[Ally McBeal] Waiting, Hoping.

di manubibi
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Ormai sono due mesi. Due lunghissimi mesi senza di lui.
E non basta ripetersi che tornerà, che non mi abbandonerà per Jamie. Io...io ho bisogno di esserne sicura!
Non basta nemmeno chiamarlo ogni sera, ogni mattina, quando posso sentire la sua voce.
Larry, ho bisogno di te. Ho disperatamente bisogno di te.
Di sentirmi stretta perchÈ sei l'unico che può farlo facendomi sentire completamente in pace. Come quella sera, quando abbiamo cantato "White Christmas", quando ho capito che io ti avrei protetto, e tu avresti protetto me...
Larry è l'uomo perfetto. Voglio dire, è il tipo di uomo che vedi nei film e pensi "Dio, mandamene uno come lui". Detto, fatto. E io l'ho lasciato andare!
Ma quanto stupida sono?! E se lui e Jamie...me lo dicono tutti: Renée, Ling, Elaine, anche la mia analista...Oddio, lei è stata davvero troppo brutale, sembrava godere alla mia espressione sconvolta del tipo "Eh?!?".
E poi c'è Sam, quel bimbo adorabile, bellissimo, impertinente, antipatico e tenero...come il papà. Ormai lo vedo dappertutto, nei riflessi delle vetrine, in televisione, nei trailer del cinema, alle fermate del tram, fuori dalla mia finestra...e ogni volta sento il cuore aumentare il battito, e poi sprofondare.
Larry, dove sei finito?
Squilla il telefono.
-Pronto?
-Ally?
Chiudo gli occhi e sorrido inavvertitamente.
-Ciao, Larry-, rispondo con la mia solita vocetta da ragazzina.
-Come stai?
-Oh...bene...
Un attimo di pausa.
-A me non sembra, sai. Cosa succede?
Non dirgli che ti manca, non dirglielo, e soprattutto non metterti a piangere...
-Ni...niente, Larry, è tutto a posto. Tu, piuttosto...come stai oggi?
Rimaniamo a chiacchierare di sciocchezze per almeno un'ora. Sono davvero cose futili e dimenticabili, ma scherzare e ridere parlando del più e del meno ci fa bene. Parliamo del tempo, di gossip (ho scoperto che lui segue tutto il possibile, da questo punto di vista è più donna di me!), di sport e dei nostri casi a lavoro. Mentre siamo al telefono perdo ogni cognizione, mi accoccolo sul letto e lascio andare tutto quello di cui non parlo con Richard, John o gli altri colleghi. Perché con loro non parlo davvero di me.
Ma con Larry...ecco, so che è banale dire che con lui non mi vergogno di sentirmi completamente nuda, eppure è così. Ed è bellissimo.
Oh, mi detestano quando faccio la sdolcinata, ma non permetto a nessuno di biasimarmi. Per una volta che ho qualcosa di davvero prezioso da perdere io...
-Ally, Ë l'una-, ride lui. -Ti chiamo domani, va bene?
No, di già? Uffa! Larry, parla ancora un pò con meeeeeeeee!
-Va bene...-, borbotto facendogli sentire chiaramente quanto disapprovo il fatto che fino a domani pomeriggio non lo sentirò. Lui ride, e credo che sotto sotto goda del fatto che ho così tanto bisogno di lui. Cretino.
-Ciao, Ally. Ti amo.
Sì, ecco, un buon modo per risollevarmi.
-Ti amo...buona notte-, gli rispondo, e so che è disgustoso il tono mieloso che ho assunto.
E appena metto giù il ricevitore mi guardo intorno. Adesso cosa faccio?
E' questo il problema di quando lo chiamo. Sono felice finché sento la sua voce, poi mi sento svuotata. Non trovo occupazioni per svuotare l'angoscia.
Vado verso il frigo e lo apro, guardandomi per la millesima volta il pupazzo di neve che ha fatto per me.
E per la milionesima volta rileggo il suo biglietto:

"I'LL BE BACK".

Ho voglia di crederci.
-Buona notte anche a te.

[Disclaimer: non possiedo assolutamente nessuno, purtroppo (LAAAARRYYY ç__________________ç)




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