Dedizione
NDA: Questa
è la mia prima Storia che pubblico su questo sito, se non
proprio una delle prime che pubblico in generale. E' una OneShot
ambientata nel periodo Edo in Giappone, proprio dopo la battaglia di
Sekigahara, battaglia che determinò l'unificazione del Giappone
sotto il nome di Tokugawa.
DEDIZIONE
Il cielo
era ricoperto da una coltre di nubi disposte a cerchio sopra alla pianura di
Sekigahara attraversate da dei rivoli di luce che toccavano il terreno freddo e
grigio che si mischiava con il residuo calore dei corpi dei samurai stesi a terra mentre
stringevano tra le mani le loro katane a fianco dei loro cavalli
bianchi e neri. Questo era ciò che egli vide osservando da una collina
ricoperta da erba verde e profumata. La sua destinazione era proprio oltre
quella pianura.
Scese
dalla collina e iniziò ad attraversarla camminando lentamente come in segno di
rispetto e osservava i dintorni con molta attenzione, sentiva che doveva
ricordare quel momento e quel posto. Mentre camminava sollevò lo sguardo da
terra e riuscì ad intravedere attraverso la coltre di nebbia due ombre poste
una di fronte all'altra. Mano a mano che si avvicinava le due ombre divenivano
figure più dettagliate fino a trasformarsi in due persone.
Si fermo a
pochi metri da loro e osservò........erano due samurai.
Entrambi
stavano inginocchiati uno di fronte all'altro ognuno con la propria Katana
infilata nello stomaco dell'altro. Erano di due fazioni opposte che si
erano odiate per anni....eppure, in quel momento egli riuscì a scorgere
nel loro sguardo un profondo senso di colpa e un'estrema voglia di pace.
Erano impauriti. D'un tratto uno dei due discostò lo sguardo dal suo avversario
e si voltò alla sua sinistra......in terra giaceva un corno da battaglia. Cercò
di raggiungerlo con la mano, ma era troppo lontano. Si sforzò ancora di
più......l'altro guerriero inclinò leggermente il torace come per aiutare il
primo. Dal suo viso trasparì un'espressione di speranza mischiata con la
paura di fallire che si rivelò attendibile quando entrambi si resero conto che
non era possibile raggiungere quell'oggetto......
Egli
capì........quel corno aveva un potere incredibile. Esso era l'arbitro della
battaglia....ne indicava l'inizio e la fine......così tanto potere racchiuso in
un mero oggetto di legno..........
Si
avvicinò al corno e si inchinò...........i due guerrieri si voltarono
guardandolo negli occhi. Egli contraccambiò lo sguardo e raccolse il corno. I
due furono presi a un sussulto e raccolsero tutte le loro forze per resistere
ancora un po'.
Egli
osservo tra le mani quel corno.......ora aveva il potere.........le sorti di
quella battaglia dipendevano da lui..........anche se in realtà la battaglia
sembrava finita, egli sapeva che non era così, perchè in campo c'erano ancora
due guerrieri che stavano combattendo con valore e con rispetto.
Portò il
corno alla bocca e vi posò le labbra......sapeva di terra.......anche l'odore
ricordava quello della terra........inspirò lentamente.
I due
strinsero tra le mani la loro arma e la affondarono ancora di più.....sentivano
la lama penetrare nel corpo del loro avversario cercando di dimenticare quella
che invece lacerava il loro stomaco. Ormai sapevano quale sarebbe stato il
loro destino e proprio per questo decisero di arrivare alla fine con orgoglio
e onore. Urlarono.
Il suono
del corno raggiunse tutta la pianura. persino le nuvole e la nebbia si
diradarono al suono di quello strumento. Nonappena le vibrazioni toccarono i
timpani dei due guerrieri, la loro espressione cambiò immediatamente......i
muscoli della faccia si rilassarono dando vita ad un piccolo e timido sorriso
seguito da un sospiro.........si guardarono negli occhi........lentamente
sfilarono la propria Katana dal corpo dell'avversario e la strinsero a
sè.......mentre si lasciavano cadere continuavano a guardarsi
sorridendo. Il tonfo dei due corpi fu lieve , quasi muto come per far
trasparire la leggerezza del loro spirito e del loro animo in quel
momento..........erano liberi e sapevano che se si fossero incontrati in un
altro mondo, lo avrebbero fatto sorridendo, senza dover rispondere alla propria
fazione.
Egli li
osservò per qualche istante e riconobbe in loro anche uno sguardo di
gratitudine nei suoi confronti........legò il corno alla vita e riprese il suo
cammino..............mentre camminava l'unica parola che gli veniva in mente
era............"Dedizione"
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