto, era pieno d'amore. Perché, si sa, un piccolo bacio può racchiudere l'amore più grande.
E il loro amore era grande. Sì, grandissimo. Il grandissimo
amore che solo gli eroi hanno, avrebbe detto America. Il grandissimo
amore solo loro. Che nessuno poteva spezzare. Perché era forte.
Il loro legame era più forte di qualsiasi persona, più
indissolubile di una catena, più incredibile di un sogno.
Perché loro non avevano mai bisogno di parole per capirsi. Perché loro, sì, avevano stabilito questo legame già da molto tempo.
Arthur aprì la scatola di cioccolatini che gli aveva regalato
Alfred, prese un cioccolatino e lo mise titubante in bocca. Era
delizioso. E America lo guardava sorridente. E pensò che
Inghilterra, quando era con lui, si rivelava essere dolce. Dolce,
già.
Come un cioccolatino.
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
AA: Angolo Autrice
Salve
a tutti! Ed eccomi ritornata, con la mia prima storia in generale su
Hetalia: Axis Powers. Mi piace molto questo pairing, per questo ho
scritto su di loro per oggi, San Valentino. Spero di averli fatti IC,
non conosco ancora bene Hetalia: Axis Powers X3 Bene, vi lascio
immediatamente che non so cosa scrivere! Un grazie a chi
recensirà o metterà tra i preferiti (sìsì,
che illusa che sono!)!!
Buon San Valentino!!
|