L'assassino e lo Shinigami.

di DTK
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-Penso non sia andato molto lontano.- Annunciò Soul,precendendo Black Star nell'uscire dal bagno.
-...- L'assassino non riusciva a dire una sola parola: il che la diceva lunga sul suo stato d'animo.
-Black? Stai tranquillo,lo troveremo.- Gli assicurò Soul.
-...ok...- Non sembrava molto convinto,ma dovevano,DOVEVANO trovarlo.
Girarono a vuoto per mezz'ora,perlustrando i corridoi,fin quando...
-S-Soul! Aspetta...- Esclamò l'assassino,tirando fuori alla tasca un mazzo di chiavi. -Queste...queste sono le chiavi della casa di Kiddo...po-possiamo andare a cercarlo lì...ti pare?-
-Uhm,ok. Però ci dividiamo,tu esplori una stanza e io ne esploro un altra.-
-Ok...- Black Star si girò le chiavi in mano: Kiddo gli aveva detto che quella che avrebbe aperto la porta dlla sua camera era la più piccola;eccola lì,una chiavetta d'argento,brillante e simmetrica...ovvio che fosse quella della porta di Kid.
Dopo pochi minuti,erano entrati nella villa,grazie alle altre chiavi.
-Io comincio dalla cucina e poi passo alle altre camere.-Disse Soul con decisione,guardandosi attorno: certo,quella villa era pulita e simmetrica...ovvio che fosse di Kid.
-Io passo direttamente alla sua stanza.- E,dirigendocisi a passo di carica,l'assassino non aspettò nemmeno un cenno di assenso da parte del bianco.
Soul lo fissò allontanarsi: no,Kiddo si sarebbe dovuto ricredere su quelle frasi che aveva sentito..sempre se le avesse sentite;quasi provò un pò di gelosia vedendo quanto impegno ci metteva a cercare lo Shinigami.
Black Star,nel frattempo,era arrivato davanti alla porta della stanza di Kid;infilò la piccola chiavetta argentata nella serratura e girò con mani tremanti;se per caso non l'avesse trovato lì...
Appena sentì lo scatto della serratura,afferrò la maniglia e spalancò la porta: Kid era sdraiato sul letto a pancia in sù,le mani poggiate simmetricamente sullo stomaco.
Aveva gli occhi chiusi,forse dormiva...
L'assassino si precipitò felice accanto a lui,stringendogli i polsi affettosamente.

Nemmeno si accorse della sostanza rossa leggermente appiccicosa che gli aveva imbrattato le scarpe,mentre camminava verso di lui.

Kid non si svegliava;continuava a dormire,un espressione fra il sereno ed il triste sulla faccia.
-Kiddo...se hai sentito quello che ho detto...- L'azzurro cadde in ginocchio accanto a lui. -...sappi che non volevo che gli altri mi considerassero frocio...ma io ti amo...quindi,ti prego,perdonami...- Solo in quel momento sentì le mani con cui stringeva i polsi del ragazzo bagnate.
Glieli mollò con delicatezza,e si studiò i palmi delle mani.

Erano macchiati di sangue rosso.


L'urlo di disperazione che si sentì dopo,forse qualcuno se lo immaginò.





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