Corvi e lupi
Come corvi e lupi
*
Cammino sul soffice e umido terreno boschivo,
senza produrre alcun suono. Poco più in la, dove la terra muta velocemente fino
a trasformarsi in una spiaggia sassosa, i ciottoli cedono rumorosamente sotto il
peso, sebbene leggero, della ragazzina, mentre corre energicamente verso il
lago.
La osservo schivare massi e incespicare un paio
di volte prima di arrivare miracolosamente illesa, data l'impetuosità della sua
corsa, fino alla superficie verde intenso del lago; nient'altro che una modesta
cavità attraversata lateralmente da un torrente, nel fitto della foresta di
conifere.
Si ferma di colpo sulla riva, poi vi si
inginocchia.
Anch'io mi fermo, analizzando quel luogo
protetto.
Vi regna una pace surreale, gli unici rumori sono
il costante scrosciare dell'acqua e i canti dei pochi uccelli, che vibrano
nell'aria fresca e immobile. Pare di essere intrappolati sotto una campana di
vetro, protetta da tutto ciò che è esterno e intruso.
Come a voler abbattere la mia ipotesi, due corvi
spiccano il volo dalle fronde degli alberi lacerando con le loro stridule grida
l'atmosfera di tranquillità che si era creata. Anche la piccola umana si gira a
fissare i neri uccelli, turbata.
Per colei che teme i lupi più di ogni altra
cosa, la presenza dei corvi non è mai motivo di gioia. Sin dai tempi remoti,
infatti, i tetri uccelli hanno stretto una fruttuosa alleanza con i lupi. Una convivenza che permette ad entrambi di sopravvivere più
facilmente: se i corvi offrono ai canidi le loro ali, segnalando dall'alto le
carcasse di animali morti, i grossi predatori sfruttano le loro zanne per
lacerarne la carne e cibarsene, permettendo, una volta sazi, anche ai corvi di
cibarsi.
La ragazzina sposta lo sguardo su di me,
inquieta, per poi tornare a fissare il cielo. Ancora una volta il suo corpo
parla per lei, il suo sguardo, il suo torturarsi le piccole mani mi informano
che è a conoscenza del pericoloso legame che lega i corvi ai lupi. Torna ancora
a fissarmi, dubbiosa.
-Se ci sono i corvi potrebbero esserci anche
dei lupi… no? NO?-
Mi faccio strada attraverso il terreno sassoso
fino ad arrivare a pochi metri da lei.
-Non
ci sono lupi nelle vicinanze…- La rassicuro, mantenendo comunque il mio tono
freddo e distaccato.
Tira un lungo sospiro, sembra sollevata. Mi
rivolge un breve sorriso prima di concentrarsi sull'acqua e immergere le mani a
coppa per abbeverarsi.
Nel frattempo mi avvicino ancora, ponendomi di
poco dietro a lei che, con gli occhi chiusi si porta alle labbra la misera
quantità d'acqua che le minute manine riescono a trattenere. In più, parte di essa subito scivola via tra le sottili dita rendendo il piccolo rituale
ancora più lungo.
Mi contengo, celando un moto di compassione.
Persa in quella piccola azione sembra tornare ad essere la bambina smagrita e
malmenata che così spesso mi faceva visita portandomi le sue insignificanti
offerte quando, gravemente ferito, ero costretto all'immobilità.
In seguito, accettando la
sua silenziosa presenza promisi che finche avrebbe deciso di restarmi accanto,
non avrebbe più avuto la possibilità di guardarmi con il volto deformato da
lividi e bernoccoli; da quando è finita sotto la mia custodia ho
provveduto quotidianamente alla sua protezione.
Continuerò a mantenere la mia promessa finche, sola nel buio non avrà nessun altro a cui rivolgere la sua preghiera.
Continuerò finche i suoi occhi sussurreranno chiedendomi di restare.
Continuerò almeno fino a quando non mi dirà il suo nome.
Dubito che sia muta dalla nascita,
forse, se un giorno riuscirà ad superare ciò che un tempo l'ha consacrata al
silenzio, sentirò la sua voce.
E conoscerò il suo nome.
…Dannazione. Non avere un nome significa essere
nessuno.
E' una cosa inaccettabile.
Ma… lei stessa è sembrata timorosa e
riluttante nel confidarmi il suo nome. Quando le chiesi di farmi capire
come si chiamasse diventò palesemente schiva, sempre intenta a sottrarsi
al mio sguardo.
Aspetterò, paziente.
Non è certo il tempo che mi spaventa.
Torno a guardare la bimba che termina di
dissetarsi, si passa un lembo del kimono sulle labbra, asciugandosi. Sembra notare
all'improvviso il mio riflesso sull'acqua, proprio dietro al suo. Subito inarca
la schiena e butta la testa all'indietro fino ad incrociare il mio sguardo.
Le labbra socchiuse, ha un' espressione incantata.
Ingenua, attende che faccia qualcosa.
Mi volto, iniziando a camminare nuovamente verso
la boscaglia.
-Andiamo.- Il mio ordine secco fa scattare in piedi la
bimba,che mi raggiunge in fretta camminando al il mio fianco.
I corvi gracchiano ancora, ma lei non sembra
farci caso. Raggiante, sorride con tutta sé
stessa.
Forse presto conoscerò il suo nome. Forse.
Alzo il volto verso il pallido cielo azzurro,
presto imitato dalla ragazzina.
Me ne rendo conto.
Stiamo lentamente stringendo una silenziosa
alleanza.
Come corvi e lupi.
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Rin ancora muta U.u ... Mi piace
soffermarmi su quel periodo.^^ E' bello
poter comunicare con qualcuno senza aver bisogno della voce...
Nel caso a qualcuno possa interessare (
mi rivolgo a qualche amante del Canis Lupus... come me... Uù)... L'esistenza di
questa "convivenza pacifica" tra corvi e lupi l'ho appresa tramite due
libri: "Lupi. Dalla parte del miglior nemico dell'uomo" di Lopez
Barry e "Con i lupi." di Dutcher
Jim, Dutcher Jamie e Manfull James (Dell'ultimo
consiglio vivamente la lettura... AMO quel libro ^^)
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