Bang bang (YoU sHoT mE
dOwN)
*I was five and he was
six
We
rode on horses made of sticks
He
wore black and I wore white
He
would always win the fight
Il corpo di Lucia pare
scolpito nel marmo, temprato
nell’acciaio, tornito nel fuoco.
Bella, lei è bella, agile come un predatore della foresta e
altrettanto letale, temprata dalle battaglie e dai combattimenti;
fredda,
risoluta, altera, lei è la guerriera, che combatte la sua guerra contro
i virus
distruggendoli sotto i colpi della sua pistola.
Lucia ha imparato a cancellare la paura perché crede che in
un combattimento non sia di alcuna utilità. Lucia ha accantonato il suo
cuore,
inutile involucro pieno soltanto di sentimenti, e l’ha rinchiuso nel
profondo
del suo essere perché non le sia di disturbo nella sua crociata.
Lucia Vede, ma non sa confrontarsi con la realtà quotidiana.
Lucia è il nero.
Il corpo di Sumire pare modellato nella porcellana più fine,
intriso di niveo candore, fragile come lattescente vetro.
Dolce e delicata come una giovane gazzella, impacciata e
titubante come una farfalla appena uscita dalla crisalide; ha scelto
una strada
che non le appartiene, scendendo sul campo di una guerra inarrestabile,
ma
dalla quale non si può ritirare, lei troppo ingenua e troppo pura per
sopportare il peso della battaglia.
Sumire soffre e trema, cercando di non risultare inadeguata,
e s’impegna nel suo lavoro. Sumire ama, perché il suo cuore palpita, e
riversa
il suo affetto incondizionato su coloro che le stanno accanto,
racchiudendole
nelle ombre della sua anima
Sumire Muta, ma non sa accettare l’abisso dentro di sé. Sumire è il bianco.
Bang bang, he shot me
down
Bang
bang, I hit the ground
Bang
bang, that awful sound
Bang
bang, my baby shot me down.
La pistola di Lucia
luccica appena, illuminata dalla Luna
piena, mentre la sua proprietaria la impugna e preme il grilletto.
Il mostro colpito si accascia a terra con un urlo
raccapricciante, svanendo lentamente in un cumulo di cenere; ma l’arma
è già
nuovamente carica, pronta ad attaccare di nuovo, a distribuire nuova
distruzione. Un nuovo proiettile scivola senza rumore nel tamburo, il
colpo
viene assestato in canna, per poi essere sparato all’esterno con tutta
la forza
dell’esplosione.
Sumire, poco più indietro, tenta di stare al passo. Si
districa tra i rami che tentano di trattenerla graffiandole i vestiti,
si
difende come può dalle bestie che tentano in ogni modo di attaccarla e
di
carpire la sua anima allettante, rincorre la veste nera che fluttua
dinnanzi a
lei sempre più lontano; e corre, corre, si affanna, incespica ma si
rialza,
spara e prosegue. La raggiungerà, per quanto lontana, per quanto
inespugnabile.
Nuovi virus compaiono sul posto, nuovi occhi le scrutano
bramosi, nuovi ghigni feroci si prendono gioco della loro lealtà
Fin quando saranno in grado di resistere?
Seasons came and changed the
time
When
I grew up, I called him mine
He
would always laugh and say
"Remember
when we used to play?"
Sumire è così fragile,
Lucia, te ne rendi ben conto. Non sa
difendersi, non sa attaccare, non sa proteggere; il suo urlo di terrore
è
quanto di più fastidioso trovi in un campo di battaglia: sai bene che
l’hai
trascinata in un mondo di cui non si sentirà mai parte.
Eppure, non riesci proprio a lasciarla andare. Ti appelli
alla scusa che il suo potere vi è indispensabile, che ormai non può più
trascorrere la sua vita da comune mortale; eppure ti basterebbe così
poco per
chiudere gli occhi e permettere che decida la sua strada.
Hai preteso che restasse al tuo fianco, le hai ingiunto un
addestramento serrato, hai reclamato come tuo diritto lo sfruttare la
sua
diversità.
Quanto sai essere egoista, Lucia…
Lucia è così forte, Sumire, lo sai bene. Non puoi fare a
meno di ammirare il suo coraggio e la sua determinazione, che ti
spronano a
dare il meglio di te stessa. Però la vedi, l’ombra di dolore nascosta
nei suoi
occhi, vedi la sofferenza che vi è celata e non riesci a darti pace nel
tentativo di svelarla e comprenderla. E il tuo desiderio di non essere
più
debole brucia nel petto, aspirando ad esserle utile anche in questo,
senza
avere il coraggio di porgerle i tuoi dubbi e di chiedere le chiavi
della sua
anima.
Oh, quanto sei ancora debole, Sumire…
Bang bang, I shot you
down
Bang
bang, you hit the ground
Bang
bang, that awful sound
Bang
bang, I used to shoot you down.
La prima volta che hai
scoperto il suo potere, hai tremato. Hai
visto comparire davanti a te uno dei mostri che popolavano i tuoi
incubi e non
hai potuti far altro che arretrare.
Quando i suoi occhi sono tornati da carmini a verde prato,
hai pensato che avresti potuto sfruttare questa abilità per la tua
Guerra, e
hai scelto che avresti potuto sopportare la sua presenza, per il bene
di quel
mondo che tanto odiavi ma che tuo padre si ostinava a difendere.
Sciocca, sciocca Lucia, così sciocca a credere che l’uomo
sia costruito su schemi logici e inoppugnabili…
La prima volta che hai scoperto cosa c’era al di là della
benda, hai disperato, cadendo preda dei tuoi dubbi. Non sapevi cosa
fare, perché
è sempre stata Lucia quella a venire in tuo soccorso, mai il contrario;
eppure,
hai rigettato lontano da te l’incertezza, scegliendo che per lei potevi
provare
a chiuderti fuori dal tuo corpo e raggiungerla ovunque si trovasse.
Hai scoperto di volerle bene e di essere disposta a
consolarla, guardandola con lo sguardo di una madre; le hai teso una
mano,
restando in attesa.
Stupida, stupida Sumire, così stupida da dubitare di lei e
da non crederle nel momento del bisogno…
Music played, and people sang
Just
for me, the church bells rang.
Now
he's gone, I don't know why
And
till this day, sometimes I cry
He
didn't even say goodbye
He
didn't take the time to lie.
Il sorriso di Sumire è
meraviglioso, perché esprime sempre
la delizia che prova nel cuore. È una boccata di ossigeno puro dai
pensieri
angosciosi che ti opprimono il petto, e non riesci più a farne a meno.
Sumire t’illumina
la giornata con i suoi piccoli gesti, e conservare la tua patina di
estrema
severità è diventato troppo complesso.
Sumire va protetta ogni volta che uscite per una ronda,
eppure ti sei ben presto abituata a questa ovvietà, tanto che ormai
pensi anche
per lei e ti sobbarchi della sua parte di nemici. Perché mai vorresti
macchiare
il suo candore, mai vorresti incrinare la sua purezza, mai vorresti
arrecarle
dolore; ha già sofferto troppo a causa tua.
Arriveranno i giorni in cui non la troverai al tuo risveglio
e non vedrai il sonno coglierla.
Quel mazzo di fiori nel vaso…
Le mani di Lucia hanno una presa salda, sia che impugnino un
pugnale sia una frusta per montare gli albumi. Ti chiedi sempre quanto
abbia faticato
per raggiungere quel livello d’abilità e arrossisci di vergogna,
sentendoti
poco più che nulla. Però non ti vuoi scoraggiare, perché sai quanto sei
andata
lontano pur restando nella sua ombra.
Nahashi, Lola, Lucia…sono diventati una famiglia per te, con
la quale trascorrere la giornata e dividere i momenti divertenti e i
pericoli. Tornare
indietro, tornare ad essere semplicemente Sumire, goderti la normalità
delle
tue amiche, ed essere una semplice studentessa…sì, lo hai desiderato
con tutta
te stessa, spaventata dal baratro che hai trovato attorno a te.
Ma hai continuato a guardare avanti, ignorando l’oscurità e
concentrandoti solo su quell’abito scuro, solo su quei lunghi capelli…
Quel profumo di rose…
Bang bang, he shot me down
Bang
bang, I hit the ground
Bang
bang, that awful sound
Bang
bang, my baby shot me down...
Troppi, sono troppi.
Sumire cede, esausta, incapace di continuare a combattere, e
si accascia a terra col fiato corto, abbandonando l’arma che Nahashi le
ha
dato.
La vedi, e il tuo cuore sobbalza, perché dovresti difenderla
ma ti senti ancora impotente, ancora incapace, ancora inetta nel farlo.
Vorresti
che non provasse più terrore e che fosse al sicuro, ma sai che non hai
scelta. Ti
odi, perché la vuoi ancora consegnare alle tenebre a causa della tua
incapacità
di farne a meno.
Lucia la cerca da
sempre, anela ad incontrarla sul suo cammino, ma non vuole Vederla.
Sumire la rincorre e si
affanna per raggiungerla, ma non Muta abbastanza per farlo.
Tra loro, l’ennesimo
vuoto, l’ennesimo silenzio intessuto di parole non detto.
Una pistola che riluce
del sole, e una benda che si tinge di notte.
Poi smetti di pensare e lasci che sia l’istinto del
combattente a guidare le tue azioni, ricacci te stessa nel profondo e
ammutolisci quella bimba che dentro di te grida impaurita.
La sacrificherai ancora, e ancora, e ancora.
Ignorando la mano tesa che cerca la tua
Bang Bang…
Ma a chi hai sparato davvero, Lucia?
*Bang bang , Nancy Sinatra
(PSM
remix)
…posso anche
ritirarmi a vita privata =_=
Perdonami, ma reine,
almeno ci ho provato.
BUON COMPLEANNO!
(anche se in ritardo XD) <3<3
Riferimenti vari a
varie puntate dell’anime. Bravo a chi li vede XD
-meglio se ritorno su
lidi migliori XD-
A presto, besitos
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