I Want You

di b r i c i o l a
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I Want You

 

Quella quercia era il suo rifugio. Adorava starsene lì sotto, quando veniva lasciato in pace da tutti e da tutto.

Lui, il degno figlio di Ronald Weasley ed Hermione Granger.

Scapestrato come il padre. Intelligente come la madre.

Innamorato come loro due.

Ma lei … lei non era adatta a lui. Ancora una volta, gli antichi conflitti tra Serpeverde e Grifondoro, ostacolavano la nascita di un amore.

“Hey Weasley!”

La sua voce … dolce, decisa … adorava ascoltarla. Sarebbe rimasto lì, di fronte a lei, per ore.

E adesso la sognava anche.

“Weasley ci sei?”

Perché? Perché non riusciva a dimenticarla? Si faceva del male da solo, e non lo capiva.

“Weasley sto perdendo la pazienza. Apri gli occhi e dimmi che non sei morto, altrimenti sua sorella chi se la sente!”

Aprì gli occhi di scatto.

Candice Zabini era di fronte a lui, bella come sempre.

La pelle caffelatte riluceva sotto i raggi del sole, gli occhi dal taglio obliquo, blu mare. E i capelli … lucenti, lisci, lunghi.

“Candice …”

La giovane spalancò gli occhi.

L’aveva appena chiamata per nome.

Era la prima volta. Loro si odiavano!

Ah … quanto si sbagliava.

Il confine tra odio e amore è il più sottile che possa esistere. È come il filo di un esibizionista: puoi cadere sia da un lato, che dall’altro.

E lui … lui era caduto dal lato più bello, eppure più doloroso.

Perché l’amore diventa questo quando non è ricambiato. Dolore. Allo stato puro.

“Mi hai chiamata per nome”

Un sussurro quello che uscì dalle sue labbra. Un sussurro ben udibile per lui. Un sussurro che fu capace di bloccare la corsa del suo cuore, per poi farlo riprendere a correre ancora più forte.

Chi era lei per riuscire a fargli questo?

Chi era lei? La donna che amava.

“Si”

Candice alzò lo sguardo. Fiero, deciso, determinato.

Candice Pansy Zabini.

“Cosa vuoi da me, Weasley? Cosa? Mi chiami per nome, mi guardi come se fossi ossigeno. Cosa vuoi?”

Tutto detto di fretta, per paura che le parole non uscissero più, ora che aveva trovato il coraggio.

“Cosa voglio?”

Lei rimase in silenzio. Le sue labbra non rispondevano ai suoi ordini.

“Te”

Due lettere. Le più difficili da pronunciare.

Voglio te.

 

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M Y  S P A C E

Bene fanciulle e fanciulli, non mi uccidete … ma non ce l’ho fatta.

Lo so, ho tre storie da aggiornare. Lo so, mi ero ripromessa di postarla martedi, insieme a tutte le altre.

Ma capitemi, proprio non ce la faccio.

Non so come sia nata questa coppia, ma mi piace.

Tanto tanto.

Spero sia stato lo stesso anche per voi!

Baci!

P.s. lasciate una recensioncina! Anche se piccola piccola!

 

Briciola.~

 

 





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