Blocco

di Anthy
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Blocco
Blocco.



Bianco.
Opprimente, stancante, bruciante bianco.
La pagina di Word di fronte a te è impostata: Calibri (Corpo) 11 è il font predefinito.
Il computer è appena stato acceso, la pagina pure.
Ma nessuna parola sporca il biancore intenso.
Sospiri, decidendo che nel frattempo puoi navigare in Internet – guardare qualche storia su Efp, aprire Facebook, controllare la mail, osservarti le doppie punte... – per scrivere c’è tempo, ti dici.
Word viene coperto dalla finestra del Browser, dimenticata nel mentre che navighi per quelli che vogliono essere cinque minuti.
Ne diventano venti, se tutto va bene.
Ti richiami all’ordine.
Devi scrivere, ora.
Bene.
Di nuovo è bianco, incorniciato d’azzurro.
Di nuovo è oppressione.
La voglia di scrivere c’è. Desideri scrivere.
Ma... non riesci.
Appoggi le dita alla tastiera, con gli indici cerchi le lettere ‘F’ e ‘J’, posizionando le mani: i medi rispettivamente sulla ‘D’ e la ‘K’, gli anulari sulla ‘S’ e sulla ‘L’, i mignoli sulla ‘A’ e la ‘ò’.
I pollici sfiorano la barra spaziatrice, attendendo il via.
Ma nessun movimento viene compiuto.
Sollevi lo sguardo, osservandoti intorno, alla ricerca di un punto di partenza.
La musica, che dovrebbe essere solo di sottofondo, al momento ti sembra troppo alta.
Cerchi di concentrati, cerchi di far chiarezza nei pensieri.
La mente lavora veloce, raccoglie idee, propone abbozzi.
Propone scene.
Ma sono troppe... troppe.
Gli intrecci si perdono, si disperdono, si spezzano.
Cosa scrivere?
Fluff, erotico, malinconico? Shot, Flashfic, Minific?
In quale sezione?
Di nuovo, lo sguardo si concentra sulla videata.
Tenti qualcosa, tenti di mettere ordine nelle idee; provi con qualcosa di Romantico, buttando giù qualche riga. Le dita si muovono veloci, pestano i tasti, inceppandosi ogni tanto con la punteggiatura, sbagliando a volte qualche vocale.
Il bianco non è più bianco, macchie nere lo sporcano.
Ogni tanto ti fermi, alzi la testa, la riabbassi.
Qualche riga è stata scritta, circa un quarto d’ora è passato – se non di più.
Com’è facile distrarsi, quando manca l’ispirazione...
Rileggi il frutto di quanto hai buttato giù, cercando di non pensare che la lunghezza del testo non è proporzionale alla quantità di tempo trascorso.
Rileggi, storcendo il naso a certi passaggi che non ti convincono.
Rileggi e ti sembra di aver scritto un sacco di cazzate.
Cazzate che non sai come proseguire: le immagini che ti hanno ispirato sono ancora presenti nella mente, ma renderle reali è difficile.
Le idee non sono altro che tele dipinte, che hanno bisogno di una cornice adeguata per risaltare ed attrarre; senza, non sono altro che parole senza valore, scene che non dicono nulla per quanto particolari possono essere.
Ma non è sempre semplice trovare la cornice adatta.
E nella testa rimangono quelle scene principali, rimangono.
Il contorno però è difficile da definire.
Evidentemente, non era l’idea giusta questa.
Salvi la pagina: “Capitolo ...”.
Chiudi.
Apri un’altra pagina di Word.
Di nuovo bianco nell’azzurro, che spesso infastidisce gli occhi.
Di nuovo scene da rappresentare, da ampliare, da riempire.
Ma la mente non collabora.
Cerchi appiglio in Internet – parole significative, immagini evocative, qualsiasi cosa! – ma nulla cambia.
Evidentemente non è giornata, ti dici.
Solo che passa un giorno, ne passa un altro, ne passa un altro ancora.
Passa una settimana e solo semplici abbozzi sono stati buttati già: distrazioni continue, desiderio di staccare, “vita sociale” ad affaticare.
E le pagine rimangono bianche...
Mentre guardi il tuo account, le storie postate, ti chiedi come accidenti sia possibile tutto ciò: sei riuscita a postare una storia basandoti su un link di Facebook, un’altra con dei prompt che di per sé non dicono nulla... ed ora nulla sembra abbastanza.
Sbuffi, ti senti svogliata, frustrata.
Diventa quasi una routine: insieme alla connessione, quando accendi il computer, apri pure Word.
Ed attendi.
Cosa? L’ispirazione, che sembra essere andata a prendersi un aperitivo alle Hawaii.
Attendi, finché non ce la fai più.
Apri Word, posizioni le mani e scrivi.
Su cosa? Sul tuo blocco – perché è inutile girarci intorno, di blocco si tratta.
Quale modo migliore per esorcizzare questa situazione?, pensi
E lo fai: scrivi, riempiendo il foglio di macchie nere con font Calibri (Corpo) 11 – sai bene che dopo diverrà Verdana 10.
Quando arrivi alla fine, il pensiero di aver scritto un mucchio di sciocchezze c’è.
Fanculo, ti dici, l’ispirazione latita ed io voglio scrivere! Cazzo.
Non sei soddisfatta, per niente.
Probabilmente non è niente di originale – sicuramente NON lo è.
Pazienza.
Manderai le lamentele alla tua ispirazione, quando l’avrai trovata.

***

Note: penso che questa shot si spieghi da sé.
Questa è la situazione in cui mi trovo da circa una, due settimane.
Voglia di scrivere, ma al contempo nessun stimolo che mi faccia cominciare.
O, se comincio, non concludo nulla – nulla che mi piaccia.
Vediamo se in questo modo – scrivendo questa shot – possa uscire da questa situazione.
Nel frattempo, faccio un in bocca al lupo a chiunque si trovi nella mia stessa situazione.

Un bacione,
Anthea.





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