With tears in one's eyes

di DiamanteNero
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WITH TEARS IN ONE

WITH TEARS IN ONE'S EYES

...e allora capimmo che l'uomo è...nebbia...

Era un fiore. Così fragile, così potente, così affascinante, così meraviglioso.
Ora è solo un fiore. Uno stramaledetto fiore che aspetta di appassire. Non può niente contro il suo destino... e allora aspetta e aspetta...
Non riesco a togliermi dalla testa questo pensiero...è troppo grande.
Fuori c'è un bambino che piange, non lo sopporto.
Quelle urla mi penetrano nel cervello e svegliano troppi ricordi. Troppi ricordi incatenati chissà dove...


Ero una bambina, piccola e delicata gemma, piangevo, quel cattivo non voleva darmi la matita rossa... Io volevo quella matita! La volevo con tutta l'anima, come se la mia vita stessa dipendesse da quel pezzo di legno. 
Ma forse rivivrei quel momento in eterno perchè... almeno in quell'attimo io avevo una ragione di vita. Non sapevo quale e cosa fosse il mondo... e non mi importava. Ingenua e orgogliosa di esserlo.
Ma ora lo so, vorrei essere rimasta sempre piccola, per vedere un mondo piccolo. Per vedere il mio piccolo mondo di frasi e gesti e oggetti...
Non lo trovo maledizione! Non ci riesco...
A cosa serve questo posto? Alla fine appassirà come faremo tutti...come, indistintamente, sia bianco o nero o ricco o povero... noi... appassiremo...
Una volta chiesi a cosa serve vivere. 
Qualcuno mi rispose " Si vive per vivere! Per essere felici, per piangere, per gioire, per arrabbiarsi..."
Ma perchè io non sono felice? Perchè non piango? Sarei troppo egoista nel dire che vorrei rubare le risa di quel bambino accontentato?


MalcolmX mi sta guardando da quel vecchio poster sopra il letto. Pensi che sia una stupida vero?
I suoi occhi di rimprovero mi colpiscono. Resto a guardarlo. Tu sei immortale. Gli dico con un fil di voce.
Tu non morirai mai.
Ma io? Io cosa sono? Io sono nulla. Io sono polvere. 
Non ho niente da perdere nell'andarmene adesso o fra cent'anni.
Ma forse... preferirei non vedere gli occhi bianchi e vuoti delle persone che mi stanno intorno... vorrei non provare mai un dolore che potrebbe cambiarmi.
Premo il cuscino contro il viso. Il fruscio di una farfalla al suo ultimo battito d'ali. Corro in bagno.
Avrei pouto vomitare l'anima, ma non l'ho vista.


Sono stremata, respiro a malapena per questa mano che mi preme dentro.
Sono stanca...Voglio chiudere gli occhi...
Le emozioni, piccole scariche nervose che giocano con le persone che stanno nell'altra stanza. La mia famiglia che si diverte nel dire di essere felice. Anche io vorrei fare come loro. Costruirmi un muro pieno di falsità che possa nascondere la paura e la realtà.
Dovrei, ma è meglio di no...
Rimango qui ancora un pò, finchè non è pronta la cena...
Sento di aver perso qualcosa di potente... e maledettamente importante.

 





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