Avvertimenti
iniziali:
Hello
there! Faust is back again!^^ Spero non mi abbiate dimenticata XD Lo
so che dovrei aggiornare la Drarry... ma cosa volete... l'istinto è
troppo forte! Mi sono follemente innamorata delle Blape
(Sirius/Severus) ... fan avvisati, mezzi salvati! XD
Bacioni!
My
Elephant Up The Stairs
I'm
pushing an elephant up the stairs
I'm tossing up
punchlines that were never there
Over my shoulder a piano falls
Crashing to the ground...
Da quando Albus
Dumbledore era nato non aveva mai avuto dubbi: era un genio. Riusciva
a capire le persone meglio di quanto esse stesse spesso riuscissero,
e, come già accennato prima, era un genio.
Adorava soprattutto
stare a guardare come queste persone riuscivano a commettere un
errore esattamente nel modo in cui lui aveva previsto, per poi
sputtanarli alla grande. O meglio, far notare loro lo sbaglio e
naturalmente il fatto che lui l'avesse previsto da tempo.
C'erano poche cose che
il mitico prof non fosse riuscito a prevedere nel corso degli anni, e
il comportamento del suo insegnante di Pozioni in quel periodo... non
era assolutamente una di queste!
<< Stai bene,
Severus? >> aveva chiesto a cena quella sera.
Lui si era voltato di
scatto, l'aveva guardato male e aveva risposto, asciutto:
<< Sì,
Dumbledore, grazie. >>
Prevedibile!
<< Ma non hai
mangiato quasi niente. >> aveva insistito << E' da quando
è iniziata la scuola che...>>
<< Sto bene,
Preside, grazie! >> lo aveva interrotto il professore di
Pozioni. Poi si era alzato, ed era uscito dalla Sala Grande, in un
fruscio di veste nera.
Quanto sei
prevedibile, ragazzo mio!
Eh sì, il 1996
non era decisamente l'anno di Severus Snape...
Severus si ritirò
nei sotterranei, finalmente in pace. Quel vecchiaccio lo stava
stressando fino allo stremo. Ma non poteva farsi gli stramaledetti
fattacci suoi? No! Lui era Albus Dumbledore, decorato in Rottura Di
Coglioni, con Master in Scassapallologia! Dannato!
Entrò nelle sue
stanze e sbatté la porta, quasi per fermare quel flusso di
pensieri senza senso.
Che
cavolo voleva saperne Dumbledore di
cos'aveva, se non lo sapeva nemmeno lui?...
Che lo lasciasse in
pace!
Si stese sul letto e si
rannicchiò di lato, come faceva da sempre. Lo sguardo cadde su
una quantità di libri che aveva abbandonato per terra e il
baule ancora aperto. Non erano tornati da molto a Hogwarts e non era
riuscito ancora a sistemare quella quantità di cose.
E poi con tutto quello
che era successo negli ultimi mesi...
Prima l'attacco dei
Mangiamorte al Ministero, poi Dumbledore con la mano maledetta e
meno di un anno di vita, Potter sempre tra i piedi, la morte di
Black...
Si alzò di
scatto, per prendere un libro e scacciare ancora una volta i brutti
pensieri. Si fiondò sul baule e, dopo aver tastato vari
volumi, le sue dita sfiorarono qualcosa di non cartaceo. Strinse la
mano attorno al pezzo di stoffa e tirò.
Dal baule venne fuori
una sciarpa rosso e oro, terribilmente vecchia e trasandata. Quanti
anni poteva avere? 20?...
La guardò con
rammarico e disprezzo, e, sempre tenendola stretta, ritornò
sul letto. Continuò a guardarla in ogni minimo dettaglio:
c'erano fili spezzati, dei piccoli buchi qua e là, segno che
le filature avevano ceduto, e i bordi erano pressoché logori.
Erano secoli che non la tirava fuori... I ricordi legati a quella
sciarpa facevano più male di quanto questa stessa avrebbe
potuto fare se stretta attorno al collo...
Si girò sul
fianco, sempre stringendola, desiderando di ricacciare le infauste
memorie nella mente.
I
can't believe that I believed I wished
That you could see
There's a new planet in the solar system
There is nothing up my sleeve...
Hogwarts, 1978.
Si era alzato dal
tavolo e si stava dirigendo nei sotterranei, per mettere a posto le
ultime cose. Non poteva credere che quella era davvero l'ultima volta
che vedeva quel luogo così familiare e, nonostante tutto,
piacevole. Dopotutto era l'unica vera casa che avesse mai avuto...
certo non poteva chiamare “casa” quel posto orrendo che
era Spinner's End. Merlino, come odiava tornare lì tutti gli
anni! Se non fosse stato per Lily...
Eppure anche lì,
a Hogwarts, aveva dei pessimi ricordi, tutti legati a quei dannati
quattro... i Fab Four, i Marauders...! Puah! Nemmeno fossero davvero
i Beatles! Di certo non gli sarebbe mancato essere appeso per i piedi
un giorno sì e l'altro pure.
In quel momento si vide
passare davanti gli oggetti del suo pensiero.
I Marauders erano
allegri e parlavano animatamente tra loro, così non lo videro;
ma c'era qualcosa che non tornava: Black era silenzioso e cupo.
Perché? Era troppo strano. I loro sguardi s'incrociarono.
Severus si aspettava che sogghignasse, che lo indicasse e poi lo
insultasse come di consueto facevano lui e Potter; invece non disse
né fece nulla.
E questo sconvolse
Severus Snape.
Black distolse lo
sguardo e, se possibile, si incupì ancora di più; gli
passò accanto, senza degnarlo di una parola, e le loro braccia
si sfiorarono. Neanche una spallata. Se possibile, il Serpeverde ne
fu ancora più sconvolto. Fece un altro paio di passi e si
bloccò. Le gambe si rifiutarono di muoversi, il resto del
corpo si gelò, il braccio sfiorato da Black bruciante.
Si era bloccato, diviso
tra il voltarsi e il picchiarlo, o approfittare della loro
distrazione e scappare. No, non era così vigliacco. Si voltò,
pronto a insultarlo con qualche epiteto improvvisato, ma non c'erano
più. Erano spariti. Severus strinse pugni e denti, colmo
d'ira, si voltò e cominciò a correre verso i
sotterranei.
Rabbia
Dolore
Odio
Rancore
Ira
Vergogna
E ancora Odio
Perché? Perché
Black l'aveva ignorato? E perché lui aveva così paura?
Perché era paura
quella che gli aveva bloccato le gambe e gelato il corpo.
Avrebbe voluto urlare,
ma non poteva.
Avrebbe voluto
corrergli dietro, ma non poteva.
Avrebbe voluto dirgli
quanto lo odiava, ma lui già lo sapeva.
Lo sapeva e ci godeva.
L'ultimo grande atto di
Sirius Black era stato ignorarlo.
No... No! Non poteva
accettarlo!
Entrò nella sua
stanza e chiuse violentemente la porta; si appoggiò ad essa e
cominciò a prenderla a pugni, il fiato corto.
Ma cosa poteva fare?
Cercarsele? Sarebbe finito lui al tappeto, un pugno in faccia e
l'ennesima umiliazione addosso.
Eppure … forse
era meglio quello che la totale indifferenza...
Dopo tutti quegli anni
di odio e di ostilità, non poteva finire così.
Non riusciva ad
accettarlo. Eppure è così che sarebbe finita. Niente
più botte, niente più punizioni, niente più
umiliazioni.
Aspettava da tutta una
vita quel momento, ma dov'era la felicità che si era
aspettato?
Ora tutto gli sembrava
inutile. Tutto quello che era stato, tutti i pomeriggi, tutti i
week-end, tutte le serate in punizione con lui, gli sembravano futili
e senza più alcun senso, svaniti.
Si sedette a terra,
ansimante, con la schiena poggiata alla porta.
Era tutto finito.
Severus avrebbe
ricordato per sempre tutti quegli anni di dannazione, e Black...
forse per lui erano già finiti. Dimenticati. Inutili, se
dovevano finire così. Se dovevano finire. Inutili davvero, se
paragonati a quel momento, in cui niente aveva più senso.
Forse non erano mai
stati importanti, per quel cane rognoso! Forse lui non era
importante... A quel pensiero, cuore e mente si gelarono e i polmoni
gli si strinsero, facendogli mancare l'aria.
No, lui doveva essere
qualcosa per Black. L'odio vero, reale, puro, quello che non ti fa
dormire la notte e ti fa vivere male di giorno, quello che quando
cominci a pensarci non smetti più. Quello che proverai in
eterno.
Era come tentare di far
salire un elefante sulle scale...
Era una fatica odiarlo.
Lui era certo di
provare questo e anche di più. Ora però non era più
certo che Black lo provasse per lui. Forse era stata tutta una
farsa... l'ennesima della sua vita.
Forse si erano
affannati inutilmente. Forse davvero non c'era nessun senso.
Forse era Severus Snape
che non aveva senso se non poteva odiare Sirius Black.
Severus si alzò
e uscì dallo scompartimento del treno, diretto al bagno. Non
che avesse urgenza di andarci, ma non poteva più sopportare i
discorsi stupidi di Mulciber, Avery e la loro compagnia di
decerebrati.
Aprì la porta e
si chiuse dentro, finalmente in pace.
<< Ciao,
Snivellus. >>
Severus balzò
quasi dallo spavento e si voltò di scatto.
<< Ce ne hai
messo di tempo, eh? >> disse Sirius Black appallottolando
quello che doveva essere il Mantello dell'Invisibilità di
Potter << E' un bel po' che sono qui. Cominciavo a chiedermi se
anche ai serpenti venisse l'impulso di pisciare. >>
<< Cosa vuoi,
Black? >> sibilò. Gli sembrava di aver sputato veleno,
tanto era l'odio con cui aveva pronunciato quel nome.
<< Secondo te? >>
Black lo fece arretrare
fino al muro, guardandolo con i suoi fottuti occhi grigi. Gli si
premette totalmente contro, sentì la tensione alle stelle e il
sangue andargli in testa. Il Grifondoro avvicinò il viso al
suo, facendo sfiorare i nasi; sentiva il respiro dell'altro andargli
sulle labbra e mischiarsi col suo.
<< Vattene a
fanculo, Black. >> sussurrò
<< Altrimenti? >>
Si avvicinò
ancora, gli schiacciava la gabbia toracica, non riusciva a respirare.
Senza che se ne accorgesse, una gamba si era infilata tra le sue,
bloccandolo. Le sue labbra erano più vicine adesso. Merlino
solo sapeva quanto avrebbe voluto infilargli la lingua in gola, a
quel maledetto Grifondoro! Ma non l'avrebbe mai ammesso! Perciò
disse solo:
<< Ormai la
scuola è finita, Black. Non sono più il tuo
giocattolino sessuale. >>
Sirius lo guardò
incredulo, gli occhi grigi sempre immobili nei suoi, come se gli
stesse scandagliando l'animo per vedere se diceva la verità.
Eppure sapeva che stava mentendo. Morgana, se lo sapeva!
<< Hai
dimenticato di aggiungere “purtroppo”. >> sibilò
poi
<< Forse sei tu
che dovresti aggiungerlo. >>
Sirius per tutta
risposta gli si schiacciò ancora più addosso.
Ok, le vie respiratorie
erano andate, ma non importava. L'importante era non interrompere
quel contatto visivo, o Black si sarebbe accorto che stava bluffando
alla grande e che non credeva a una sola parola di quello che aveva
appena detto.
Ora le loro labbra
praticamente si toccavano e Black non la smetteva di fissarlo. Le
narici furono riempite dall'odore di tabacco che emanava così
spudoratamente, in attesa della prossima mossa.
Si aspettava che lo
baciasse con violenza, che si vendicasse, che lo facesse pentire di
essere nato, che lo scopasse senza ritegno in quel fottuto bagno. O
forse lo sperava.
Sta di fatto che Black
arretrò, il ghigno beffardo sempre puntato su di lui. Aprì
la porta e si voltò di nuovo verso di lui.
<< Ci si vede,
Snivellus. >>
Disse, e sparì.
Le gambe tremarono e
gli cedettero. Severus scivolò, ansimante, con la schiena sul
muro. Rimase a fissare la porta chiusa, sconvolto, domandandosi se
era quello che voleva.
Era così piccolo
e debole... Aveva quasi voglia di piangere.
Debole
Patetico
In una parola...
Snivellus
Avrebbe dovuto uscire
trionfante, soddisfatto che per una volta Black non era stato
accontentato, ed era stato lui a dargli il benservito.
E allora perché
quello con l'aria vittoriosa era ancora quel cane rognoso?
Dio, come lo odiava...
Come lo Odiava. Come lo ODIAVA!
Come si odiava...
La delusione e la
rabbia bruciarono in petto, facendogli digrignare i denti e stringere
i pugni.
No, non avrebbe mai
dato soddisfazione a Black, cedendo ancora. Perché lui aveva
l'impressione di cedere. Di cadere in un baratro. Tutte le volte che
Black era con lui. Che si picchiassero o scopassero non faceva molta
differenza. Quello era il loro piccolo universo.
Ma Black l'aveva
sbugiardato anche quella volta. La resistenza opposta era nulla: così
gli sembrava. Era solo servita ad aumentare la bramosia dell'altro.
Dio, come lo odiava! Aveva avuto la conferma che cercava. Forse
Severus desiderava essere scopato senza ritegno in quel fottuto
bagno. E Black lo sapeva. Morgana, se lo sapeva! Se n'era accorto, ma
non avrebbe mai soddisfatto questo desiderio così palese da
parte della Serpe. Piuttosto avrebbe preferito staccarsi la lingua a
morsi! Quel maledetto! Come lo odiava!
Eppure... adesso
Severus si sentiva meglio. Più tranquillo. A parte la rabbia
perenne, ovvio. Anche lui aveva avuto una conferma.
Aveva scorto qualcosa
in quello sguardo. Qualcosa... di indefinibile. L'aveva visto altre
volte. Molte altre volte. Era quel velo di disprezzo che notava
quando le cose non andavano esattamente come si era aspettato. Durava
un attimo, un nanosecondo. Veniva subito celato dal ghigno, quel
ghigno che faceva supporre il totale controllo della situazione.
Quel ghigno che gli
diceva che voleva ancora giocare con lui.
Non aveva sprecato la
sua vita: Black lo odiava ancora, e sentiva che l'avrebbe odiato per
sempre.
Qualcosa dentro di lui
si allentò e si ritrovò a tirare un lungo sospiro.
Com'era rassicurante
quella sensazione! Andava incontro al nulla, al buio totale; ma
l'idea dell'odio di Black, dell'importanza che gli attribuiva,
emanava un calore come nessun'altra cosa al mondo. Gli venne quasi da
sorridere.
Notò a terra,
poco lontano da lui, una sciarpa rosso e oro: doveva averla lasciata
Black, senza volerlo. La prese e la fissò. Al proprietario non
sarebbe più servita, e a Spinner's End faceva davvero
freddo... E poi se la voleva indietro, doveva solo cercarla...
La piegò e la
nascose sotto la veste, dubitando di poter andare tranquillamente in
giro per l' Hogwarts Express con quella cosa al collo!
Niente avrebbe potuto
tuttavia rovinare quel momento, dove regnava solo una certezza.
Le domande si
affievolivano e sparivano. Le risposte potevano aspettare.
Black lo odiava ancora,
e l'avrebbe odiato per sempre.
Il resto non aveva
importanza.
I'm
breaking through
I'm bending spoons
I'm keeping flowers in full bloom
I'm looking for answers
from the great beyond...
Soundtrack:
The
Great Beyond – REM
; (Title & Quotes Track)
Stolen
– Dashboard Confessional ;
On
the Street where you Live – My Fair Lady OST (sung
by Nicholas Hoult in Skins) ;
Special
Soundtrack:
Due
Partite di Cristina Comencini ;
Skins
;
Special
Thanks:
Alle
mie Maraurders;
A
voi autrici che mi avete fatto amare questi due;
A
voi che avete letto fin qui;
A
Modesto...;
A
Dave e Martin... un anno a Giugno...
P.S.
Salve
gente! Me spera che vi sia piaciuta la storia^^ Ho in mente una
trilogia con canzoni dei REM, quindi avete finito di leggere il primo
episodio^^ Mi dispiace del ritardo delle altre storie^^'
Bacioni.
FAUST*
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