L'onda

di Giuditta
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L'ONDA

L’ONDA

 

Un nome solo pulsa nelle vene che attraversano il mio essere:

sempre lo stesso, da molto tempo.

 

Come una fitta che contrae i muscoli rendendoli acuti per poi

subito attenuarsi, così è quel nome.

Sbiadisce a volte nel nulla, diventa evanescente, come una macchia

Nera lontana, laggiù nel mare.........

 

Ma un’onda travolgente riporta quel nome alla riva,

lo infrange sul mio scoglio [....]

 

Mi ferisce l’impeto, sento la sua energia ricoprirmi

Mi bagna di lacrime per darmi la vita;

 

Mi perderei alla deriva senza quel nome che mi trattiene

In una stretta pericolosa, non mi fa respirare

È il mio carceriere, non poso liberarmene,

 

mi affanno a spezzare le sue catene, voglio correre

verso nuovi orizzonti ma vedo solo miraggi lontani

e quando mi avvicino si dileguano, spaventati dall’onda....

 

Il nome è il 7 ed è una curva che si contorce come il

Mio essere piegato al suo dominio, come la sua logica

Che segue il percorso e poi lo spezza con una linea:

si interrompe il giogo ed io annego.

 

Per sette volte quel nome mi fa sprofondare e per altre

Sette volte risorgo.

Qualora l’onda si abbattesse su di me per sette ore, sette giorni

Sette mesi, sette anni senza tregua io so che per altre settanta volte

Io vi trarrei la mia linfa.

 

Amo quel nome: G.

G+G

 

 a G.   





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