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Hello everybody! Ho scritto questa ff
subito dopo aver visto la puntata "Sfida a quattro", in cui la Tigre Bianca
tornava nel beyblade di Rei, ed ero ancora parecchio su di giri (infatti l’ho
pubblicata solo adesso per avere il tempo di correggerla). Non ho la più pallida
idea di come sia venuta, perché di solito preferisco le fic comiche a quelle
psicologiche, però nella vita ci vuole un po’ di varietà, no?
Alcune precisazioni: per distinguere
i pensieri dei personaggi, ho cambiato carattere (mossa poco originale, ma è
l’unica che mi è venuta in mente) e... beh, inutile dire che i dialoghi sono
diversi, mica me li posso ricordare a memoria!
P.S.: le mie note sono dementi. Se
volete rompere un po’ lo stile depresso-comatoso dei pensieri di Rei leggetele,
altrimenti saltatele... io non so scrivere note serie!
La forza dell’amicizia
Se non hai sofferto per
una sconfitta,
significa che ne meriti
un’altra
Tre.
Due.
Uno
Pronti...
LANCIO!!!
Dranzer, in equilibrio sulle rotaie
delle montagne russe, cominciò ad attaccare il bey di Dunga. Più o meno nello
stesso momento, il cielo iniziò a coprirsi di nuvole, non lasciando più spazio
alla luce del sole e peggiorando parecchio la nostra visuale, dato che i bey si
fronteggiavano alcuni metri più in alto.
Devo dire che quella tinta si
accordava parecchio con il mio umore: plumbeo.
Sì, è vero, Takao aveva promesso che
avremmo liberato la Tigre Bianca, Kei prima di iniziare a combattere mi aveva
lanciato un’occhiata eloquente (Del tipo "esci con me stasera"? N.d.A.)(Non in
quel senso! >_< N.d.Rei), ma io non riuscivo a darmi pace: ero grato ai miei
amici, ma non potevo sopportare il fatto di avere le mani legate, di non essere
in grado di riprendermelo da solo il mio bit power!
Nonostante fosse distante, tutti
quanti udimmo distintamente la risata di Dunga: i due beyblade erano molto in
alto, e noi ormai non riuscivamo a vedere altro che due puntini in movimento.
Odiavo quel suo modo di ridere, non
riuscii a fare a meno di pensare a pochi giorni prima, quando quella risata
suonò come un annuncio..."Il tuo bit power ora è nelle mie mani!", sembrava
dirmi. Di quel momento, ad essere sincero, non ricordo molto: solo che le gambe
non mi ressero, che mi ritrovai in ginocchio per terra, a fissare il mio bey (A
un passo dalle lacrime... N.d.A.)(-.- N.d.Rei), con quella risata che mi
umiliava e mi fracassava la testa...
L’Oblio.
L’Oblio era dunque ciò che mi
aspettava? Un’ eternità rinchiusa nel mare oscuro della dimenticanza, in una
prigione di roccia? O forse qualcuno mi avrebbe lasciato di nuovo vedere la
luce?
Se non hai sofferto di una sconfitta,
vuol dire che ne meriti un’altra...
Se non hai sofferto per una
sconfitta, vuol dire che ne meriti un’altra...
Non ricordo chi mi disse questa
frase, ma di sicuro aveva tutte le ragioni di questo mondo!
Improvvisamente anche Jessi lanciò il
suo Mammut contro Dranzer. Era una mossa scorretta, ma Takao avrebbe potuto
urlarlo in eterno: con la banda di Mister X non sarebbe servito a niente
ricordare come si combatte!
Le mani cominciarono a prudermi,
senza quasi accorgermene, presi Driger e lo misi nel lanciatore... ma cosa
potevo fare? Come potevo contrastare il Mammut o il Gorilla, io che non avevo un
bit power?
Qualcuno là fuori combatteva per
me...
Lo sentivo, avvertivo i loro
pensieri. Ma aspettare era forse l’unica cosa che potessi fare io?
Potevo cambiare il mio destino?
Sì, io potevo e dovevo
cambiare il mio destino!
Senza pensarci, saltai sopra alle
rotaie delle montagne russe e lanciai il mio bey
- Rei! Sei impazzito?? - mi urlò
Takao
- Non puoi farcela! - fece eco il
Prof
(Wow, voi sì che sapete incoraggiare
una persona N.d.A.)
- Non voglio restarmene con le mani
in mano! - protestai
In un baleno lo scontro tra Kei e
Dunga era diventato una sfida a quattro: più o meno in quel momento, cominciò a
piovere, mentre il cielo veniva squarciato dai fulmini.
- Attenti!! - sentii gridare da Max
Mi voltai, in tempo per vedere che i
vagoni dell’ottovolante erano partiti da soli: saltai giù dalle rotaie, mentre
anche la battaglia si trasferiva a terra; non ci misi molto a capire che non ero
molto d’aiuto a Kei, in compenso poco lontano dai quattro bey c’erano alcuni
fili scoperti che mandavano scintille... rabbrividendo al pensiero di quello che
sarebbe potuto succedere all’Aquila Rossa o a un altro bit power se fosse
entrato in contatto con i cavi, cambiai strategia e ordinai a Driger di rompere
lo sportello davanti alla leva per interrompere l’elettricità
Non avevo mai riflettuto seriamente
sul tempo: eppure, quel giorno, per la prima volta ripensai alle migliaia di
anni nelle quali ero esistita.
E per la prima volta mi accorsi di
essere sempre vissuta sola, senza veri legami... cos’era per me quella che gli
umani chiamano "amicizia"? Una parola, un suono, nient’altro. Posso descrivere
ciò che sento verso quel ragazzo a cui sono stata affidata, l’ultimo di una
lunga lista di capi tribù, con quell’unica parola?
- Cosa speri di fare? - mi chiese
Mister X - Senza la Tigre Bianca, il tuo beyblade è una nullità! Jessi, Dunga,
eliminatelo! -
Se mi avessero tirato un pugno, mi
avrebbe fatto molto meno male. Driger si ritrovò attaccato da due parti, ma io
non volevo arrendermi. Non avrei mai permesso a quei quattro di portarsi via il
mio bit power, non senza lottare!
- Rei! - la voce di Takao, poco
lontana da me, non mi colpì più di tanto - Lascia perdere, non fare
sciocchezze!-
No. Mi dispiace, ma non posso
accontentarvi.
- Ritirati! - gridò Hilary
Mai. Dimostrerò ancora una volta di
essere degno della Tigre Bianca (Oh fly, quando dice così di solito sta per
imbarcarsi in qualche proposito suicida! N.d.A.)(Grazie per la fiducia! N.d.Rei)
Improvvisamente sentii un rumore
sordo proprio sopra la mia testa: uno dei piloni dell’ottovolante stava cadendo,
trascinandosi dietro le rotaie.
D’istinto, alzai le braccia sopra la
testa, pur sapendo che non sarebbe servito a nulla
Un orgoglio ferito può convincere
l’uomo a fare cose pazze...
Rei mi aveva dimostrato che era
disposto a tutto per liberarmi dalla roccia in cui era sigillata.
Come definire un comportamento del
genere? Cocciuto, pazzo, disperato... o forse solo "amico"?
Era giunto il momento di cambiare il
mio destino, ma soprattutto di dimostrare che, dopo più di diecimila anni, anche
la Tigre Bianca ha capito cosa significa la parola "amicizia"!
La polvere alzata dall’impatto dei
tubi di ferro con il suolo ricoprì ogni cosa... eppure io ero illeso! Com’era
possibile?
Alzai gli occhi, imitato da tutti i
presenti, e vidi una luce dorata, uscita dalla roccia e postasi sopra di me
- Tigre Bianca! - non potei
trattenermi dall’esclamare
Il mio bit power, dopo avermi
salvato, rientrò nel beyblade
- E ora facciamo vedere di cosa siamo
capaci - dissi a me stesso rialzandomi
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- Siete stati grandi! - gridò Hilary
a Kei e Rei, mentre i due tornavano dagli altri
- Ci hanno battuti...- mormorò Dunga
scornato (Oh oh oh!!! Ben ti sta N.d.A.)
- Come ha fatto la Tigre Bianca a
liberarsi dalla roccia? - domandò Jessi
Mister X non rispose, ma ora era più
sicuro che mai: quei quattro continuavano a lottare non, come aveva pensato,
solo per egoismo... c’era qualcos’altro.
Ma cosa?
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Gothika: Rika... O.o
Rika88: Sì?
Gothika: L’hai scritta davvero tu
la ff??
Rika88: Sì, perché? O.o
Gothika: Ho una sorella virtuale
filosofa e non lo sapevo... O.O
Rika: Ma dai... ^////////^
Beh, come direbbe Max: did you like
it? Spero davvero di sì, anche se ammetto che questa è più deprimente de "Il
risveglio": chissà perché nelle mie ff psicologiche Rei è sempre a un passo dal
suicidio per depressione... mah!
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