Il Mondo e’ cambiato
Incubi e ricordi
Privet Drive numero 4 era immersa nella totale oscurità in
quella fresca notte di fine Agosto. La luna era alta nel cielo e i pochi
lampioni nella via illuminavano quello scenario di completo silenzio.Le luci
nelle case erano spente, le tende tirate e di tanto in tanto si sentiva qualche
grillo.
Harry Potter dormiva sogni agitati nel suo letto,
mormorando qualcosa di incomprensibile.
SI rigirava nelle lenzuola e il suo viso era imperlato di
sudore freddo.
Si svegliò di colpo alzandosi di scatto a sedere sul
letto. La cicatrice gli faceva molto male e il respiro era affannoso.
Aveva fatto l’ennesimo incubo, che si verificava ormai di
continuo: lunghi e interminabili corridoi bui, porte chiuse, il corpo senza
vita di Sirius…Al pensiero del suo padrino morto si sentì un nodo formarsi in
gola.
Aveva perso anche lui, le speranze di allontanarsi
finalmente dai Dursley erano svaniti in una notte e il pensiero di vivere
ancora con loro lo faceva star male.
Prese dal comodino accanto i suoi occhiali, li inforcò e
scese dal letto diretto alla finestra. L’aprì e respirò a fondo l’aria fresca e
un leggero venticello gli scompigliavano i capelli sempre arruffati.
Era stufo di quegli incubi e spesso desiderava non essere
mai nato. Si riteneva un ragazzo sfortunato, aveva perso le persone a cui
teneva di più: i genitori e il suo padrino.
Desiderava andare per l’ultima settimana delle vacanze
alla Tana ma Silente gli aveva consigliato di restare dai suoi zii, anche se la
signora Weasley gli aveva promesso che presto lo avrebbero portato via da quel
posto.
Chiuse per un attimo gli occhi, con la speranza che i
cattivi pensieri e i brutti ricordi svanissero per un attimo.
Pensò per un attimo a Ron e Hermione. I suoi migliori
amici, che l’avevano sempre capito e gli erano rimasti sempre vicini, anche
quando metà mondo magico era contro di lui.
Sorrise e il desiderio di rivederli si fece sempre più
forte.
Si girò verso la sua sveglia Babbana e vide che erano le
5:30. Si accorse di non avere più sonno, così si vestì, prese una rivista sul
Quidditch e prese a sfogliarla distrattamente.
Si perse di nuovo nei suo brutti ricordi e non si accorse
che le ore passavano e che suo zio Vernon urlava il suo nome da almeno un
quarto d’ora.
La porta della sua camera si spalancò con violenza e il
faccione grasso e violaceo di suo zio fece capolino nella stanza “Ragazzo, ti
decidi o no a scendere? O preferisci non fare colazione?” chiese senza troppe
gentilezze fissandolo con il suo solito sguardo disgustato.
Harry lo guardò con occhi tristi e questo fece sobbalzare
suo zio “Scusa, ora vengo!” disse posando la rivista nel suo baule ai piedi del
letto e infilandosi le scarpe da tennis.
Suo zio rimase perplesso per la risposta ma non ebbe da
ribattere e uscì dalla camera.
Harry cercò di pettinarsi i suoi indomabili capelli e scese
le scale a malavoglia.
Sua zia stava servendo al suo Diddy delle focaccine di
mele che il grassoccio ragazzo divorava velocemente.
Suo zio era seduto a capotavola e ascoltava interessato il
telegiornale “Dove andremo a finire!” disse bevendo avidamente il suo caffè.
“Se i prezzi continuano a salire dovremo fare un mutuo per
fare la spesa!” disse ascoltando la giornalista che informava sull’aumento dei
prezzi nel settore degli alimenti.
“Hai ragione, Vernon” disse Petunia porgendo a Harry un
piatto di focaccine alle mele e una tazza di tè.
Harry ebbe l’impressione che sua zia gli avesse sorriso ma
pensò di averlo solo immaginato.
Vernon Dursley si girò verso il nipote “Allora, quest’anno
non vai dai tuoi strambi amici?” chiese marcando le parole “strambi amici”.
“Non penso proprio! Silente…volevo dire..” si corresse
velocemente Harry, vedendo suo zio sussultare e diventare color limone marcio
“il Preside mi ha detto che è meglio che rimanga da voi!”disse bevendo un sorso
di tè.
Gli occhi di suo zio divennero due fessure “Così i guai
verranno a cercati qui, vero ragazzo? Metterai in pericolo tutti noi! Io sapevo
che dovevamo portarti in un orfanotrofio quella notte!” urlò sbattendo in pugno
grasso sul tavolo.
Petunia sobbalzo e Duddley sembrò interessato alla
sfuriata di suo padre. Lui adorava vederlo mentre urlava contro Harry.
“Vernon, ne abbiamo già parlato e la questione è chiusa!”
intervene determinata Petunia fissando seria il marito.
Lui non ebbe da obiettare e Harry guardò con una certa
gratitudine sua zia. Gli sembrò cambiata da un po’ di tempo.
Non era più arcigna con lui ma quasi più gentile e
comprensiva.
Dopo colazione si rifugiò nella sua stanza per finire gli
ultimi compiti: un tema di Pozioni sugli usi dell’Artemisia, un ripasso degli
incantesimi Evanescenti per la McGranitt e un ripasso generale di tutte le
altre materie.
Intinse la piuma nell’inchiostro, aprì il libro di Pozioni
e iniziò a scribacchiare qualcosa sull’Artemisia.
Si fermò qualche minuto dopo sentendo picchiettare con
insistenza alla finestra.
Un piccolo gufetto dall’aria vivace se ne stava li davanti
aspettando che gli aprissero.
“LEO!” urlò quasi vedendo il piccolo animale.
Si precipitò alla finestra e l’aprì e Leo volò dentro
agitandosi, tanto che Harry dovette rincorrerlo e afferrarlo per una delle sue
piccole zampe.
Lo accarezzò, prese la pergamena che teneva legata alla
zampa e lo portò nella gabbia di Edwige per farlo bere e riposare.
Srotolò velocemente la pergamena e iniziò a leggere. Era
di Ron.
Ciao
Harry, come stai? I Dursley ti trattano bene?
Qui alla Tana va tutto bene e settimana scorsa è
arrivata Hermione. Ci dispiace davvero moltissimo che tu non possa essere qui
con noi!
Ho chiesto a papà se potevi venire almeno l’ultima
settimana ma mi ha detto che per vie precauzionali è meglio che rimani dai tuoi
zii!
Pensa a una cosa positiva: il prossimo lunedì saremo a
Hogwarts! Potrai tornare a giocare a Quidditch, così mi darai una mano!
Sei già stato a Diagon Alley? Io e Hermione andremo
sabato, se puoi raggiungici così ci vediamo per tutto il giorno altrimenti ci
vediamo sul treno.
A presto,
Ron
Harry rilesse più volte la lettera e provò un po’ di
invidia per Hermione. Lei era alla Tana, era con Ron e il resto dei Weasley a
divertirsi mentre lui stava imprigionato a casa per vie precauzionali!
La cosa lo innervosiva parecchio.
Decide di rispondere più tardi a Ron e riprese a fare il
suo tema per Piton.
Ciao a tutti/e sono Usaji! Sono una new entry e spero che
il mio racconto vi piaccia! Nel frattempo commentate in tanti e ditemi cosa ne
pensate e datemi anche dei consigli, sono sempre ben accetti!
Un bacione e a prestissimo con il secondo capitolo! ^_^