palù 1
Tataratà!
Deeper_and_Deeper è lieta di presentare:
Sequel
di
Surprise Summer
Return Back!
La ragazza era
seduta su un divanetto rosso scuro di quel locale della provincia di
Roma e mescolava distrattamente il proprio drink. La sua amica l'aveva
pregata, dato che non poteva essere presente, di andare a quella festa;
non aveva accettato subito, stava considerando le varie possibilità, ma
quando Pauline -era così che si chiamava l'amica- l'aveva guardata con
gli occhi da cerbiatto lei aveva acconsentito. Che cosa poteva fare?
Dire di no alla persona cui voleva più bene? No di certo.
Indossava
dei jeans neri attillati che mettevano in vista le curve delle gambe e
sopra una maglietta nera a giromaniche. Era estate, se lo poteva
permettere di uscire così scoperta. Si guardò distrattamente intorno e
scorse il suo incubo peggiore: i Tokio Hotel.
Stavano entrando nel
locale attorniati da bodyguards dall'aria spaventosa. Avevano, però,
tutti un sorriso stampato sul volto. Un sorriso che si spense in un
attimo quando la videro lì seduta, intenta a fissarli disgustata.
Aveva
iniziato ad odiarli perchè non si erano fatti più sentire, aveva
iniziato a dimenticare tutte le cosebelle fatte con loro, ma una cosa
non avrebbe mai potuto scordare: l'amore per Bill.
Sotto quella
maschera da ragazza forte, vi era in realtà una persona triste ed
orgogliosa allo stesso tempo che non aveva il coraggio di rientrare
nella loro vita. Dopo che loro erano partiti per il tour le telefonate
erano cessate e i contatti si erano spenti; da allora Aurora non er»a
più la stessa persona: era diventata più dura e cinica,
aveva cambiato look e come se non bastasse, si era trasferita a Roma.
Tom, il ragazzo con i cornrows neri, aveva scostato le guardie del corpo e aveva attraversato la sala e l'aveva raggiunta.
«Che ci fai tu qui?» chiese in tedesco.
«Scusa... non do informazioni agli sconosciuti» disse Aurora nella stessa lingua del ragazzo sottolineando quell'ultima parola con odio.
«Smettila di sparare cazzate» disse lui piccato «Dimmi che ci fai quì... in questo locale».
«Evidentemente non ti hanno insegnato le buone maniere, eh?» domandò ironica Aurora.
«Non puoi restare quì!» disse Tom alzando gli occhi al cielo.
«Chi ti
credi di essere tu!? Leggi il labiale: non voglio avere più niente a
che fare con te, con quel demente di tuo fratello, con la vostra
fottuta band o con la vostra dannata musica!»
Aurora aveva articolato le parole lentamente, quasi sti stesse
riferendo a uno straniero, ma le aveva anche arricchite con così tanto
odio e rabbia che per la sorpresa Tom, arretrò.
«Ok, capisco che... be' non vuoi sapere nulla di noi, scusa».
Tom
se ne andò a grandi passi e Aurora lo seguì e arrivata alla porta dove
scostò maleducatamente un Bill che era rimasto fermo sulla porta, a
bocca aperta.
«Palù...» la chiamò quest'ultimo a bassa voce.
Lei non si voltò subito, la sua voce le aveva riportato alla
mente moltissimi e dolorosi ricordi che avevano ricolorato il suo cuore
di un rosso intenso, il quale subito era stato ricoperto da un velo
grigio... lei non voleva sembrare fragile. Così quando
degnò Bill di uno sguardo, esso era pieno d'odio.
«Non.Osare.Più.Chiamarmi.Palù.».
«Scusa.. io...» farfugliò lui e la lasciò andare.
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