Ch. 1
Si trovava a prendere il sole su quella magnifica spiaggia tropicale
che ormai frequentava da tre settimane: la sua vacanza era ormai agli
sgoccioli. Doveva ammettere che aveva avuto un fiuto davvero ottimo a
scegliere quel resort a cinque stelle su quell’isola
caraibica e
decidere di passarci quattro settimane di completo e assoluto relax con
le sue “ragazze”, come amava chiamarle. Ultimamente
aveva passato un
periodo infernale e necessitava di staccare la spina. Kagome Higurashi,
24 anni, era una modella piuttosto famosa e negli ultimi tempi era
stata assediata dai giornalisti e dai fotografi. Il motivo? Aveva rotto
il fidanzamento storico con Hojo Saitou, un noto architetto conteso
dal jet-set internazionale, proprio un mese prima della data fissata
per le nozze. Immaginate che cataclisma mediatico aveva suscitato
questa notizia! Dunque la nostra eroina ne aveva approfittato per
fuggire al largo insieme alle sue tre amiche del cuore, quelle che sai
che non ti abbandoneranno né tradiranno mai. Si sentivano un
po’ come
le protagoniste di “Sex and the City”: donne in
carriera terribilmente
sfortunate in amore. Sango Murakami, 25 anni, era una fashion designer
molto dotata che purtroppo non riusciva a trovare un uomo che le
facesse battere il cuore e le facesse provare il “brivido
dell’amore”,
o meglio un uomo c’era ma a lei sembrava che la vedesse
soltanto come
una grande amica. Era molto dolce (nonostante l’aspetto
coriaceo) e
decisamente bella, aveva un corpo snello e sinuoso, gambe affusolate,
splendidi capelli castani e due occhi da cerbiatta che incantavano
chiunque. Kagura Shino, yasha di 26 anni, era un avvocato di successo
dal carattere forte e volitivo. Bella quanto determinata, nessuno era
in grado di contrastarla se si metteva in testa una cosa. Era proprio
questo il problema: desiderava un uomo capace di tenerle testa, un uomo
deciso che non gliele desse tutte vinte, ma era una rarità
trovare un
soggetto simile. Era di una bellezza estrema e peccaminosa: grandi
occhi scarlatti, labbra carnose e di un rosso sanguigno, capelli neri
lucenti acconciati sempre in un rigoroso chignon e un fisico tonico e
longilineo. Poi c’era la vulcanica Ayame Watanabe, 24 anni
anche lei
una yasha (più precisamente una demone lupo), proprietaria
dell’agenzia
di pubbliche relazioni più famosa di Tokyo. Era afflitta
dalla
“sindrome dell’innamoramento facile”:
appena incontrava un ragazzo
carino e ci usciva insieme, si buttava a capofitto e prevedeva
già un
futuro con una famiglia, quando invece il tizio di turno voleva magari
solo divertirsi per una notte. Potete immaginare le fregature colossali
che aveva preso (e i pianti/tragedie che le amiche si erano sorbite)!
Ma era una ragazza adorabile, di buon cuore, dolce, ingenua e
oltretutto molto affascinante. Aveva degli splendidi capelli rossi e
due vivacissimi occhi verdi, era minuta, magra ma ben proporzionata.
Kagome però, era di sicuro quella che veniva notata per
prima.
Innanzitutto per la statura: certamente in Giappone non passava
inosservata una stangona di 177 cm. La sua discendenza etnica mista
poi, le aveva regalato un corpo slanciato e longilineo e due splendidi
occhi di un colore tra l’azzurro e il grigio, abbinati alla
tipica
fisionomia orientale (leggermente addolcita dai tratti occidentali)
caratterizzata da capelli lisci e neri come la pece e pelle nivea. Era
una ragazza molto allegra, anche se decisamente timida, cordiale con
tutti, solare e scherzosa (ma solo con chi conosceva). Le persone a lei
estranee solitamente la giudicavano un po’ snob, ma questa
era una
caratteristica lontana anni luce dalla vera Kagome e Sango, Kagura e
Ayame lo sapevano perfettamente.
Dunque,
come
già detto Kagome si era appena lasciata con il suo storico fidanzato. Era a
pezzi. Il giorno in cui lo trovò a letto con la sua eterna
rivale,
Kikyo Eguchi, fu uno dei momenti più deludenti della sua
vita. Aveva
messo anima e corpo nella sua relazione con Hojo, che ormai durava da
ben cinque anni. Tra le altre cose di lì a poco si sarebbero
dovuti
sposare … Le tornò alla mente la sera in cui lui
le chiese di diventare sua moglie,
le sembrava di vivere in una favola, era tutto così perfetto
… non
c’era una nota stonata, sembrava irreale … e si
era rivelata davvero
un’assurdità. Anche perché a quanto
pare era ormai da diversi mesi che
Hojo e Kikyo erano amanti. Avrebbe fatto meglio a non credere di poter
vivere finalmente felice e contenta. Nonostante fosse vissuta in una
famiglia agiata dell’alta borghesia di Tokyo, la perdita
prematura
dell’amatissima madre, avvenuta quando lei aveva solo otto
anni, la
fece sempre sentire infelice. Nello sguardo di Kagome c’era
sempre una
vaga nota di malinconia e tristezza che solo le persone a lei
più
vicine potevano cogliere. Sperava che la vacanza con le sue amiche la
aiutasse a tornare la solita persona solare quale era e a cancellare il
malessere interiore che la attanagliava. Grazie al cielo la vicinanza
delle ragazze, il comfort del resort e la magnifica cornice delle acque
cristalline, delle interminabili spiagge bianche e delle palme
dell’isola di Barbados, avevano avuto l’effetto
sperato. Quindi era
distesa sull’asciugamano a riscaldarsi al sole dopo una bella
nuotata,
accanto a lei Sango stava leggendo un libro, e in sottofondo
c’erano le
risate sguaiate di Kagura e Ayame che si stavano cimentando nel
kite-surf. Era il paradiso. Peccato che sarebbe durata solamente
un’altra settimana, dopodiché sarebbero tornate
tutte e quattro a
condurre la frenetica vita quotidiana nella city. L’ultima
sera di
vacanza festeggiarono andando a ballare il latino americano,
un’esperienza a dir poco disastrosa perché nessuna
delle quattro sapeva
ballare, ma fu estremamente divertente tant’è che
tornate nella loro
camera avevano il mal di pancia dal troppo ridere. Kagome si sentiva
felice e spensierata come non lo era da tanto tempo, e le amiche ne
erano entusiaste. Per fortuna la vecchia Kagome era tornata.
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