Ti vedo davanti ad ogni panchina
Morbidamente steso
Le braccia penzolanti
Ad ogni fontana ti vedo
E vedo i tuoi occhi ridenti
La tua testa tutta matta
Io e te due foglie di larice
Combaciamo perfettamente
Io e te
Dovrebbero rinchiuderci
Ti mostrerò anch’io
La mia testa di nuvole e mosche
Vedrai
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Che noia
Ma perché
Non sei mai nella mia stessa strada?
Forse percorri i viali del paradiso
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È lotta aperta
Il vessillo nero s’innalza
Terribile contro il cielo
Ma è più maestoso quello rosso
Avanza lento e inesorabile
Sarai al mio fianco
O lontano mille miglia
Quando lo scontro avrà inizio
Sarebbe bello se fossimo io e te
Mano nella mano
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Adesso vorrei schiantare la tua testa chiara
come vorrei fracassare quei riccioli insulsi
contro il muro del primo palazzo
l’intero tuo corpo mi piacerebbe
spaccare più e più volte
rabbia indomita e crudele mi pervade
schiumano le mie labbra
ed i miei occhi luciferini
sono sempre stata così cattiva
se non vuoi saggiare la mia fame omicida
vattene ragazzo se non vuoi che io ti sbrani
e squarci le tue budella
resti per le iene
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Ora che il male è un po’ sfumato
Rileggo i versi che ti ho scritto
E sorrido di me
Sorride il fiele amaro nel mio sangue
E piange, piange, piange,
oh se non stilla all’infinito
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Meschino e indegno e infame tu sei
Maledetta sia nei secoli la costrizione
Che ad un altro giorno condanna porta
Che il cuore scivola come polvere
e polvereal vento ritorni
E volti di uomini morti, tu tra di loro
Un fiore appassito ma lieto, infame
Sul viso di Ifigenia che s’illumina
Ad ogni lucente tuo sorriso
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