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Prologue
Dominique Weasley aveva sempre saputo di essere una ragazza
particolare, diversa dalle altre, e ne andava estremamente fiera. No, non aveva
la presunzione di essere diversa dalla massa come tanti altri ragazzi e ragazze,
che per quanto tentassero di essere o apparire diversi alla fine rimanevano
sempre e solo parte integrante della folla di anime che disprezzavano.
Dominique non disprezzava assolutamente le persone
cosiddette “normali”. Era solo consapevole di quello che era, sapeva di essere
veramente diversa.
Aveva quindici anni. Fisicamente assomigliava molto a sua
madre, Fleur Weasley, e a sua sorella, Victoire. Era una bellissima ragazza,
nelle sue vene scorrevano anche gocce di sangue di Veela. Più alta delle altre
ragazze, aveva forme sinuose e lunghi capelli biondi dalle sfumature argentee.
Solo gli occhi non erano identici a quelli della madre e della sorella. Gli
occhi li aveva ereditati dal padre, Bill Weasley, ed erano marroni.
Appariva come una ragazza di indole mite, una di quelle
persone che non avrebbero mai e poi mai violato una regola o fatto qualcosa di
vietato. Taciturna e sempre chiusa in se stessa, non amava parlare, tant’è che
prima di iniziare Hogwarts proferiva parola solo se strettamente necessario. Non
le piaceva nemmeno esprimere le sue emozioni, confidare a qualcuno i suoi
pensieri.
Le sembrava di infangare i suoi sentimenti esprimendoli con
le parole. C’era solo un modo per conoscere ciò che passava per la testa della
ragazza, quel modo era la sua unica valvola di sfogo, una via di fuga dalla
realtà, l’unica cosa in cui osava.
I suoi sentimenti lei li esprimeva sottoforma di note
musicali, di colpi di pennello su una tela, di tracce di inchiostro su un pezzo
di pergamena. Lei era un’artista nel senso più puro del termine, padroneggiava
tranquillamente qualsiasi forma d’arte, che fosse essa iconografica o musicale.
Suonava il pianoforte sin da quando aveva cinque anni, componeva lei stessa i
brani. Si lasciava trasportare dalle emozioni e componeva melodie incantevoli,
dipingeva quadri straordinari, scriveva in modo strabiliante.
Era ben consapevole del suo talento, che coltivava da
sempre e continuava a migliorare, in cerca della perfezione. E per raggiungere
la perfezione aveva bisogno di conservare intatte le sue emozioni per poterle
esprimere nelle migliori dei modi.
L’artista è guidato dal sentimento, sosteneva, è il
sentimento stesso l’anima di ogni forma d’arte, perché altrimenti l’arte perde
il suo fine principale e non trasmette nulla.
Dominique viveva per l’arte e per trasmettere emozioni. Non
era brava a scuola, non era brava a socializzare, non aveva molti amici, ma se
quello era il prezzo da pagare per esprimere l’arte lo pagava volentieri.
I suoi unici amici erano i suoi soli parenti, ma solo con
cinque di essi aveva un rapporto più profondo. Sebbene non approvasse
l’atteggiamento di Victoire, non poteva non volerle bene e stimarla come donna.
Era ormai una donna, ed era sposata da qualche mese con Teddy Lupin. Nonostante
questo, il suo carattere non era cambiato. Molto vanitosa, ma anche nata per
provocare disastri.
Louis era suo fratello, più piccolo di un paio di anni. Lui
non aveva preso nulla dalla madre, ma sua nonna Molly ripeteva sempre quanto
assomigliasse al padre. Fondamentalmente, era anche lui un ragazzo tranquillo,
era sempre il primo a vedere un quadro della sorella, a leggere un suo scritto o
a sentire una sua melodia. Lui e Dominique non avevano mai parlato a lungo, a
dir la verità le loro chiacchierate avevano fine dopo pochi secondi, eppure
nessuno conosceva Dominique quanto il fratellino.
Rose Weasley e Lily Potter, sue cugine, erano quelle che
più si avvicinavano al concetto di “migliore amica”. Rose e Lily erano sempre
presenti nella vita di Dominique e la ragazza conosceva tutti i segreti delle
due. Erano inseparabili, sebbene di età diverse.
Ma la persona a cui Dominique era più legata era senza
dubbio lui, James Sirius Potter. Dominique aveva sempre amato James, nonostante
egli fosse suo cugino. E sapeva che lui ricambiava il suo sentimento. Entrambi
sapevano che il legame che li univa era qualcosa di più della semplice amicizia
o di una effimera parentela, convivere con tale sentimento non era nemmeno
difficile. Per entrambi era una cosa naturale, non c’era nemmeno bisogno di
confessarlo, entrambi sapevano perfettamente di essere corrisposti. Ma nessuno
dei due aveva mai avuto il coraggio di infrangere quel legame di sangue per
primo.
O almeno così fino a quel momento.
Dominique per la prima volta nella sua vita aveva osato
qualcosa. Non poteva temere nulla, perfino l’idea di un rifiuto era
totalmente irrazionale. Mentre si rivestiva, pensava all’audacia che aveva avuto
quel pomeriggio, quando aveva dato una svolta straordinaria alla sua vita.
Era un sabato pomeriggio come tanti altri, lei e Lily erano
nel giardino e chiacchieravano tranquillamente. Aspettavano Albus, fratello di
Lily e di James, per trascorrere il solito finesettimana.
Quando Albus arrivò e Lily gli chiese senza una buona
ragione che fine avesse fatto James, il cuore di Dominique sobbalzò. E quando
Albus le rispose che era nella sua camera, da solo, intenzionato a non uscire o
a vedere chiunque per un motivo sconosciuto, Dominique capì cosa doveva fare.
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