Seduto alla scrivania, con la testa tra le mani, Ash chiuse gli occhi.
Nella sua mente le scene di quel pomeriggio si ripresentarono
prepotentemente.
I riflettori puntati su
di lui. La platea sotto i suoi occhi mentre saliva i gradini del palco,
estremamente a disagio con quel completo nero con la camicia bianca e
il fazzoletto nel taschino.
Centinaia di persone che
gli battono le mani, una distesa di visi nel buio della sala.
La coppa d'oro con una
Pokéball intrecciata tra nastri d'oro e argento che
scintilla, pesante e luccicante, tra le sue mani… Un raggio
di luce proveniente da un riflettore colpisce la targa sotto il trofeo:
“Ash Ketchum – III Pokémon
Master”
Il Professor Oak, anche
lui elegantissimo nel suo completo marrone, sorride e dice:
“Bene,
Ash… ora sei maestro di Pokémon, il terzo che ci
sia riuscito in tutta la storia del nostro pianeta. Dimmi,
c'è una persona a cui senti di dovere dei ringraziamenti per
questo tuo sogno realizzato?”
“Una persona
c'è…” Dice.
Il professor Oak sorride
ancora di più. Sembra felice che quel ragazzino sia
diventato un giovane dall'aria seria e determinata.
“Oh, davvero?
E dimmi, per caso è qui in sala? La persona a cui devi
questo trofeo è qui tra noi?”
Gli occhi di Lucinda
scintillano, dalla prima fila. Si liscia il bellissimo abito rosa e
alza gli occhi speranzosa. Lui guarda la sua fidanzata per un attimo,
cercando di dire quello che dovrebbe dire.
Ma la verità
ha la meglio…sente il suo cuore – più
che le sue labbra – dire:
“No, non
c'è…”
“Che peccato!
E come mai?” Chiede il professore.
“Non…
non è riuscita a venire.” Mormora lui, con un filo
di voce.
“Non è riuscita a venire? –
pensò – No, sei tu che non sei stato abbastanza
uomo da trovare il coraggio di chiamarla! Lei sarebbe
venuta… se solo avesse saputo!”
Sbatté un pugno sul tavolo, in preda alla disperazione.
La porta si aprì alle sue spalle e una voce femminile
interruppe il corso dei suoi pensieri.
- Ash, non vieni a festeggiare? -
Ash si voltò. Lucinda, bellissima con i suoi boccoli color
ebano e il suo vestito rosa, era ferma sulla porta. Prima che Ash
potesse dire qualunque cosa, lei aveva già capito la
risposta.
Il suo sguardo poi cadde sulla scrivania: carta, penna e un innocente
fazzoletto rosa. Lo stesso che stava nel suo taschino quel pomeriggio.
Non perché lei fosse vestita di rosa, no davvero. Lui
avrebbe voluto quel fazzoletto a prescindere.
- Cindy, io… -
- Devi scrivere a lei, vero? Devi dirle grazie. - Ash fece per
rispondere, ma Lucinda lo anticipò - No, Ash. Sono stata io
una sciocca a non capire, a non rendermi conto che tu stavi con me solo
per farmi contenta. -
- Cindy… -
- Ora basta, Ash. Smettila di chiamarmi con questo nomignolo da
innamorato. Torniamo ad essere amici, come qualche tempo fa. Dopotutto
per te non è mai cambiato niente. -
Ash tacque. Non sapeva proprio cosa rispondere a quella piccola, grande
verità. Anche Lucinda tacque. Si asciugò le
guance, poi sorrise.
- Dovevo immaginarlo. Per me va bene. Devi stare con lei, se
è quello che vuoi davvero. -
- E tu? -
- Io starò bene. Anzi, dovresti ringraziarla anche da parte
mia. Grazie a quello che è successo oggi non ho
più scuse. Se finora potevo illudermi che le mie erano solo
sciocche paure di ragazzina, ora sono sicura che tu non provi quello
che provo io. -
- Non dire così! Io ti voglio molto bene! -
Esclamò Ash.
- Io ti amo, non ti sembra un po' diverso? - Disse lei con un sorriso
forzato.
Ash si azzittì di nuovo.
- Scrivile. Ringraziala. Anzi, meglio ancora, va' da lei e dille che la
ami. Perché la ami, dico bene? -
Ash abbassò gli occhi.
Sentì la mano di Lucinda sulla spalla e vide i suoi occhi
color notte sorridergli.
- Ho colto nel segno, eh? Beh, a questo punto credo dovremo salutarci.
Non ho motivo di rimanere… non sono più la
fidanzata del Maestro di Pokèmon, a quanto pare. -
- Mi dispiace, Lucinda. - Disse Ash, sincero come non era mai stato.
- Non dispiacerti. Io non sono dispiaciuta. Grazie per i bei momenti
passati con me. Hai cercato di farmi felice… beh,
è ora che tu sia felice per primo. E qualcosa mi dice che
per essere felice avrai bisogno di un paio di occhi verdi al tuo
fianco. Buona fortuna, amico mio. -
E con un fraterno abbraccio, Lucinda uscì dalla stanza
chiudendosi la porta alle spalle.
Ash non poté fare altro che sorridere. Lucinda aveva ragione
su tutto.
- Grazie a te, amica mia. -
Rapida OneShot vincitrice del Fanfiction Contest sul forum delle
Pokemon Girls!
Il tema era la gratitudine e non doveva essere troppo lunga, per il
resto i parametri erano del tutto liberi...
se la trovate quindi in quel forum, non preoccupatevi, è la
sottoscritta che vi parla!
Grazie a chiunque si sia fermato a leggere, seguire o recensire!
Flora
|