Felicità
Uscii
da scuola e lo cercai nella folla. Non mi risultò difficile, data la
luminosità
della sua chioma bionda.
Lo abbracciai.
-Com’è andato il compito di
matematica?- mi chiese
-Oh, è andato benissimo. Alcune
crocette le sparavo…-risposi io, in estasi per la bellezza del suo volto.
Sorrise. Quando sorrideva, il mondo mi
sembrava più bello.
-Lo sai, la prof ci ha consigliato di
pensare a qualcosa di bello prima di farlo, così, per affrontarlo con l’umore
giusto- confessai dopo un po’.
Sgranò leggermente gli occhi. Mi
sembravano più azzurri del solito, quel giorno. Forse era l’estate alle porte,
chissà…
-Davvero? E tu a cosa hai pensato?-
Lo presi per mano, e avvicinai il mio
volto al suo, nonostante la vergogna.
-Alle tue labbra-
Si scostò leggermente, per ravviarsi i
capelli. Un angelo.
Poi, all’improvviso, mi baciò.
-Oh, hai fatto bene a pensarlo, perché le
mie labbra saranno sempre tue-.
Questa, pensai, è la felicità.