Dermatologicamente Compromessi
Merlino come era stanco! Voleva solo buttarsi sul divano e gustarsi una
dissetante burrobirra!
Non credette ai suoi occhi quando, entrando nel soggiorno della Tana,
sembrava che i suoi desideri fossero stati magicamente esauditi, quindi
Harry, fregandosene beatamente dell'esistenza di alcune eccezioni alla
Legge
di Gamp sulla Trasfigurazione degli Elementi*, che professava
l'impossibilità di far apparire alcunché di
commestibile solo con l'uso della
magia, e pure dimentico del fatto che erano anni, ormai, che aveva
preso il controllo delle sue doti e non operava più
incantesimi inconsciamente, si diresse
giubilante verso il sofà, accanto al quale faceva invitante
mostra di sé una bottiglietta della sua bibita preferita.
Scalzando le scarpe senza l'uso delle mani (roba da maghi?^^) e
abbandonandole nel bel mezzo della stanza, Harry raggiunse il comodo
divano, sprofondò nei cuscini lasciandosi andare a peso
morto e allungò il braccio
a carpire la bottiglietta tiepida che troneggiava sul tavolino
lì accanto.
Tiepida... la sensazione sotto le dita era piacevolissima e, poi, anche
se non era propriamente bollente, come lui adorava, era pur meglio di
nulla...
Pregustandosi il dolce nettare che stava per renderlo felice e
soddisfatto, mentre avvicinava la bottiglietta a sé, si
ritrovò a sobbalzare per lo spavento quando lo colse
d'improvviso l'allarmata voce di Hermione che, dalle scale, stava
scendendo con la velocità e la grazia di una mandria di
Erumpent impazziti.
Recuperatosi dall'impatto iniziale, il giovane Potter si
apprestò a riprendere il suo idillio con la burrobirra che
teneva in mano, ma, proprio un attimo prima che le sue labbra potessero
posarsi sul bramato bocchino di vetro, un nuovo
urlo dell'amica - che al momento avrebbe voluto vedere ovunque ma non
lì - lo interruppe:
«No, Harry! Non bere quella burrobirra!»
Lo sguardo smeraldino del ragazzo passò, allarmato, dalla
riccia alla bottiglia che teneva ancora stretta: che fosse una bibita
avvelenata? E come ci era arrivata alla Tana? Meno male che
c'era Hermione... Ma come faceva lei
a saperlo? Ma sì... Hermione sapeva sempre tutto... Ma chi
poteva...
«Meno male che ti ho fermato in tempo...» la
ragazza ansimava per la furia della corsa, doveva essere stata
un'azione di salvataggio estrema...
«Beh, grazie... ma che ha questa burrobirra? Non è
che è stata avvelenata?»
Hermione lo guardò inorridita
«No! Ma che ti viene in mente? Harry, dovresti smetterla con
tutte queste paranoie su cospirazioni e cose del genere... pensavo che
ti fosse passata questa mania...»
L'ex "Bambino" Sopravvissuto era allibito:
«Ma... Hermione! Sei scesa con la foga di troll e urlando di
non bere questa burrobirra! Cosa avrà mai se non
è avvelenata?»
Hermione lo guardò di sottecchi un po' imbarazzata...
«Ehm.. è... la mia»
A quel punto l'Auror Potter, diffidente, lanciò un'occhiata
scettica all'amica mentre cercava di indagare più
approfonditamente:
«Hermione, non hai mai avuto problemi a farmi bere dalla tua
bottiglia o dal tuo bicchiere, e non mi sei mai sembrata
così possessiva per una burrobirra... mi spieghi che
problema hai?»
L'amica sospirò e alzò le mani in segno di resa,
pronta ad una piena confessione:
«Herpes... Herpes labiale... l'ho dissimulato con un
incantesimo, ma c'è, brucia ed è enorme,
nonché molto infettivo: se tu bevessi da quella bottiglia,
domani sfoggeresti un Herpes molto florido e molto, molto, molto
fastidioso...
Harry: non te lo consiglio»
«Ah... allora è per questo... ma dai Hermione, non
sentirti in imbarazzo: capita a tutti, prima o poi, di avere un Herpes
sul labbro... sarà un po' di stress...»
«Infatti: è questo il punto: si sa che l'Herpes
viene per via dello stress, quindi se altri lo vedessero saprebbero che
sono stressata e, al Ministero, gli altri questo non devono
assolutamente pensarlo... ma ti immagini? Tutti
lì col dito puntato contro, tutti pronti a giudicarti non
all'altezza del posto che hai, tutti a parlarti alle spalle
perché dicono che il tuo impiego lo hai avuto solo
perché sei l'amica di Harry Potter!»
«Ma Hermione! Secondo me stai esagerando: lo sanno tutti che
quel posto è più che meritato e che senza te
Harry Potter non sarebbe riuscito a cavare un ragno dal buco... sai lo
dice sempre anche nelle interviste... proprio un
bravo ragazzo quell'Harry Potter!»
Già! Proprio un bravo ragazzo! Ed anche particolarmente in
gamba a sciogliere tensioni pericolose: ora anche Hermione, che fino a
poco prima sembrava essersi trasformata in una Banji, si scherniva
dietro ad un timido
sorriso
«Poi, Hermione, il tuo incantesimo ha funzionato proprio alla
perfezione... Beh, allora ti rendo la tua burrobirra: io non sono tanto
bravo questo tipo di magie da potermi permettere un grosso e
bruttissimo Herpes... pensa come verrei
brutto nelle foto se dovessero farmi un'intervista!»
Il loro riso divertito riempì il salotto della Tana mentre
Harry si alzava dal divano per raccattare le scarpe che aveva lasciato
giacere disordinate in mezzo alla stanza
«Mmmm... sono distrutto... mi faccio una doccia e poi tento
un pisolino... Ci vediamo a cena...»
«Ok! A dopo!»
E con un paio di agili balzi Harry superò tutte le scale per
raggiungere la camera che divideva con Ron
Il piacere di un letto era ineguagliabile a qualsiasi altra
comodità e, anche se non era riuscito ad addormentarsi, la
sensazione del caldo abbraccio avvolgente di cuscino, materasso e
coperte era squisita, se non fosse stato che
mancava poco all'ora di cena e avrebbe prima avuto bisogno di una
doccia, si sarebbe volentieri lasciato andare ad un sonno ristoratore,
ma non mancava
più di mezz'ora al richiamo di Molly per il pasto serale ed
il bagno era ancora colonizzato da Ron, che, inspiegabilmente, quel
giorno era arrivato a casa prima di
lui, molto in anticipo rispetto all'orario di chiusura del negozio...
chissà come mai... e si era barricato in bagno per
un'eternità... decisamente non da
Ron... non che fosse il tipo che non ci teneva all'igiene, anzi, ma non
si tratteneva mai in bagno per tempi spropositati, solo il tanto per
lavarsi e asciugarsi, invece in
quel momento era già passata un'ora, se non di
più, da quando Harry aveva varcato la soglia della Tana, ed
allora Ron si era già chiuso in bagno.
Finalmente l'amico, annunciandosi con un buon profumo di doccia
schiuma, fece capolino in camera.
«Hey! Ciao Harry.»
«Hey, ciao! Ma che stavi facendo in bagno? Stavo pensando che
lo scarico della doccia ti avesse risucchiato!»
«Ah! Ah! Ah!» Fece in modo sarcastico Ron
«Ma che simpatico!»
Il fatto che usasse questo tono era un chiaro segnale d'allarme: doveva
essere proprio di cattivo umore, quindi era ora di togliere di mezzo
troppo spirito e utilizzare la diplomazia:
«Oh... scusa.. tasto dolente?»
«Già...»
«Sei tornato presto oggi...»
«Già...»
Va beh la diplomazia, ma addirittura le risposte a monosillabi e, per
giunta, reiterate... Harry decise di mettere da parte anche le buone
maniere
«Ehi, calmo! Se parli così tanto mi
verrà il mal di testa!»
Ron sospirò
«Scusa Harry... è che sono un po'
irritato...»
«Lo vedo!»
«No, Harry, non hai capito... sono irritato... nel senso che
ho la pelle irritata...»
Harry alzò un sopracciglio da dietro gli occhiali
«E da quando i problemi dermatologici ti rendono
così loquace e amichevole?»
«Beh, direi da quando sono così fastidiosi da
costringermi a farmi vedere da un medimago oggi pomeriggio!»
«Ah... allora è per questo che sei uscito dal
lavoro così presto...»
«Già. Prima sono passato al San Mungo, poi dovevo
farmi una medicazione abbastanza lunga, allora sono tornato a casa:
preferisco il bagno della Tana, è sicuramente più
comodo e pulito di quello di George, quindi,
già che c'ero, prima mi sono fatto anche una
doccia...»
«Come? Vuoi dire che hai messo radici in bagno per
più di un'ora solo per metterti un po' di pomata? E io
adesso ho appena venti minuti per potermi lavare solo ed esclusivamente
perché ti dovevi spalmare una qualche
poltiglia o pozione sulla tua pellaccia irritata? In camera no? Magari
potevo entrare in bagno un po' prima!»
«Ehi! È una cosa delicata! Mica devo curarmi un
gomito o un piede... è una zona... delicata... avevo bisogno
di privacy... di un bagno...»
Harry ridacchiò:
«Hehehehe! Che c'è, Weasley? Ti si è
irritato il sederino?»
«... Peggio... è una zona PIÙ
intima...»
Il ghigno di Harry si trasformò in una smorfia a
metà tra l'addolorato e lo schifato
«Ahi... e che è? Passa alla svelta?»
Ron sospirò. Ancora. La situazione era critica:
«Mmmm... il medimago ha detto che ci vorrà qualche
giorno... però il nome non me lo ricordo... bah... mi pare
qualcosa come serpente... serpe... mah... o Hermes...»
«Herpes?»
«Già! Bravo! Ah... ha detto che è molto
contagioso, ma non preoccuparti: ho già disinfettato il
bagno e fatto evanescere le spugne che ho usato io, quindi va'
tranquillo, non ti succederà niente!»
Harry non rispose.
Harry non si mosse.
«Harry... ci sei ancora?»
Ron attese che l'amico desse segni vita, ma questo sembrava essere
stato colpito da petrificus totalus, quindi gli toccò una
spalla per vedere se avesse qualche reazione, ma ciò che
fece a quel punto l'amico lo
lasciò spiazzato: Harry alzò lo sguardo verso di
lui, uno sguardo indubbiamente disgustato, e con lo stesso senso di
ripugnanza disse:
«Burrobirra... non berrò mai più
burrobirra... anzi non berrò mai più niente in
vita mia... niente! Soprattutto se è di Hermione!»
L'ignoranza è la
madre della felicità
(Giordano Bruno)
L'ignoranza è
una Benedizione
(E. A. Poe)
*Harry Potter e i Doni della Morte, cap. 15, pag. 272
Eeeeeeeeeeeeeeeeee... Rieccomi!
Ebbene sì:
ogni tanto (tanto... tanto...tantissimo...) mi rifaccio viva... in
realtà avrei cose
più intelligenti su cui lavorare, delle fiction un po'
più strutturate e meno insane, ma questa storiella
si è scritta da sola! Mica potevo scacciarla!
EHEHEHEHE!!!^^
Le due citazioni
sull'ignoranza ho voluto metterle, perchè le ho trovate
azzeccatissime rispetto alla vicenda, naturalmente col termine
"ignoranza" intendo la non conoscenza, l'essere all'oscuro di qualcosa.
Vi ringrazio per aver
letto e per tutto l'affetto che mi date.
Miao miao!
Elisa
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