Ad un soffio
dall’amore
Comincio a camminare a raffica,avanti
e indietro,per tutta la casa di
Francesca,una delle mie amiche piu’ speciali.
I
miei tacchi posati ancora nello scatolo,i miei piedi nudi battevano
ripetutamente sul parquet di casa di Francesca.
La
vedo attraverso il riflesso dello specchio truccarsi i magnifici
occhi blu,non quel blu semplice,quel blu di quel cielo che man mano si
oscura
con la luce del tramonto.
Sono
di un blu speciale,proprio come lei.
Inarca
un sopracciglio,osservandomi ancora in slip e reggiseno.
-Sabri,vorresti
vestirti che dici?- Conclude il tutto con una
risata,continuando ad osservarsi allo specchio,adornando le sue ciglia
con un
elegante Rimmel.
-Sono
troppo in ansia Checca,e se non vado bene?!- Dico
allarmata,buttandomi di peso sul suo divano.
Avrei
voluto urlare,scombinarmi i capelli che quella sera sembravano
fin troppo perfetti,strofinarmi gli occhi facendo scomparire un trucco
meraviglioso.
Sono
troppo per questa serata,e non e’ da me.
Sto
facendo tutto questo per cosa? Per te.
Per
te che non so neanche se ci sarai.
Per
te che so che,anche se verrai,guarderai lei.
Per
te che mi guarderai a stento,salutandomi gentilmente.
Per
te che arriverai in modo sciatto e scocciato.
Per
te che non ricorderai neanche della mia esistenza.
Mi
alzo piano dal divano,giungendo poi in camera di Francesca.
Vedo
quel vestito,protetto ancora da una plastica. Sembra dormire
beato.
Mi
avvicino lentamente e con grazia lo sfilo,mostrandolo ai miei occhi
grandi e lucenti.
E’
un vestito corto azzurro che arriva un bel po’ sopra le
ginocchia,retto in petto da un cinturone nero.
Lo
accarezzo con mano ferma,sentendo quel tessuto vellutato che al
tatto mi procura brividi immensi.
Come
se potessi immaginare cosa potrebbe succedere da lì a
qualche
ora.
Come
se potessi immaginare già quel futuro imminente,quel futuro
che
volevo.
Lo
prendo,sentendomi fremere dentro dall’euforia,e con
delicatezza lo
indosso,facendo attenzione ad ogni minimo particolare.
Indosso
anche la cinta,sentendomi un po’ piu’
rigida,sentendo la
schiena prendere la posizione adeguata.
Mi
guardo ancora allo specchio,voltandomi di tanto in tanto,osservando
quell’azzurro prendere vita sul mio corpo,quei capelli
morbidi e ondulati,quel
viso quasi da bambina eppure così vicino ad una donna,quelle
gambe,quella pelle
leggermente abbronzata da quei piccoli giorni di mare concessi dal
tempo. Vedo
un sorriso nuovo,un sorriso diverso,un sorriso sgargiante,che sa
nascondere.
Un
sorriso diverso,un sorriso vero,un sorriso e basta.
Il
mio sorriso,quello che finalmente mi piace.
-Amore
sei bellissima,tranquilla.- Le mani rassicuranti di Francesca
si posano sui miei fianchi,stringendomi forte in un abbraccio,che non
posso non
ricambiare.
Al
tatto sento la pelle calda e morbida della sua schiena,scoperta
dallo scollo di quel vestito fucsia che con ansia desiderava indossare.
I
suoi tacchi neri la facevano sembrare stranamente alta quanto me,che
ancora non indossavo i miei di tacchi,altrettanto neri.
Questo
abbraccio sembra durare un’eternità,ma una di
quell’eternità
che vorresti non finisse mai.
Velocemente
scendo dalla macchina di Debora,la madre di Francesca,che
allegramente ci augura una bella serata,ricordandoci di stare attente e
di
ritrovarci fuori l’edificio all’ora stabilita,per
poi andarsene sorridente.
Restiamo
ancora un po’ lì fuori,ad osservare
quell’ormai definito
manicomio da noi,che questa sera prende tutt’altra forma.
Sembra
esattamente il luogo dei nostri sogni,anzi..lo e’,ma non lo
sappiamo ancora.
La
piccola mano di Francesca stringe la mia,guardandomi rassicurante.
-Sono
gia’ tutte dentro,entriamo..- Fa con voce un po’
tremante,cominciando a fare piccoli passi verso l’entrata.
Veniamo
colte da mille addobbi e
decorazioni:coriandoli,striscioni,luci variopinte,tappeti rossi sulle
scale e
tanto altro.
Sorridiamo
divertite,anche se un po’ ingenuamente,allo splendore che
la nostra scuola ha preso nel giro di qualche giorno.
-Non
ci credo..- Rido leggermente.-Questa scuola non mi e’ mai
sembrata così bella!- Francesca mi guarda
cosciente.-Infatti.- Si limita solo a
dire,sorridente.
Ci
giriamo lentamente al suono di risate diverse e mescolate,ma risate
pur sempre allegre.
Vedo
lei,la luce dei miei occhi,la mia migliore amica indossare un
vestito nero esageratamente corto forse,stringere la mano del suo
fidanzato,Roberto,vestito in modo poco elegante,ma pur sempre un
ragazzo che si
nota.
Mi
sorridono entrambi estasiati,salutandomi calorosamente. Con loro
c’e’ anche l’altra coppia.
La
bionda mi saluta carinamente,abbracciandomi leggermente,partendo
con complimenti forse gia’ sentiti.
-Grazie.-
Ripeto a tutti,sentendo le mie guancie colorarsi ancor di
piu’ del dovuto.
Vedo
anche il loro amico,il single disperato della situazione,vestito
in modo eccentrico,con una di quelle camicie che forse non
dimenticherai
facilmente,una di quelle camicie che saranno soggette di grandi risate
e sfottò
per i tuoi amici.
Vedo
tutti.
Vedo
lei,la mia piccola nanerottola,avvicinarsi a passo cauto,da
danzatrice,con il suo compagno,Antonio,che con occhi sorridenti mi
scrutava
attraverso i suoi occhiali da vista.
Vedo
tutti,arrivano tutti,ci sono tutti.
Eppure
manca qualcosa,manca qualcuno.
Manca
per me l’essenziale.
La
festa e’ cominciata,eppure perché sono ancora
tutti qui?
Perché
sono ancora tutti attorno a me,nell’atrio,a guardarmi curiosi
eppure divertiti?
In
quel momento decido di farmi avanti,di parlare,di chiedere.
Mi
avvicino a lei,Ilaria,la mia piccola,accarezzandole leggermente i
capelli appena fatti.
-Per
caso hai visto..lui?- Cerco di dire,camuffando il mio
interesse,in modo fin troppo stupido.
-No,non
l’ho visto. Scema,tranquilla che arriva..- Dice prima di
mostrarmi la sua meravigliosa dentatura.
L’accarezzo
dolcemente di nuovo,prima di avvicinarmi a lei,il mio vero
amore bellissimo:Valeria,l’amica del cuore.
-Ehi,ma
Samuel non viene?-
Ed
è proprio in questo momento che il telefono prende a
squillarmi,in
modo anche insistente.
O
forse è la mia immaginazione che me lo fa sembrare
così.
Mi
allontano leggermente,con in viso un’espressione incuriosita.
Ritorno
al posto di partenza,di fianco a Francesca che mi sorride
contenta.
Guardo
il display e quella scritta Numero Privato
illuminarsi
spazientita.
-Che
palle questo numero privato..- Faccio quasi per posare il
cellulare,ma Francesca è piu’ rapida di
me,premendo verde e passandomi il
cellulare.
-Pronto?-
Dico con voce allibita,un po’ curiosa.
-Oh..-
E per un attimo tutto sembra cambiare,tutto sembra cedere,oltre
le mie gambe,tutto sembra diverso.
Lo
riconosco,riconosco tutto,riconosco ogni singola sillaba.
Riconosco
lui.
-Ehi.-
Faccio un attimo di esitazione,sentendo però la sua voce
riprendere a parlare.
-Sei
davvero bella con quel vestito corto,i capelli sciolti e mossi e
quell’aria un po’ da bambina..- Mi guardo attorno
interrogativa,incontrando
solo le facce dei miei amici,sghignazzare divertiti,come se
già sapessero
tutto.
Mi
volto di nuovo,cercando di riflettere.
-Ma..che
ne sai?-
-Girati.-
Ricevo immediatamente come risposta,finche la linea non cade.
Poso
il telefono velocemente,voltandomi di botto,non aspettandomi
forse..quello.
Non
aspettandomi forse lui,di fronte a me,in quella sua
bellezza..infinita per me.
Non
mi aspetto lui,con quella camicia candida leggermente sbottonata
sul petto ancora un po’ “infantile”.
Non
mi aspetto lui,con quel completo nero,quello che gli fa tanto da
sposino.
Non
mi aspetto lui con quei capelli soliti,eppure così
sorprendenti
sempre.
Non
mi aspetto lui e quel sorriso ammagliante..troppo perfetto per me.
Non
mi aspetto lui,stringere tra le mani un piccolo mazzo di rose
rosse,con al centro una blu e un biglietto all’interno.
Leggermente
mi avvicino,guardandolo con occhi fragili ed emozionati.
-Oddio,non
ci credo..- Sussurro sotto voce,mentre mi porge i fiori tra
le mani,quel profumo intenso.
Le
sue guance prendono delicatamente colore quando si rende conto di
essere sotto gli occhi dei suoi amici,che l’avevano visto
sempre così forte.
-Credici.-
Prende dalle mie mani i fiori,poggiandoli sulla
panchina,prendendo il mio corpo tra le sue braccia,sul suo petto caldo.
Sento
le sue mani,quasi da uomo,infilarsi tra i miei capelli,gli occhi
socchiudersi pian piano,quelle nostre labbra quasi perfette,ad un
soffio di
distanza.
Ad
un soffio dall’amore.
Per
poi combaciare perfettamente,amandosi senza sosta,amandosi senza
un limite.
Amandosi
finalmente,unendosi in un noi.
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