Naruto Uzumaki aveva degli ottimi motivi per essere
allegro. Era riuscito a riportare Sasuke Uchiha a Konoha – certo, aveva dovuto
rompergli qualche osso, ma si trattava solo di dettagli di scarsa importanza –
e aveva confessato i suoi sentimenti a Sakura, che, dopo alcuni giorni di
profonda riflessione, aveva deciso mettersi con lui, coronando dieci anni di
sforzi da parte del ragazzo. Era un ninja rispettato da tutti, con molti amici,
il più probabile successore di Tsunade come Hokage. Insomma, il giovane Naruto
non aveva alcun motivo di lamentarsi, poiché la sua vita, dopo anni di
sofferenze, era finalmente perfetta.
Almeno fino a quel giorno.
Agent 00 < Spia e lascia
spiare >
Konoha, Ore 12.00
L’estate era arrivata anche nel Villaggio della Foglia,
portando con sé la solita allegria e una certa afa. Le Nazioni ninja erano in
pace, grazie alla sconfitta dell’Akatsuki, tuttavia gli undici di Konoha –
diventati quindici con il ritorno di Sasuke, che era stato seguito da Juugo,
Karin e Suigetsu, sedici aggiungendo Sai – non potevano assolutamente sperare
in una bella vacanza, poiché i loro incarichi non venivano certo sospesi per un
motivo futile come il caldo. Di
conseguenza, Sakura e Ino erano rinchiuse in ospedale, il Team 8 era in
missione fino alla fine della settimana, la squadra di Gai aveva deciso di
allenarsi per tutta la mattina assieme a Choji, Shikamaru era oberato dagli
impegni con l’Hokage e gli ex mukenin dovevano parlare con i membri anziani del
Consiglio di Konoha, come di routine.
Dal canto suo, Naruto aveva deciso di approfittare della
giornata libera per andare a trovare la sua fidanzata in ospedale, sperando di
poterla convincere a fuggire dal lavoro per qualche ora. Il ragazzo stava
camminando per le strade deserte di Konoha – il caldo soffocante aveva
sconfitto quasi tutti i cittadini, che preferivano rimanersene rintanati in
casa al fresco – godendosi il profumo dei fiori lungo il percorso. Era felice
come non mai, perché Tsunade l’aveva informato della sua decisione di lasciare
la propria carica, che sarebbe andata a lui, facendolo diventare l’Hokage più
giovane della storia.
Una volta entrato nell’ospedale, lo shinobi si avviò
verso la sala d’accoglienza, e la segretaria gli disse che l’Haruno si trovava
in una delle stanze riservate ai medici; l’Uzumaki percorse velocemente i
corridoi, ormai familiari, raggiungendo così la meta.
Naruto decise di fare una sorpresa a Sakura, quindi si
accostò al muro accanto alla porta d’ingresso della stanza, pronto per entrare
con un sorriso sul volto. Appena prima di fare ciò, il ragazzo udì la sua
fidanzata parlare a qualcuno con un tono di voce piuttosto sconsolato; lo
shinobi si avvicinò di qualche passo, cercando di ascoltare la conversazione.
“Non ce la faccio più, Ino.” Commentò la rosa, le cui
parole furono seguite dal suono dell’anta di un armadietto che veniva sbattuta.
“Sul serio, non lo sopporto. Non so proprio che cosa fare…”
“Fronte Spaziosa, forse dovresti lasciar stare…” Rispose
la Yamanaka, sprofondando in un divano. Il giovane aggrottò la fronte,
perplesso: di che diavolo stavano parlando?
“Certo che dovrei farlo, ma mi spiace!” Sbottò la
Kunoichi. “Insomma, ha passato tanto tempo ad inseguire questo sogno, come
posso distruggerlo così?”
“Non capisco perché ti faccia arrabbiare tanto, Sakura.”
Naruto era sempre più confuso, non comprendendo chi fosse l’oggetto della
conversazione.
La ragazza sbuffò, tirando un pugno contro un altro
armadietto. “Stai scherzando, spero. È assolutamente tremendo!” L’Haruno alzò
la voce di un’ottava, come usava fare quando era veramente arrabbiata. “Lascia
tutto in disordine, così passo ore a rimettere a posto il caos che lascia.
Quando gli chiedo di fare qualcosa o non capisce, oppure la fa male. In più…”
Il fracasso di un carrello fece sì che l’Uzumaki, per
qualche secondo, non potesse udire le parole di Sakura. Il giovane imprecò
contro l’infermiera che aveva causato il disastro, dopo di che tornò ad
origliare. “… Notte è assurdo, non ne combina una giusta.”
Improvvisamente Naruto fu tirato indietro da una forte
stretta, che gli impedì di ascoltare oltre la conversazione. Il ragazzo si
girò, notevolmente irritato, trovandosi di fronte gli occhi scuri di Sasuke
Uchiha. “Che stai facendo, dobe?” Sibilò l’ex mukenin, tentando di trascinarlo
lontano dalla porta. L’Uzumaki si divincolò, riuscendo ad allentarsi dalla
stretta dell’amico.
“Fai più piano, teme!” Rispose il futuro Hokage, zittendo
l’Uchiha e tornando accanto all’uscio. Sakura e Ino avevano smesso di parlare,
e per un istante Naruto temette di dover scappare velocemente, onde evitare la
furia della fidanzata. Per sua fortuna, dopo pochi secondi le due ragazze
tornarono a chiacchierare.
“In ogni caso, oggi gli dirò che è meglio finirla qua.”
Riprese l’Haruno.
“Non vuoi nemmeno dargli un’altra possibilità?” Sasuke
smise di trattenerlo, avvicinandosi anche lui alla porta, leggermente
incuriosito.
“Direi proprio di no. Insomma, se ne farà una ragione…”
Un nuovo sospiro della ragazza fece fortemente preoccupare l’Uzumaki.
“Già… Un po’ mi spiace per lui, a dirla tutta.” Commentò
Ino. “Insomma, a mio parere non è così male.”
“Certo, parli tu che hai preso il migliore di Konoha!”
Sbottò l’Haruno. Naruto poté vedere il cenno d’assenso comparso sul volto di
Sasuke, e non riuscì a non tirare una gomitata nelle costole dell’Uchiha.
“Dobe, ti ammazzo!” Sibilò l’ex mukenin, trascinando
l’Uzumaki con sé, allontanandolo definitivamente dalla porta. “Altro che futuro
Hokage, sei solo un impiastro…” Il giovane iniziò a lamentarsi degli
innumerevoli difetti di Naruto, rimarcando più volte il fatto che origliare le
conversazioni altrui fosse un’abitudine assolutamente disgustosa e
inappropriata, soprattutto alla loro età.
“Sakura mi vuole mollare.” Lo informò Naruto con voce
spenta, lo sgomento ben visibile negli occhi azzurri. Sasuke rimase in silenzio
per alcuni secondi, valutando velocemente la situazione: il pensiero che
l’Haruno fosse di nuovo single lo terrorizzava, soprattutto per il rischio che
tornasse a farsi avanti con lui. Era assolutamente necessario che l’Uzumaki
riconquistasse la ragazza, in modo da garantire all’ultimo Uchiha una
tranquilla permanenza a Konoha, senza ragazze urlanti e noie varie. Certo, la
vita sentimentale dell’amico gli interessava anche meno di quella di un cactus
del deserto di Suna, tuttavia doveva fare di necessità virtù.
“Umph…” L’ex mukenin si schiarì la voce, attirando
l’attenzione del ninja biondo. “Magari potrei darti una mano con lei.”
“Lo faresti davvero, Sas’kè?” Esclamò l’Uzumaki, gli
occhi azzurri che s’illuminavano per la gioia.
“Sì, dobe.” Brontolò il ragazzo, venendo trascinato via
dall’amico, intento a stordirlo con il suo cicaleccio: Sakura gliel’avrebbe
pagata estremamente cara, questo era sicuro.
Naruto e Sasuke – quest’ultimo decisamente controvoglia –
avevano convocato una riunione d’emergenza per soli ragazzi, in modo da
studiare una strategia per il povero Uzumaki. Il biondo aveva respinto le
proteste dell’amico spiegandogli che i loro compagni avrebbero potuto dargli
qualche consiglio utile, visto che Shikamaru stava con Temari, il cui
caratteraccio era quasi leggendario, mentre Sai riusciva spesso a capire il
comportamento di Sakura meglio di chiunque altro; aveva invitato anche Neji,
Rock Lee, Choji, Suigetsu e Juugo per ogni evenienza. In quell’esatto momento,
Naruto aveva finito di spiegare il suo problema, e stava attendendo un responso
dagli amici.
“In effetti Sakura non ha tutti i torti, Naruto.”
Commentò placidamente Sai, attirando l’attenzione di tutti. “Per certe cose sei
un disastro, in più non deve essere molto contenta, visto che il tuo pisello
è…”
“Sai!” Ruggì l’Uzumaki, interrompendo l’Anbu.
Sasuke scoccò un’occhiata gelida verso il moro, decidendo
per una volta di appoggiare Naruto. “Tsk. Per te si riduce tutto ad una
questione di dimensioni, vero?” Commentò con voce sprezzante, dall’alto della
sua signorilità Uchiha. L’ex mukenin aveva ottimi motivi per detestare Sai:
innanzitutto era il suo rimpiazzo, e Sasuke era rimasto decisamente offeso dal
fatto che lui, il migliore dei tre Genin del Team 7, fosse stato sostituito da
un tale idiota – ovviamente non l’aveva mai detto a Sakura e Naruto, piuttosto
avrebbe affrontato di nuovo Madara Uchiha – con evidenti problemi di paralisi
facciale; in più, lo infastidiva molto il fatto che l’Anbu chiamasse Ino, sua
attuale fidanzata più o meno ufficiale, “bellezza”. Come se non bastasse, quel
cretino aveva anche tentato di ammazzarlo, quando era al servizio di Orochimaru.
La sua parte Uchiha urlava vendetta, ma Tsunade l’aveva avvertito di non
provare nemmeno ad uccidere qualcuno, quindi il giovane si limitava ad un
aperto disprezzo.
“C’è qualcosa di cui vuoi parlarci, Sas’kè-Kun?” Domandò
Sai, provocando una risata generale. L’antipatia dell’Uchiha era totalmente
ricambiata dall’Anbu, che non comprendeva cosa avessero trovato Naruto e Sakura
in quel ragazzo chiuso perennemente imbronciato. All’inizio aveva temuto che il
suo posto nel Team Kakashi sarebbe stato minacciato dal ritorno del mukenin,
ma, fortunatamente, aveva compreso che i suoi compagni non avevano cambiato
idea su di lui; in ogni caso detestava cordialmente l’Uchiha, e faceva del suo
meglio per irritarlo in ogni secondo della giornata. Non ci avrebbe scommesso,
ma sospettava che l’Haruno e l’Uzumaki trovassero la cosa alquanto divertente.
“Basta, ragazzi. Ho davvero bisogno di un consiglio!”
Disse Naruto, fissando gli occhi azzurri sul volto di Shikamaru: si aspettava
un buon aiuto da lui, essendo a conoscenza della sua incredibile intelligenza.
Il giovane Nara sembrava assorto nei propri pensieri,
così fu Suigetsu ad intervenire con il suo solito tatto. “Mollala prima tu, no?
Almeno manterrai un minimo di dignità!”
Sasuke fulminò l’Hozuki, intimandogli con una semplice
occhiata di starsene zitto. Naruto si alzò di scatto, guardando il ninja della
Nebbia con aria estremamente sdegnata. “Certo che no!” Esclamò lui, causando
uno scoppio d’ilarità da parte di Choji e Rock Lee. “Io la amo! Non voglio
lasciarla, e tanto meno farmi mollare.”
“Bah… Sei proprio un dobe.” Dichiarò Suigetsu,
trattenendo poi un gemito di dolore quando il suo piede fu colpito da quello
dell’Uchiha.
“Vuoi che testi il Mangekyo Sharingan su di te?” Sibilò
il giovane, osservando poi Naruto, intento a girare per la stanza con aria
veramente sconsolata.
“Forse dovresti provare a parlarle.” Suggerì Juugo,
sorseggiando una bibita fresca. Tsunade aveva studiato con estremo interesse il
caso del ragazzo, dimostrando per l’ennesima volta la sua bravura come ninja
medico: era riuscita a creare un enzima che sopprimesse l’effetto del Segno
Maledetto, ponendo fine ai problemi di doppia personalità dello shinobi.
Suigetsu aveva deciso di controllare l’affidabilità dell’operazione del Quinto,
così aveva passato intere giornate a stuzzicare il compagno di squadra,
ovviamente senza risultati soddisfacenti.
“Si arrabbierebbe perché mi sono messo ad origliare…”
Replicò l’Uzumaki, piuttosto abbattuto. Finalmente Shikamaru alzò il capo, e i
volti di tutti i ragazzi presenti si girarono verso il genio di Konoha: durante
la Quarta Grande Guerra dei Ninja, il giovane aveva elaborato la maggior parte
delle strategie dell’alleanza dei Kage, guadagnandosi anche una nomea tra i
suoi nemici.
“La soluzione mi sembra evidente.” Dichiarò lo shinobi
con estrema calma. “Devi riconquistarla.”
Il silenzio che seguì l’affermazione del ragazzo fu
spezzato nuovamente dalla voce sarcastica di Suigetsu. “Accidenti, ci voleva
proprio un genio per arrivare ad un piano del genere.”
“Infatti mi sembra che il tuo fosse completamente
diverso…” Rispose Neji, sbuffando con aria piuttosto seccata. Lo Hyuuga non
amava partecipare alle folli trovate dei suoi amici, soprattutto perché
finivano perennemente nei pasticci.
“Intendevo dire…” Shikamaru riprese a parlare, evitando
un possibile litigio tra il ninja di Konoha e quello della Nebbia. “Devi
eliminare i difetti di cui parlava Sakura, insomma. Essere più ordinato,
obbedire anche se è seccante, e queste sciocchezze qua.” Il giovane sbuffò nuovamente,
a riprova di quanto fosse annoiato dalla discussione.
“Shikamaru ha ragione.” Commentò Sai, mentre il suo volto
assumeva un’espressione decisamente pericolosa. “Certo, l’unico problema che
non possiamo risolvere riguarda il tuo pisello…”
“SAI!” Strepitò Naruto, cercando di avventarsi
sull’amico; Rock Lee si occupò di separare i due ragazzi, ritenendo che fosse
poco giovanile picchiarsi in casa d’altri.
“Hai capito tutto quanto?” Domandò Shikamaru, la voce
scocciata a livelli estremi. Naruto si limitò ad annuire, e i suoi amici
alzarono gli occhi al cielo, quasi a ringraziare qualche divinità.
“Comunque se quell’oca di Karin facesse un discorso del
genere su di me, io…” Suigetsu prese a parlare, tuttavia fu bloccato dopo pochi
secondi da una voce estremamente irata.
“Chi hai chiamato oca, mollusco?” Sbraitò Karin,
irrompendo nella veranda di casa Nara. L’Hozuki proruppe in un paio
d’imprecazioni, dopo di che iniziò a scappare verso il giardino esterno,
rincorso ovviamente dall’irascibile compagna di squadra, mentre le altre
ragazze facevano il loro ingresso nel patio.
“Quei due sono una comica continua.” Commentò Sakura con
aria divertita. “Sono peggio di noi, vero Naruto?” Il futuro Hokage deglutì,
mentre gli sguardi di tutti i ragazzi si fissavano su di lui.
“Sì… Cioè, no, Sakura-Chan!” Neji scosse violentemente il
capo, nascosto dietro Sakura, mostrandogli che aveva sbagliato risposta.
L’Haruno scoccò un’occhiata perplessa al fidanzato, sedendosi accanto a lui, ma
non approfondì ulteriormente il discorso. Ino salutò Sasuke con un bacio, a cui
ovviamente l’Uchiha non rispose, mentre Tenten si sedette tra lo Hyuuga e Rock
Lee.
“Ti ammazzo Sfigetsu!” Urlò Karin, facendo lo slalom tra
i ragazzi di Konoha per acciuffare l’ex compagno di squadra, attirando
ovviamente l’attenzione di tutti i presenti.
“Prima prendimi, strega!” Rispose lo shinobi, correndo al
massimo della velocità. “Con il culo che ti ritrovi non mi prenderesti nemmeno
se…” La previsione di Suigetsu non venne mai udita dal resto del gruppo, poiché
il ragazzo incappò in un ostacolo imprevisto: la gamba di Ino. Il giovane
ruzzolò malamente per terra, schiantandosi contro una parete e finendo tra le
grinfie della Kunoichi.
“Grazie, bionda.” Sogghignò Karin, tempestando di
cazzotti il capo del povero Suigetsu. Sasuke sollevò un sopracciglio, il
massimo che ci si poteva aspettare da parte sua per dimostrare sbigottimento,
mentre Ino accennò una risata divertita.
“Poveretto.” Mormorò Naruto, rabbrividendo impercettibilmente.
“Sapevo che prima o poi questo momento sarebbe arrivato…”
“Ma di che parli, baka?” Domandò Sakura, osservando
Suigetsu sciogliersi in una pozza d’acqua, sfuggendo finalmente alle amorevoli
cure di Karin.
“Del momento in cui voi seccature avreste finito per
allearvi tra voi, in modo da renderci la vita più difficile.” La informò
Shikamaru, beccandosi un’occhiataccia da parte di tutte le ragazze, Tenten
compresa.
“Pesaculo, tu non hai la benché minima idea di quanto
possa renderti difficile la vita…” La voce di Sabaku no Temari, che aveva
appena raggiunto il gruppetto, interruppe il brevissimo istante di quiete, e
l’ambasciatrice di Suna andò a sistemarsi accanto al suo fidanzato. “Per
inciso, se non ci fossimo noi le vostre esistenze sarebbero prive di
significato.” Ovviamente i ninja presero a dissentire, convinti che le loro
vite sarebbero state assolutamente migliori senza la presenza di seccature del
genere.
Sakura sollevò le braccia, stiracchiandosi, dopo di che
si alzò. “Io vado, ho delle commissioni da fare.” Commentò la ragazza,
salutando gli amici con un sorriso. “Ci vediamo dopo, d’accordo?” Aggiunse
all’indirizzo dell’Uzumaki.
Lo shinobi annuì, leggermente più tranquillo rispetto ad
alcune ore prima. La sua fidanzata si era comportata in maniera assolutamente
normale con lui, ridendo e scherzando – e picchiandolo – come sempre, e lui
sapeva che le doti da attrice dell’Haruno erano piuttosto scarse. “Va bene,
Sakura-Chan!” Rispose con voce allegra, lasciandole un bacio veloce sulle labbra;
un istante dopo, intercettò le occhiate dei suoi amici, e il tarlo del dubbio
tornò a farsi sentire. La Kunoichi non sapeva mentire, d’accordo, tuttavia il
senso del discorso tra lei e Ino era chiaro, no? E quel “ci vediamo” aveva un
qualcosa di strano, era diverso dal solito… Forse aveva intenzione di mollarlo
la sera, in privato, per evitargli una figuraccia con gli amici! In pochi
secondi la mente del giovane esplorò una miriade di possibilità, nessuna delle
quali era particolarmente gradevole, e finì per confondersi. Le donne avevano
un linguaggio tutto loro, in cui un sì poteva significare no, ma anche forse;
lui non aveva mai capito le sfumature, il che l’aveva portato spesso a
scontrarsi con Sakura – ricordava bene le botte prese al ritorno dal viaggio
con Ero-Sennin. “Anzi, no, aspetta…”
“Mh?” Sakura si era già allontanata, ma Naruto la
raggiunse immediatamente.
“Ti accompagno a fare le tue commissioni!” Esclamò lui,
con il sorriso più splendente possibile, scoccando un’occhiata verso i suoi
amici; quando vide Juugo e Choji annuire con una certa discrezione, comprese di
aver fatto la mossa giusta.
“Non c’è bisogno.” Rispose gentilmente la ragazza. “Devo
solo fare un po’ di spesa, abbiamo finito il ramen preconfezionato e il riso…”
La mente dell’Uzumaki tornò a lavorare al massimo della velocità: l’ultima
frase di Sakura era sicuramente una critica implicita nei suoi confronti. Il
ramen era il piatto preferito dal giovane, che ne consumava quantità
industriali, perciò la scorta nella dispensa doveva essere terminata a causa
sua.
“Vengo lo stesso, ‘ttebayo!” Replicò lo shinobi.
Il resto del gruppo osservò i due sparire nel viale
davanti alla casa di Shikamaru, e Suigetsu intervenne nuovamente, dopo essersi
ricomposto. “Stavo pensando…”
“No.” Replicò seccamente Karin, attirando l’attenzione di
tutti. “Pensare significa possedere una qualsivoglia attività cerebrale, il che
ti esclude automaticamente dalla categoria, stupida sogliola.”
“Stai parlando di te stessa, vecchia strega rugosa?”
Domandò l’ex mukenin, sogghignando, mentre Neji emetteva un sospiro sconsolato.
“Sei morto, mollusco!” I due ripresero a rincorrersi per
il giardino, lanciandosi i peggiori insulti possibili; Shikamaru ringraziò il
cielo per l’assenza di sua madre, che avrebbe sicuramente fatto una strage per
il linguaggio usato da Karin e Suigetsu.
“Fanno sempre così?” Domandò Tenten, che aveva avuto la
fortuna di passare poco tempo con entrambi i membri di Taka; Juugo si limitò ad
annuire con un mezzo sorriso.
Sakura Haruno era una ragazza dotata di un buon
intelletto e ottimo spirito d’osservazione, perciò non aveva potuto fare a meno
di notare lo strano comportamento di Naruto. Ovviamente le aveva fatto piacere
l’aiuto del fidanzato: avevano fatto la spesa assieme, sistemato il tutto nella
dispensa con estremo ordine, dopo di che lei era uscita per prendere alcune
schede che aveva lasciato in ospedale; al suo ritorno aveva trovato il suo
ragazzo intento a pulire con estrema energia ogni angolo della casa, con sua
somma inquietudine. Quando l’Uzumaki si comportava in modo strano, la soluzione
possibile era solo una: guai all’orizzonte.
Ino e Sasuke erano passati a trovarli – o meglio, lei era
entrata in casa e lui era rimasto a sbuffare sul vialetto assieme all'Uzumaki –
così Sakura aveva deciso di parlare all’amica dello strano comportamento di
Naruto. “Insomma, di solito non fa mai così.”
La Yamanaka rimase in silenzio, torturandosi il mento con
aria meditabonda. “Ci deve essere qualcosa sotto.” Dichiarò alla fine,
scoccando un’occhiata perplessa ai due ragazzi dietro di loro. “Quando un uomo
fa queste cose, sicuramente vorrà qualcosa in cambio.”
Sakura rifletté per qualche secondo, scuotendo poi il
capo. “No, Naruto non è così.” Rispose con un sorriso divertito. “Lui è sempre
gentile con tutti quanti, non fa mai nulla per interesse.”
“Come sei ingenua, Fronte Spaziosa.” Replicò Ino con un
sospiro. “Gli uomini in fondo sono tutti uguali.”
L’Haruno trattenne una risposta velenosa, accigliandosi.
Quando la Yamanaka si atteggiava a donna di mondo la trovava detestabile, e
gliel’aveva fatto notare più volte; inoltre la ragazza aveva poco da ostentare,
visto che le sue esperienze in fatto di ragazzi erano pari a quelle dell’amica…
“Sicuramente mi sto sbagliando io.” Commentò alla fine con voce conciliante.
“Forse ha solo voluto aiutarmi un po’, e mi sto facendo dei problemi
inutilmente.”
“Mh…” La Kunoichi bionda osservò nuovamente Naruto e
Sasuke, intenti a parlare con aria stranamente seria. “Dobbiamo scoprire cosa c’è
sotto.” Affermò lei. “Dovremmo spiarli, sì.”
“Ino-Pig!” Sbottò il ninja medico, guardando l’amica con
aria decisamente torva. “Non siamo mica delle bambine, su. Inoltre stasera
Naruto ed io ceneremo assieme, ha detto che vuole prepararmi qualcosa di speciale…”
L’urlo d’esultanza della Yamanaka fece trasalire Sakura
ed attirò l’attenzione dei fidanzati delle due ragazze, che erano appena
entrati nell’appartamento. “Che c’è?” Domandò l’Uchiha, leggermente seccato.
“Niente, Sas’kè!” Trillò Ino con aria decisamente falsa,
afferrando poi l’amica per il braccio. “Ho capito tutto!” Sibilò con un sorriso
malizioso. “Vuole farti la proposta!”
L’Haruno impiegò qualche secondo per comprendere le
parole della ragazza, dopo di che sbiancò. “Ma sei scema?” Boccheggiò la
medic-ninja, tentando di non farsi stritolare l’arto sinistro dalla presa della
Yamanaka. “Abbiamo ventidue anni! Figuriamoci se mi vuole chiedere una cosa del
genere!” Era assolutamente impossibile che l’obbiettivo di Naruto fosse quello
di chiederle di sposarlo, ne era certa. Aveva avuto bisogno di quasi un
decennio per dichiararsi, e stavano assieme da soli due anni; non avevano mai
fatto il benché minimo accenno al matrimonio, un passo troppo importante per la
loro età, nonostante l’amore che nutrivano l’uno nei confronti dell’altro.
“Sakura, sai benissimo che presto diventerà Hokage.”
Rispose Ino a voce molto bassa. “Forse ritiene sia giunto il momento di mettere
su famiglia…” L’Haruno tornò a riflettere, senza rispondere nulla all’amica. In
effetti Tsunade le aveva confidato che aveva intenzione di ritirarsi, lasciando
il titolo di capo del Villaggio all’Uzumaki; la teoria della Yamanaka non
sembrava più così campata per aria. Magari il ragazzo stava cercando di
compiacerla, o qualcosa del genere, per parlarle del matrimonio… Oh Kami.
Il problema era che lei non voleva sposarsi. Amava
Naruto, su questo non aveva dubbi, ma non era assolutamente sicura di voler
passare il resto della vita con lui; tuttavia non voleva nemmeno ferirlo
confidandogli le sue insicurezze. “Ino, che cosa faccio?” Domandò all’amica
quasi con terrore.
La risposta fu uno sguardo sognante, di quelli che si
vedono solo nei film romantici; l’Haruno si diede mentalmente dell’idiota per
aver iniziato quella conversazione, soprattutto visto il carattere della
Yamanaka, romantico fino al midollo. “Vado a cercare Tenten.” Aggiunse con voce
funebre.
“Eh? Stai scherzando?” Replicò Ino, con espressione
offesa. “Che diavolo c’entra lei?”
“Semplice, ho bisogno dei consigli di una con i piedi per
terra.” Rispose lei, tacendo poi per alcuni secondi. “Anzi, vado da
Tsunade-Shishou, che saprà sicuramente darmi un’opinione intelligente…”
L’appartamento di Naruto e Sakura stava praticamente
brillando, da quanto era pulito; il classico odore di ramen era svanito,
lasciando posto ad un leggero profumo di rose. L’Uzumaki aveva quasi svuotato
la fornitura di fiori del negozio degli Yamanaka, allontanandosi dal fioraio
con svariati mazzi di rose; Ino lo aveva salutato con un “in bocca al lupo” e
un’occhiatina maliziosa, per qualche motivo a lui sconosciuto. Lo shinobi aveva
sistemato i fiori per tutta la casa, preparato la tavola con due romantiche
candele di uno strano colore tendente al rosa, dopo di che aveva preparato una
cena a base di onigiri, udon e sushi, comprendendo finalmente perché la
fidanzata si lamentasse sempre per dover cucinare. Si sentiva vagamente un
cretino, lì seduto sul divano ad aspettare l’arrivo di Sakura, circondato da
rose, candele e stupidate simili.
“Sono a casa!” La voce dell’Haruno raggiunse le orecchie
del ragazzo, che subito si alzò di scatto, trotterellando nel corridoio.
“Naruto, ma che è successo qui?” Domandò la Kunoichi, buttando le chiavi su un
mobiletto carico di fiori.
“Ho pensato di farti una sorpresa, Sakura.” Rispose lui
con un sorriso, salutandola con un bacio. “Volevo fare una cenetta romantica,
ecco.”
“Ah.” Lo scarso entusiasmo mostrato dalla medic-ninja
raffreddò notevolmente le speranze dell’Uzumaki, che comunque continuò a
mostrare un sorriso allegro.
“Dove sei andata con Ino?” Domandò lui, accompagnandola a
tavola e spostandole la sedia, come un vero gentiluomo – certi trucchi di
Jiraya erano maledettamente utili. Entrambi si sedettero, e Naruto iniziò a
servire gli onigiri.
“Uhm…” La ragazza tentennò per alcuni istanti,
inghiottendo una pallina di riso, dopo di che lasciò vagare gli occhi verdi
lungo la stanza. La teoria di Ino si faceva sempre più probabile: in due anni
di fidanzamento l’Uzumaki non aveva mai preparato una cena diversa dal ramen
preconfezionato, e quella sera aveva cucinato un pasto da grandi occasioni.
“Siamo andate da Tsunade-Shishou, dovevo chiederle una cosa.”
L’Uzumaki rimase in silenzio, limitandosi a mangiare
compostamente – Sasuke gli aveva fatto notare che si nutriva con la grazia di
un animale – ma dentro di sé stava riflettendo su ogni parola e gesto della
fidanzata. “Oh, capisco. Era qualcosa d’importante?” Shikamaru, che in queste
cose era un maestro, gli aveva consigliato di mostrare più interesse possibile
per la conversazione: non che solitamente fosse distratto, ma un altro po’
d’attenzione non poteva certo guastare.
“No, una semplice discussione sull’ospedale.” Rispose
nervosamente lei, rimanendo alquanto tesa. Naruto ponderò l’idea di annunciarle
che sarebbe diventato presto Hokage, tuttavia scartò quasi subito l’idea:
doveva parlare di lei, non di se stesso.
“Come vanno le cose al lavoro?” Il giovane riuscì a
mantenere un tono di voce tranquillo, con una punta della solita esuberanza, ma
non poté evitare di pensare che la loro conversazione sembrasse quella di due
perfetti estranei, fredda e impersonale.
Sakura socchiuse gli occhi, coprendosi il corpo con un
lembo del lenzuolo. Naruto era stato assolutamente perfetto in tutto quanto,
dalla cena al letto, ma lei non si sentiva particolarmente felice; temeva
l’arrivo delle parole che il fidanzato avrebbe pronunciato sicuramente di lì a
poco.
“Sakura-Chan…” Mormorò il ragazzo, voltandosi verso di
lei. “Devo chiederti una cosa.”
La Kunoichi accennò un sorriso tirato. “Dimmi pure.”
Riuscì con una certa difficoltà a non fare tremare la voce, dopo di che attese
la risposta del ninja.
“Ecco…” Naruto si tirò su, appoggiando la schiena al
muro, il volto dannatamente serio. “Mi vuoi ancora lasciare?”
“No!” La ragazza aprì la bocca, pronta a replicare con il
discorso studiato assieme a Tsunade riguardo alle responsabilità del
matrimonio, il fatto che fossero troppo giovani e scuse del genere, finché non
recepì le parole dell’Uzumaki. Non le aveva chiesto di sposarlo, ma tutt’altra
cosa. “Ma che stai dicendo?”
Lo shinobi arretrò quasi
inconsapevolmente, allontanandosi in anticipo dalla Kunoichi, in modo da
evitare qualche possibile cazzotto. “Ho sentito la tua conversazione con Ino,
hai detto che vuoi farla finita tra noi!” Mugugnò lui, coprendosi
preventivamente la testa.
Sakura sollevò di scatto il
braccio destro, chiudendo la mano a pugno. “Ma sei scemo?” Ringhiò lei,
agitando pericolosamente l’arto, pronta a gettarsi sul fidanzato. “Come hai
osato metterti ad origliare?” Invece di iniziare a tempestare di cazzotti il
capo del ragazzo, la Kunoichi afferrò un cuscino, prendendo a sbatterlo con
violenza sul corpo dell’Uzumaki.
“Pietà, Sakura-Chan!” Si lamentò
il futuro Hokage, che comunque non era particolarmente dolorante: l’oggetto con
cui l’Haruno lo stava picchiando era pur sempre un morbido cuscino. Dopo una
trentina di secondi la medic-ninja si ritenne soddisfatta del suo lavoro, e
ricadde sul materasso con aria scontrosa.
“Sei un vero cretino.” Dichiarò
con voce irritata. “Mi spieghi che diavolo hai capito?”
Naruto riemerse cautamente dalle
coperte, osservando con un mezzo sorriso il volto della ragazza. “Credevo mi
volessi lasciare, ti ho sentito parlare con Ino del fatto che non mi sopportavi
più…” L’allieva di Tsunade fece subito mente locale, tornando alla
conversazione tra lei e Ino di qualche ora prima. Avevano parlato del lavoro,
della vacanza che volevano fare e…
“Non ci credo.” Esalò l’Haruno,
tirando una pedata allo shinobi. “Tu mi hai sentito lamentarmi del mio nuovo
allievo… E hai capito che mi stessi riferendo a te!” Concluse con voce stupita,
risolvendo finalmente l’arcano.
“Il tuo nuovo allievo?” Ripeté
Naruto con aria perplessa, ricordando dopo pochi secondi le innumerevoli
lamentele della ragazza riguardo ai suoi ottusi studenti, che non sembravano
destinati a diventare ninja medici. “Oh, cavoli!” Sbottò poi, schiaffeggiandosi
la fronte e lasciandosi cadere con la schiena sul materasso.
“Eh già.” Rispose la Kunoichi con
una certa ferocia. “Per la precisione, quale parte del discorso ti ha fatto
dubitare del nostro rapporto, immenso baka?”
L’Uzumaki ripensò velocemente alla
conversazione origliata poche ore prima, ricordando alcuni dei dettagli che
l’avevano confuso. “Hai parlato del disordine, del fatto che non obbedisce agli
ordini… Quando ho sentito della notte, ecco, pensavo che ti stessi riferendo
a…” Il giovane deglutì nuovamente, ed entrambi arrossirono. Nonostante tutto
quello che avevano passato insieme, l’argomento sesso era ancora leggermente
imbarazzante per entrambi, soprattutto a causa di una prima volta quantomeno
sgradevole da ricordare.
“I-d-i-o-t-a!” L’ennesimo insulto
di Sakura fece sbuffare il futuro Hokage, che comunque non si azzardò a
protestare. “Keigo mi fa ammattire perché è estremamente disordinato, e un
medico non dovrebbe esserlo; se gli chiedo di visitare un paziente fa dei
disastri immani, e durante i turni di notte sparisce a dormire!”
“Dattebayo, Sakura-Chan… Ho preso
proprio un granchio.” Ammise lui, strofinandosi la testa con una mano. “È che
ho sentito solo qualche pezzo…”
“Ovviamente le parti sbagliate.”
Replicò la ragazza con estrema acidità. “C’è altro?”
Il giovane scosse il capo con aria
sconsolata, ma parve immediatamente ripensarci. “Hai detto ad Ino che si è
presa il migliore di Konoha, che cosa intendevi?”
L’Haruno sbuffò, tirando un’ultima
pedata al fidanzato. “Il maialino deve insegnare al più promettente dei nostri
allievi, un tipo piuttosto sveglio, non come quello scemo che mi ritrovo tra i
piedi.”
Naruto decise saggiamente di non
insistere sull’argomento, visto che l’insulto poteva essere riferito sia a lui
che a Keigo. I due ragazzi rimasero un po’ in silenzio, osservando il soffitto
della stanza con falso interesse, riflettendo sulla piega inaspettata della
loro serata. “Scusami, Sakura.” La quiete fu spezzata dalla voce dell’Uzumaki.
“Sono stato uno scemo, avrei dovuto parlarti subito.”
“Già.” Bofonchiò lei, con aria
decisamente scocciata. “Fammi indovinare, tutta questa sceneggiata non è farina
del tuo sacco, vero?” Aggiunse dopo un paio di secondi, girandosi su un fianco,
in modo da avere il ragazzo di fronte a sé.
“In effetti il piano è di
Shikamaru.” Ammise nuovamente Naruto, tentando un sorriso speranzoso. “Anche
Sasuke mi ha dato una mano… Insomma, l’abbiamo organizzato tutti assieme.” Il
giovane si girò su un fianco, pensando che l’indomani avrebbe fatto quattro
chiacchiere con quel genio del suo amico Nara.
“Siete degli idioti, dal primo
all’ultimo.” L’Haruno sbuffò, mentre l’irritazione e l’ansia scivolavano via
grazie al sorriso di Naruto. Quel dannato ragazzo aveva sempre avuto la
capacità di farle sbollire la rabbia con un semplice gesto, e il fatto la
lasciava perennemente allibita. Era grazie a quella risata se lei si era accorta
di provare qualcosa di più profondo nei confronti di quell’impiastro dai
capelli biondi, e il pensiero di perdere il loro rapporto l’angustiava: era
anche per questo motivo che aveva esitato a mettersi con lui, perché temeva di
restare priva del suo migliore amico. Sakura ammise a se stessa di non essere
cambiata molto da quel momento: continuava ad avere paura dei cambiamenti, e
ciò l’aveva portata a maltrattare il povero Naruto immeritatamente. Anche se, a
voler essere sinceri, visto quello che aveva combinato le botte non erano state
così ingiuste.
“Scusami, Sakura…” Ripeté lo
shinobi con voce sconsolata; la ragazza non poté fare a meno di intenerirsi
davanti a cotanta dimostrazione di pentimento.
“Per questa volta non fa nulla…”
Brontolò lei, trattenendo un sorriso. “In effetti anch’io devo chiederti scusa,
oggi sono stata piuttosto scortese con te.”
“Ti stavi portando avanti con il
lavoro, ‘ttebayo!” La risata limpida di Naruto non impedì all’Haruno di tirare
un’occhiata malevola al fidanzato. “Ehm, non intendevo dire…”
“Baka, stai zitto.” Dichiarò con
voce ferma, facendo finalmente tacere l’Uzumaki. “Ecco, oggi ti stavi
comportando in modo strano… La colpa in realtà è di Ino, io non avrei mai
pensato ad una sciocchezza del genere, quel maialino me la paga… Però sembrava
così probabile, sembrava coincidere tutto quanto!”
Il ninja si limitò a fare
un’espressione perplessa, attendendo pazientemente la fine dei farfugli della
ragazza. “Sakura-Chan, non ci sto capendo niente…” Commentò dopo alcuni
secondi, bloccando il fiume di parole della Kunoichi.
“Pensavomivolessichiederedisposarti.”
Esalò l’Haruno tutto di un fiato. Il volto confuso dell’Uzumaki le fece capire
che il giovane non era riuscito a cogliere la sua frase, e la ragazza decise di
ripeterla. “Pensavo mi volessi chiedere di sposarti.”
“Che?” Naruto sobbalzò, rischiando
di cadere dal letto; fortunatamente riuscì a recuperare l’equilibrio prima del
rovinoso capitombolo. “Dattebayo, Sakura-Chan, ma che ti viene in mente? Siamo
troppo giovani per una cosa del genere!”
“Lo so!” Rispose immediatamente
lei, quasi con foga. “È stata Ino a convincermi di questa malsana idea…
Insomma, ti stavi comportando in modo strano, mi hai aiutato tutto il giorno,
hai addirittura pulito, e a cena non c’era il ramen!”
Il cuore del giovane sobbalzò al
nome dell’amato piatto, che aveva deciso di evitare in favore di pietanze più
gradite alla Kunoichi. “Volevo farti un piacere, te l’ho detto.” Protestò lui,
quasi a respingere le insinuazioni di Sakura. “Ma tu guarda… Avrei dovuto
ascoltare Juugo!”
“E io non avrei dovuto farmi
influenzare da Ino.” Ammise lei. “Mi sento abbastanza idiota…”
Naruto ridacchiò, spostandosi
accanto alla fidanzata ed abbracciandola. “Beh, almeno una cosa l’abbiamo
imparata, non credi?”
“Ossia? Mai ascoltare i consigli
degli amici?” Anche la ragazza prese a ridere, tenendo stretto l’Uzumaki.
“Anche…” Rispose lui, baciandola
senza fretta. “Soprattutto, non devo più mettermi ad origliare le tue
conversazioni!”
“Baka!” Sbottò la ragazza di rimando,
evitando, per una buona volta, di prenderlo a cazzotti. In fondo, la
prospettiva di approfondire quel bacio sembrava sicuramente migliore rispetto a
quella di usare Naruto come sacco da allenamento.
Sasuke e Ino uscirono
dall’Ichiraku Ramen, dopo un’ottima cena dal signor Teuchi. La ragazza prese a
braccetto il fidanzato, il quale la lasciò fare, giudicando che quel contatto
fisico non fosse troppo fastidioso.
“Come mai oggi stavate origliando
la conversazione tra me e Sakura?” Domandò la Kunoichi con voce leggera,
sollevando il capo ad osservare il cielo stellato. Il giovane la guardò
leggermente sorpreso: non credeva che le due ragazze si fossero accorte della
loro presenza. La Yamanaka intercettò l’occhiata del moro e scoppiò a ridere.
“Sasuke, ti ricordo che posso scoprire le fonti di chakra… E Naruto ne ha
veramente tanto!”
L’Uchiha iniziò a riflettere senza
rispondere nulla alla medic-ninja. Per quale motivo non aveva interrotto la
conversazione, sapendo che lui e Naruto stavano spiando? Soprattutto visto
l’oggetto della chiacchierata… “Il dobe stava ascoltando il discorso tra te e
Sakura, e crede che lei lo voglia lasciare.”
“Cosa?” Domandò la Kunoichi con
voce sbalordita. “Ma di che stai parlando?”
Sasuke scrollò le spalle con una
certa noncuranza, comprendendo che l’amico dovesse aver frainteso tutta la
situazione. “Niente, quell’idiota ha capito male… Per questo oggi si è messo ad
aiutarla.” Il ragazzo decise di abbandonare il discorso, ritenendolo di scarsa
importanza, e tornò ad incamminarsi verso il quartiere del suo Clan; solo dopo
qualche secondo si accorse che la fidanzata non lo stava seguendo. “Che c’è?”
Domandò, leggermente accigliato, notandone il volto turbato.
“Ohoh…” Mugugnò lei, con aria
piuttosto imbarazzata. “Anche Sakura ha frainteso la situazione…” L’Uchiha la
spinse a continuare con una semplice occhiata. “Crede che Naruto voglia
chiederle di sposarlo!” Sasuke rimase immobile, senza dire nulla, limitandosi a
corrugare impercettibilmente la fronte, dopo di che tornò ad avviarsi verso la
zona appartenente agli Uchiha. “Sas’kè!” Sbraitò Ino, avvicinandosi al ragazzo.
“Dobbiamo andare da loro e spiegargli tutto, prima che combinino qualche
disastro.”
“Tsk.” Sbottò lui, infilando le
mani nelle tasche dei pantaloni. “Mi hai preso per un consulente di coppie?”
Aggiunse con voce apatica. “Se la caveranno da soli, sono grandi e vaccinati.”
L’ex mukenin si appuntò mentalmente di ammazzare il dobe, vista l’inutile
fatica che gli aveva fatto fare.
La Yamanaka sbuffò, seguendo
comunque il fidanzato. “Naruto ha ragione, a volte sei proprio un teme.”
Affermò con estrema sicurezza, guadagnandosi un’occhiataccia da parte
dell’Uchiha.
“Servirà di lezione ad entrambi.”
Replicò il giovane con un certo sarcasmo. “La prossima volta lui eviterà di spiare,
e tu di lasciarlo origliare!”
Angolo dell’autrice
Buonasera! Rieccomi con una fic, stavolta una shot NaruSaku.
Devo ammettere che è stata quasi un parto, l’ho scritta con estrema difficoltà
e non mi soddisfa moltissimo; comunque ha partecipato al contest di
Akane_Hirai, “Sakura vs Hinata”, piazzandosi seconda *_* un risultato
inaspettato, a dir poco.
Il tema è un cliché piuttosto usato, solita incomprensione
uomo-donna, ed ho temuto anche di andare OOC con certi personaggi (uno tra
tutti? Sasuke, ovviamente!); però alle due giudicIe è piaciuta, e ne sono molto
felice. Rinnovo i miei ringraziamenti ad Akane_Hirai e Bimba_Chic_Aiko per la
serietà mostrata durante il contest.
Bene, vi lascio qui sotto il giudizio (di cui vado fiera
xD). Hope you enjoy!
Giudizio Bimba_Chic_Aiko
Grammatica e ortografia 10/10
Stile e scorrevolezza 10/10
Originalità 9/10
Attinenza al titolo 8.5/10
Sviluppo della trama 9/10
Giudizio personale 4/5
Totale: 50.5/55
Per quanto riguarda la grammatica, non c'è niente da dire se non che è assolutamente
perfetta.
Non ho riscontrato nessun errore, quindi...punteggio pieno.
In merito allo stile, non posso che dire che l'ho trovato perfetto e
decisamente attinente alla storia che hai scritto.
Il linguaggio è semplice, scorrevole, che rende comunque la lettura un piacere;
inoltre, l'ironia leggera e non esagerata migliora la fic, soprattutto se
questa velata ironia è vista come chiave di lettura dell'intera storia.
In quanto all'attinenza, hai sicuramente rispettato sia il Bando del contest
sia il titolo e la trama trattata da questo; non penso ci sia molto da
dilungarsi in questa voce, dato che è un buon giudizio.
Purtroppo, come avevi predetto, la storia non spicca per originalità: come
avevi precisato, quello dell'incomprensione uomo-donna è un clichè triti e
ritriti, soprattutto sulla base del malinteso che hai scelto di “usare”.
Nonostante questo, mi è piaciuto come hai trattato il problema, con ironia e
senza appensantirlo con mille dubbi e tormenti interiori che sicuramente non
avrebbero fatto altro che rendere Naruto, così impulsivo e dedito all'azione,
OOC.
In questa voce, ho valutato vari fattori che, purtroppo, sono simili a quelli
per l'attinenza.
In primis, ho contato l'IC: sono stata piacevolmente colpita dal fatto che sei
riuscita a rimanere IC con tutti i personaggi, impresa non facile visto che ne
hai usati davvero parecchi.
Per quanto riguarda la trama fine a sé stessa, è ben sviluppata, con un
rapporto di causa-effetto che rende chiari i fatti, ma non noiosi o banali.
Ed ecco poi il mio personale-e modesto- parere: è una storia forse non
particolarmente orginale, ma questo non ne pregiudica in alcun modo la
bellezza.
E' una fic leggera, che fa sorridere per tutta la narrazione, che ha
interpretato il titolo bene e con ironia, riusciendo a mischiare quest'ultima
con una piccola, ma gradita, dose di romanticismo.
L'insieme di questi elementi ha dato vita a una fic dai colori sgargianti,
piena di vita e di divertimento che colpisce il lettore.
Bravissima, sono sicura che la tua fic piacerà molto alle amanti di questa
coppia!
Giudizio Akane_Hirai
Grammatica e ortografia: 10/10
Stile e scorrevolezza: 10/10
Originalità: 8.5/10
Attinenza al titolo: 9/10
Sviluppo della trama: 9/10
Giudizio personale: 3.5/5
Totale: 50/55
Come sempre, per quanto riguarda la grammatica non ho nulla da dirti. Sei stata
perfetta e impeccabile.
Anche nello stile e nella scorrevolezza non ho nulla da dire. Lo stile che hai
scelto è perfetto per una storia di questo genere, devo ammettere che sei
riuscita a gestirla molto bene.
La lettura è molto piacevole grazie al tipo di linguaggio da te utilizzato. Mi
è piaciuto molto anche quel velo di ironia che hai inserito, senza esagerare,
la quale ha migliorato la storia.
Purtroppo nell'originalità hai peccato, come detto tu stessa, a causa del tema
da te utilizzato. I diverbi, malintesi, e quant'altro tra uomo e donna sono
molto trattati e l'incomprensione da te utilizzata è una di quelli maggiori.
Nonostante questo mi è piaciuto molto il metodo con cui l'hai gestito, senza
appesantire con inutili dubbi e problemi. Grazie a questo fatto, cioè a
lasciarlo "leggero" (se così si può dire), sei riuscita a lasciare
Naruto perfettamente IC. Lui, un tipo solare, attivo ed energico, non è tipo da
farsi mille dubbi ma uno che agisce impulsivamente.
Nell'attinenza non ho nulla da dire se non che hai rispettato il titolo del
film da te scelto.
Riguardo alla trama, come puoi vedere dal voto, sei riuscita a svilupparla
perfettamente, rendendo i fatti chiari e "fluidi", senza renderli
scontati e noiosi.
E ora arriviamo al giudizio personale: la tua storia, come altre scritte da te,
mi ha lasciata sorpresa. Davvero sorpresa, specialmente il fatto dell'IC.
Nonostante tu abbia utilizzato molti personaggi, sei riuscita a gestirli in
maniera impeccabile, quasi quanto Kishimoto in persona.
La tua storia è piena di allegria, vivacità, colori, tutti elementi che messi
insieme colpiscono il lettore in maniera prorompente.
Davvero complimenti!
Totale complessivo: 100.5/110
Mini avviso per i lettori dei Sannin: dopodomani parto, ergo
non potrò aggiornare per un po’. Prometto che il prossimo capitolo vi ripagherà
di tutta l’attesa ^^