Addictions
In
realtà non sapeva perché lo facesse. Forse per
calmarsi, per pensare ad altro, mentre il mondo intorno a lei si
sfaldava.
Si
ricordava quando aveva iniziato. Se lo ricordava perfettamente perché
da quel giorno non aveva mai mancato al suo appuntamento giornaliero.
Aveva appena iniziato la sua avventura a caccia di Materia ed aveva
13 anni. Un po' presto per iniziare. Ma dopotutto, si trattava di un
solo appuntamento al giorno.
Aveva
iniziato per curiosità, trovandone un pacchetto nella borsa di
qualcuno a cui l'aveva presa in prestito e non aveva più
smesso.
La
verità era che non le importavano più le motivazioni
che la spingevano a farlo: era un rituale.
Afferrò
l'accendino ed accese la sigaretta. Il gusto particolare della Lucky
Strike le irritò la gola per un attimo, poi sentì il
suo corpo reagire alla nicotina e farla rilassare. Si appoggiò
al parapetto dell'Highwind ed osservò il paesaggio
circostante: era un paesaggio desolato, quello che le si presentava
di fronte, la testimonianza che una prima Meteora era caduta sul
Pianeta, spazzando via un intero popolo. L'aeronave aveva attraccato,
per l'ultima volta, forse, quasi sull'orlo del Cratere.
Soffiò
il fumo ed osservò la sigaretta: poteva effettivamente essere
l'ultima della sua vita. Doveva godersela fino in fondo.
Chissà
dov'erano gli altri... Avevano raggiunto le persone che amavano,
probabilmente. Cid era corso da Shera appena aveva potuto, Tifa e
Cloud erano rimasti nei dintorni e gli altri erano semplicemente
scomparsi.
E
lei era rimasta lì, pensò, mordicchiando la Lucky. Non
aveva senso salutare le persone che contavano per lei, non aveva
senso salutare Wutai, perché se mai fosse morta... Bé,
allora non le sarebbe più importato. Sarebbe scivolata nel
Lifestream e byebye Yuffie.
Forse,
in attesa di reincarnarsi, avrebbe vissuto in una bella casa piena
zeppa di Materia e gatti e poi... E poi si sarebbe reincarnata,
dimenticando tutto quello che faceva di lei Yuffie Kisaragi. Forse la
morte non era proprio una bella esperienza, dopotutto. Le piaceva
essere sé stessa, era abbastanza divertente, quando era di
buon umore.
Aspirò
con cautela il fumo e non si voltò quando sentì i passi
dietro di lei. In qualche modo contorto non le dispiaceva avere
compagnia. Ma non voleva voltarsi, voleva rimanere concentrata sulla
sigaretta. Nel Lifestream forse non esistevano...
-Potevo
avere meno fortuna.-
Vincent?
Si voltò, sorpresa e sbatté un paio di volte le
palpebre. Che cosa ci faceva lì? Non doveva andare dalla madre
di Sephiroth? Come faceva ad essere già tornato?
-Non
sapevo fumassi.-
In
effetti, per qualche strano motivo, da quando era con Avalanche si
era sempre allontanata per il suo rituale quotidiano. Forse, in
fondo, aveva paura di quello che avrebbero potuto pensare i suoi
amici. O forse voleva solo trascorrere del tempo con sé
stessa.
-Ecco
chi rubava le sigarette di Cid.- aggiunse l'uomo, illuminato dalla
sacra luce di Ramuh, signore delle idee geniali. Un attimo. Le aveva
rubate solo una volta. La seconda volta aveva beccato sul fatto il
Chocobo Mutante e ci aveva rinunciato. E poi, Cid fumava delle
sigarette orribili, senza filtro, che le rendevano la voce
terribilmente simile a quella... bé, quella di Cid. E non era
il massimo, per una ragazza affascinante e nel fiore degli anni come
la Rosa Bianca di Wutai.
-Ehy,
non sono una ladra!- sbottò, piccata.
-...-
fu la semplice ed incisiva risposta del moro, accompagnata da un
sopracciglio alzato.
-Ok,
lo sono, ma non di sigarette! Non sono disgraziata come un certo ex
Soldier psicolabile che crede di chiamarsi Zack, ogni tanto!- si
difese.
Ma
perché, poi? Non doveva rendere conto a nessuno delle proprie
azioni. Era abbastanza grande per decidere da sola e, comunque, non
le importava quello che pensava il resto del mondo, faceva quello che
le pareva! Diamine, era una Ninja straordinaria, futura (ugh!) Lady
di Wutai ed aveva 16 anni. In Harry Potter i maghi erano quasi
maggiorenni, alla sua età.
-Ho
pensato alla proposta di Cloud...- iniziò l'ex Turk,
avvicinandolesi.
-Ti
ha fatto una proposta indecente e ti stai confidando con me?- chiese
lei, sorpresa. Dubitava della prima parte, ma la seconda la prendeva
alla sprovvista. Insomma, trattandosi di Cloud ogni teoria sul suo
orientamento sessuale era possibile. Dal modo in cui odiava/amava
Sephi e in cui giocava a rincorrersi con Tifa, era propensa a pensare
che fosse bisex, cosa su cui Aeris aveva concordato, una volta. Ma
Vincent! Tutto preso dalla madre degenerata e miope di Sephi... Nah,
era etero!
-No,
Yuffie, sto parlando di Midgar. Midgar che sarà presto rasa al
suolo dalla Meteora, anche se fermiamo Sephiroth.- rispose Vincent,
con la solita calma. Parlava di morte e distruzione o di come fare un
risotto ai funghi? -Del piano di evacuazione che Reeve sta mettendo
in atto in questo stesso momento. Ne ha parlato Cloud poco meno di
due ore fa.-
-Aaah!
Davvero? Un secondo! Stai insinuando che io non stessi ascoltando
quello che diceva il Chocobo nella nostra ultima riunione?!- sbottò,
adirata.
-Forse
ti è parso, ma non è così, ti chiedo...- iniziò
lui, subito interrotto. -Non scusarti, Vinnie! Effettivamente non ho
ascoltato una parola del suo lungo discorso! Stavo ascoltando la
radio sul mio Mp3!- esclamò la ninja, mostrando l'arma del
delitto, un lettore mp3 a forma di balena. -Non è kawaii?!-
-Ehm...
Sì, Yuffie, senza dubbio, ma... Cloud ha proposto me per
questa missione. E mi ha chiesto di scegliere qualcuno per
accompagnarmi.-
-Ah
sì? Ha paura che appena finito il combattimento con Sephi tu
faccia hara kiri? Quindi vuole che un baby sitter vegli su di te?
Sinceramente da te potrei anche aspettarmelo...- sussurrò lei,
facendo spallucce e tornando alla sigaretta, consumata ormai per
metà. Ah, cavolo, che spreco, che palle.
-Volevo
chiederti di accompagnarmi.- le rispose, un po' piccato dalla sua
affermazione. Ma perché innervosirsi, era la verità...
Insomma, era prevedibile. Ed erano affari suoi se voleva uccidersi o
meno. Peccato, perché... Morse il filtro della Lucky.
Dannazione! Se voleva uccidersi, lei non aveva alcun diretto di
intromettersi, erano solo affari suoi! Non voleva fargli da baby
sitter! Poteva essere suo padre!
-Ok.-
sibilò, a denti stretti, evitando accuratamente di voltarsi.
Strinse il parapetto finché le nocche non le diventarono
bianche. Se lui fosse morto, le sarebbe mancato.
-Ti
ringrazio, Yuffie.-
-Sai
addirittura il mio nome?-
-So
anche il tuo cognome, Yuffie Kisaragi. Alle riunioni ascolto Cloud e
non... Un walkman.-
Si
voltò di scatto: -Lettore mp3, Vincent Valentine! Hai
presente? Quelli che colleghi ad un computer, su cui salvi tutta la
musica possibile? Leviathan, quando fai così sembri mia nonna!
E mia nonna ha sessant'anni, ti faccio presente!- sbottò, per
qualche strano motivo. Non ce n'era, in effetti, per arrabbiarsi in
quel modo.
-Cos'è
un computer?- domandò l'ex Turk, innocentemente.
Argh!
Avesse avuto lo shuriken sotto mano, l'avrebbe ridotto a sushi! Alzò
la mano, per riflesso, ma l'abbassò immediatamente. Era
arrabbiata, ma per un altro motivo. Da quando si era accorta che
quello che aveva sempre pensato su di lui era vero. Da quando aveva
ammesso che le sarebbe mancato.
Frugò
in tasca alla ricerca del pacchetto e si accorse che le restava una
sola sigaretta. La accese e lanciò il pacchetto oltre al
parapetto. Che palle!
-Almeno
hai un telefono cellulare?-
-No.-
-Come
pensi di comunicare con noi una volta che tutta questa storia sarà
finita, sempre, ovviamente, che tu non riesca un giorno ad evitare
la mia stretta sorveglianza e riesca ad ammazzarti. Il che sarà
impossibile, perché ho intenzione di seguirti ovunque! Può
anche darsi che ti sposi per riuscire a seguirti ovunque!- esclamò,
risoluta. Ecco, l'ultima parte era un po' un lapsus freudiano, ma
sperava non l'avesse sentito. Difficile, ma possibile. No, vista la
sua espressione, mica tanto. Comandò al proprio corpo di non
arrossire, ma ovviamente esso fece l'esatto contrario, per cui tornò
a fissare la Lucky Strike che teneva stretta tra le dita.
-Potrebbe
rivelarsi interessante, in qualche modo.- Che cosa?!? Poteva
ripetere?! Meglio di no, meglio di no! Ignora, Yuffie, ignora!
Aspirò
il fumo, cercando di far finta di non aver sentito e tossì un
paio di volte, un po' per quello un po' perché si era
dimenticata di respirare per qualche secondo.
-Per
lettera.-
-Ci
sposiamo per lettera? Per me va' bene, non conoscevo questa pratica,
ma sembra divertente!- esclamò Yuffie, facendo spallucce e
tentando di far sembrare la questione uno scherzo.
Gnek
gnek, facevano gli specchi sui quali si stava arrampicando. Ma
sembrava che l'argomento lo mettesse a disagio, quindi forse si
sarebbe accontentato di passare sopra la cosa. O sopra il cadavere
della ninja, una volta uccisa per avergli parlato di matrimonio dopo
che l'ultima donna a cui l'aveva proposto aveva rifiutato, per
sposarsi poi con un essere vagamente bipede ma poco umano.
-Comunicare
con voi. Per lettera.-
-Uhm...
Ok.-
Dopo
di questo nessuno dei due parlò più, almeno finché
lui non decisi di interrompere il dolce canto dei mostri del Cratere
con una banalità: -Sei giovane per fumare.-
Si
chiese se fosse il caso di buttarlo giù dall'Highwind. Forse
sì.
-Questa
è l'ultima sigaretta, promesso, non voglio sembrare Selma.-
-Selma?-
-La
sorella di Marge Simpson!!!!-
-Una
tua amica?-
Forse
era il caso di buttare sé stessa giù dall'Highwind.
Capiva la scusa dell'assenza di trent'anni, ma non conoscere I
Simpson!
-Nessuno
ha ancora trovato il modo per farmi smettere.- aggiunse Yuffie, con
un ghigno di soddisfazione. Fu allora che la sorprese e le illustrò
il suo metodo personale.
Si
chinò su di lei e la baciò. Non un bacio a stampo dato
per farle lasciare la sigaretta per lo shock, un bacio passionale, a
cui si abbandonò completamente perché... Leviathan, era
Vincent Valentine a baciarla! Quando mai le sarebbe capitata un
occasione simile?! Sentì un brivido quando il braccio
meccanico sfiorò la sua schiena, ma poi, fu come un black out.
-Se
tu non fumassi, sarebbe stato un po' meno simile all'esperienza di
baciare Cid.- le sussurrò all'orecchio, quando rinvenne dal
trip sulla luna e tra le stelle. Ci mise un po' a capire quello che
stava dicendo e quando finalmente capì, se n'era già
andato. Con un gesto automatico, portò la sigaretta alle
labbra, ma si accorse che era rimasto solo il filtro. Deglutì
rumorosamente. Ma quanto tempo...?!
Scosse
la testa e si appoggiò al parapetto, gettando ciò che
rimaneva della Lucky Strike verso il cratere. Improvvisamente, non le
importava più di quel rituale. Di quell'ultima sigaretta.
Fece
un sorriso. Aveva una nuova dipendenza, molto più piacevole.
Vincent
Valentine.
Note
dell'autrice
Ok,
lo ammetto, sto cercando di smettere di fumare e sono masochista, ma
che ci volete fare? XD
Waah,
ma quanto tempo che non aggiorno o pubblico qualcosa! Mi scuso con
chi mi segue, ma ultimamente ho un sacco di problemi e torno a casa
dal lavoro così stanca che mettermi a scrivere è
impensabile. Inoltre, sto lavorando alla mia prima raccolta di
racconti. ^_^
Cercherò,
nel limite del possibile, di andare avanti con le storie che ancora
non ho terminato, promesso.
Rileggendo
le mie storie mi accorgo che alcune non mi piacciono affatto. Questa
mi piaceva molto quando l'ho scritta, ma adesso... non saprei. Sto
forse abbandonando il pairing?
Anyway,
spero che vi sia piaciuta, non è nulla di eccezionale, un po'
banale, ma per una volta Yuffie è in character, quindi
l'avvertimento OOC è solo per Vincent. XD
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