Nome in codice: GaGa.

di bubbuno
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Parte prima – Just Dance

prologo



Quando Janet scese dalla macchina ed entrò nella residenza, io e Roberta ci preparammo per cominciare il nostro show. Appena sentimmo la musica, pochi minuti dopo, capimmo che era giunto il nostro momento, e scendemmo a nostra volta dall’auto, mentre Janet ci veniva incontro.
Il quartiere era carino, ma non si poteva certo dire lo stesso dell’edificio. Era composto da un largo cortile esterno con piscina, che era davanti all’abitazione dove eravamo dirette: un’ ampia casa ad un piano con varie stanze e finestroni, con le pareti esterne ricoperte di legno. Dentro si sentiva la canzone del CD che avevamo portato, una canzone dance della mia cantante preferita, ideale per la serata che ci aspettava. Ciò che rendeva squallido il posto erano le persone già ubriache stese per terra o addormentate in piscina, con bicchieri di birra sparsi ovunque. Le scavalcammo con noncuranza, abituate a vedere scene simili.
Ero vestita impeccabilmente: mezzi guanti neri, un cappotto rosso, largo ma corto, leggings attillati e lucidi neri ed un top di paillettes argentate, coordinato con le scarpe dal tacco vertiginoso, anch’esso argentato, e con gli orecchini a pendente triangolari. Anche il trucco era perfetto: non troppo pesante, giusto le ciglia finte erano “in più” e lo smalto a quadretti neri ed arancioni. A nascondere il mio viso c’erano i miei immancabili occhiali da sole, squadrati ed enormi: anche se era sera, facevano parte del nostro “costume di scena” e poi adoravo metterli. Le altre erano vestite più o meno come me, a parte la loro giacca, che era nera.
Ma la cosa che ci distingueva e che allo stesso tempo ci univa erano i capelli; tutte e 3 con la frangia appena sopra gli occhi: Janet aveva un colore nero dai riflessi bluastri, Roberta era di una sfumatura rosso fuoco, mentre io ero bionda platino, ed ero quella con i capelli più lunghi. Facevamo parte di un’agenzia privata di intrattenimenti per feste ed altri eventi, la “TheFame4Parties”, e ci esibivamo in balletti di gruppo e canzoni. Ci occupavamo della musica e del divertimento in generale, portavamo costumi, stereo, ma anche da bere e da mangiare.
Questa volta dovevamo solo esibirci per un po’, e poi ballare con gli altri. Questo era ciò che appariva alla gente. Ed era anche ciò che probabilmente appariva agli occhi delle persone che ci videro entrare a ritmo di musica in quello stesso istante. Ed era quello che doveva sembrare, almeno finchè non avessi compiuto la mia missione. Già, perchè quella sera avrei dovuto uccidere qualcuno. Forse non l’avevo detto prima, ma il mio lavoro in realtà non è questo. Oh, no.
Io sono un’assassina.



nota dell'autore: la mia storia prevede che spesso nei capitoli siano ripresi i video di Lady GaGa, ed inoltre è divisa in parti che potrebbero avere i nomi delle sue canzoni. se non l'avete capito, già nel prologo c'è uno spezzone di video: Just Dance, proprio all'inizio. ho cercato di essere abbastanza fedele, se c'è qualcosa che non vi quadra ditemelo, magari lasciandomi una recensione in cui mi dite che ne pensate. grazie!!!!XD




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