bonds - 2
Un maestro [Il folle]
(Yoshida – Suzu)
“Il tuo difetto è che non sei capace di frenarti…”
Nei vostri occhi, venerabile maestro, brilla un fuoco che non si spegne
mai, bruciando la legna inesauribile riposta nella vostra anima. Pazzia
o ideale, le due cose si confondono nella vostra stessa persona,
amalgamandosi fino a che i confini dell’una e dell'altro
risultino incomprensibili alla volontà umana.
Nel vostro genio si muovono le intenzioni di un folle. Perché la
vostra spada non è giammai sazia di sangue – infedeli,
ipocriti, Miburo o semplicemente impostori: nulla lei risparmia –
ma è propriamente in una rossa distruzione che trovate veramente
appagamento.
Il tutto quel fuoco, avete perso la vostra ragione.
Però, se è vero che io stesso nutro una speranza per il
domani, lo devo solamente a ciò che vi anima in questo modo.
Tesa la mano verso di me, vi siete lasciato afferrare e prodigo di
infinita pazienza avete aspettato che le mie corte gambe, zampettando
fino a voi come quelle di un animale fedele, arrivassero al vostro
fianco.
Una ragione… pensate che sia poca cosa?
Non c’è anima più disperata che quella che non ha
uno scopo da portare a compimento, di chi – terribilmente vuoto
– conduce una vita senza un traguardo anche solo labile e poco
appariscente.
L’odio che avevo dentro l’avete addomesticato con la
severità degna solo di un grande; l’odio che ho ancora a
ribollirmi il sangue lo calmate ogni volta, senza mai stancarvi.
Venerabile maestro, si dica che chi va col zoppo impari a zoppicare.
Allora, forse, inseguendovi fino allo stremo delle mie forze
arriverò a condividere la vostra follia?
Probabilmente ne sono già stato contaminato – ma non mi importa.
Perché oramai, venerabile maestro, se mai la mia Gokezaya
verrà sfoderata, sarà solo per onorare la sua pazzia.
Dimentica di ogni altra primitiva – futile – ragione.
|