Wabisuke (io chiedo perdono)
Lo
incontrai camminando nel deserto. Era un bambino autunnale. Mi rivolse un
sorriso largo quanto un mignolo e mi diede un po’ di ristoro dal sole torrido
che mi schiacciava la testa. Gli dissi il mio nome e lo guardai farsi serio in
viso: ebbi così la certezza che lo aveva compreso subito.
Bambino.
Era
un bambino di pochi anni, ma di mille autunni. Il suo viso era la luna, e aveva
gli occhi di un cane, due globi pieni di luce che guardavano i miei con un po’
di timore, ma senza abbassarsi.
La
sola cosa che una spada non può perdonare a chi la brandisce è di non essere in
grado di usarla, nient’altro. In nome di che cosa venga levata non importa, poiché
il sangue rimane rosso, qualsiasi sia l’ideologia che lo versa, rimane rosso e
nauseabondo. Perciò, se è per proteggere quelli che lui chiama amici, o se per
quell’uomo che è dio e serpente, non importa.
No.
E
dunque, io non ho rimostranze da fare, non ho appunti da muovere circa il modo
in cui mi brandisce per tagliare la testa di chi gli si oppone. Guardate le
grandi stelle sotto cui camminiamo a testa china, ed immaginate di volare a
toccarne gli spiriti: li sentireste della stessa consistenza del latte, che è
opaco; così, un sguardo offuscato muove la stoccata più limpida, perché la sua
cecità è tenue, è celata nel sorriso falciatore del suo capitano.
Izuru,
prestami ascolto.
Tu
sei come un mosaico di petali di pesco. Contempli la tua bellezza senza amarla,
fra te e il mare non c’è altra differenza che la sabbia su cui esso giace. Tu,
se provassi a sdraiarti, precipiteresti giù dal cielo come un angelo di legno.
Ci.
Sono.
Io.
Amami,
Izuru, io sono la tomba dei tuoi genitori. Io conosco il significato
dell’ideogramma dell’autunno, io so cantare il rumore che fa la morte quando
viene a recidere le foglie delle betulle, perché è lo stesso che fa una testa
mozzata. Ma io sono, inevitabilmente, una parte di te, e tu non sai bastarti da
solo. Tu sai fare la guerra, ma non sei un guerriero. Sai comandare, purché
qualcun altro ti comandi.
Allievo.
Un
giorno, hai preso in mano la disperazione e hai toccato le sue corde, cavandone
fuori una melodia potente, che è il vino di ogni tua convinzione. E ti sei
fatto ammirare, per questo, perché sei tanto forte da portare al braccio il vessillo
dello sconforto. Ma che cosa rimane, Izuru? Rimane che sei disperato. Aspetti
che lui venga a prenderti, che venga insieme all’autunno, al latte e ai petali
di pesco.
E
lui non viene…
Io
continuerò a custodirti, a piegare le teste di tutti affinché tu possa alzare
la tua, e vedrai che un giorno il rumore che faccio quando mozzo una testa ti
sarà di conforto.
È
una promessa.
-
Mostra il tuo volto, Wabisuke. –
Ti
sei mai chiesto, Izuru Kira, perché la tua Zampakuto carichi le spalle altrui del
proprio peso?
ANGOLINO!
Wabisuke è terribile.
Non ho mai visto nessuno a
questo mondo volere la morte di Ichimaru più di Wabisuke. Wabisuke è questa
cosa così pacificamente assuefatta alla violenza, che parla di teste mozzate
come fosse lo sport nazionale. Non le piacciono, non si diverte, ma la sua non
è la disperazione di Izuru, è piuttosto la malinconia di Thomas Mann, una cosa
completamente superiore. Non c’è posto per l’ironia, in lei, non le riesce di
rimproverare Kira perché, dopotutto, non commette nessun errore.
E, davvero vuole Ichimaru
MORTO. Molto, molto morto. Vi invito a rileggere il capitolo tenendo ben
presente questo fatto, anzi ditemelo se vi sembra che non si senta. È che lei
non lo dice esplicitamente, ma ce l’ha negli occhi, ecco. Credo che il rapporto
fra Wabisuke e Izuru sia il più complicato. Di che natura è, come si realizza,
fino a dove si spinge? Non lo so, davvero. Diavolo, ma c’è qualcosa riguardo
Izuru che non sia maledettamente complicato? Scherzi a parte, io Izuru ce l’ho nel
cuore, quindi quando si parla di lui finisco inevitabilmente a partorire cose
di questo genere. Liberatelo dall’angst, perché io non ce la faccio!
Rin Hisegawa: ma dai, il tuo personaggio preferito? Che bello, mi
piacciono le scelte inusuali. Guarda, non è che Ashisogi Jizo sia femmina, eh,
sono io che ho deciso di rendere tutte le Zanpakuto al femminile per una scelta
stilistica. il “sesso” della spada, diciamo così, non ha importanza. Ma se
l’idea della spada femmina ti piace tanto puoi usarla, certo! XD
The Corpse Bride: grazie mille! XD l’idea di fare delle flash è stata
quasi obbligata, perché avevo paura che la prolissità avrebbe finito con il
rovinare l’effetto generale di schematicità. Sì, in effetti tutte le altre
storie sono yaoi, quindi non ti preoccupare, hai il pieno diritto di fuggire!
^^
Beat: grazie! Sono contenta che ti piaccia Bleach, prima
di tutto, e poi che ti piaccia l’idea della fic! Stavolta devo dire che dai,
leggere i capitoli tutti insieme non è troppo folle, visto che sono cortini, ma
grazie lo stesso per esserti cimentata nell’impresa! XD Hah, la spada di Yumi è
in cima alla classifica, eh?
Kami chan: XD oh no grazie, sei carinissima, davvero! Spero che
anche questo è i prossimi capitoli ti piaceranno!
Mitsu: Perdono accordato! U_U. oh che bello, e così Kujaku
piace tanto anche a te, vedo che è una delle più gettonate. Del resto, quando
una è oggettivamente fykah c’è poco da fare. E poi il proprietario è Yumi,
quindi non c’è partita. Heh, sai che le tue riflessioni sono giustissime? La
questione dell’apparenza, e dell’oscurarsi l’un l’altro. Certo, Yumi
principalmente ha il problema di non poter mostrare il suo potere kido ai suoi
compagni che lo sfotterebbero, ma questo a cosa porta? Aiuto, aiuto, Kotowari
mi fa piangere al solo pensiero, ma lo so che è lì, non temere. Mi tufferò!
Kuchiki girl: guarda, non so se ci saranno anche loro qui, perché
non ho ancora pensato se includere i Vizard. Però potrei pensare ad una cosetta
a parte tutta per loro! We love Shinji! <3
Exodus: e ci mancherebbe che
si arrabbiasse in modo volgare! XD. Eh, la tua domanda è bellissima: dalla
compagnia certamente, sì, da Ikkaku chissà, la questione potrebbe essere più
complessa del previsto.
Neko88: figurati, sono molto contenta che ti piaccia il personaggio!
Spacca un sacco, e la sua spada è forse quella più divertente, almeno per il
momento!
Eden89: Grazie! Sì me lo hanno segnalato, ma non seguo
l’anime, quindi non so bene di che si tratti! Grazie lo stesso!
Hi Fis: sono molto contenta che ti sia piaciuta, grazie! E
sono pienamente d’accordo con l’analisi di Yumichika, tutto sommato penso che
non sia poi così difficile capirlo davvero, perché si sforza di nascondere la
sua vera “forma”, diciamo, ma non la sua forza.
Eiden: XD beh, come si può dimenticare un esempio così
delirante di beltà? XD dai, con Ikkaku si va sul sicuro, onestamente a chi non
piacciono quei due? Yumi spacca, e noi gli vogliamo bene!
Shinji: ohmmioddioh, ma certo che è queer! È la spada di
Yumichika! Praticamente è Johnny Weir a forma di lama! Sono contenta che ti sia
piaciuta, sai quanto amo Yumichika. Miseria, è Yumichika!