He wasn't
Capitolo 2 : Ometti pelati e bulgari arrapati
He wasn't what I wanted, what
I thought, no.
He wouldn't even open up the
door.
He never made me feel like I
was special.
He isn't really what I'm
looking for.
He wasn't what I wanted, what
I thought, no.
He wouldn't even open up the
door.
He never made me feel like I
was special.
(Avril Lavigne - He Wasn't)
-Aggiungere due cucchiai di zucchero, ecco fatto-
con un tocco professionale aggiungo la polverina bianca all'impasto. Sto
preparando una torta, dovrebbe essere una ciambella...o almeno spero.
Viktor dovrebbe essere qui fra qualche minuto.
Ho preparato una cenetta strepitosa,allora:
risotto allo zafferano, bistecca, patate al forno e il dolce, che ho infilato
proprio ora nel forno.
E senza usare la magia....
Ok, ok, ok magari ho fatto qualche incantesimo
qua e là, ma niente di che....
E vabbene!
Ho fatto tutto con la magia, a parte l'aggiunta
di zucchero di prima.
Ai fornelli sono un disastro, magari avessi un
elfo domestico...
Gli pagherei senz'altro uno stipendio! Non ho
ancora del tutto abbandonato il mio progetto del C.R.E.P.A., ma non credo sia
opportuno parlarne, infatti ultimamente, mi sono accorta che quando inizio a
parlarne, il mio interlocutore viene colpito da una specie di assopimento
temporaneo, in poche parole si addormenta.
E' chiaro che non riescono a capire l'importanza
della mia causa.
Sono le otto e venti, tra dieci minuti arriverà
Viktor. Mi fiondo in camera mia, e noto con piacere che la Tricopozione
Lisciariccio ha avuto effetto. Raccolgo i capelli sopra la nuca con un bel
fermaglio nero. Mi sistemo l'abito, un vestito nero, con una scollatura
mozzafiato, non che abbia grandi cose da far vedere ma sapete com'è: una cerca
di fare del suo meglio.
Mi sono messa anche i tacchi: io odio i
tacchi, sono la cosa più futile di questo mondo, ma siccome tutte le donne
eleganti ce l'hanno, non vedo perchè dovrei essere da meno.
Sono nervosa, adesso che ci penso questo è il mio
primo appuntamento...
Ommerlino!
Ora che me ne sono resa conto credo che mi stia
per venire un infarto...
Stupida,stupida Hermione! Ma non ho più tempo per
infarti o collassi: qualcuno ha appena suonato il campanello...
Ecco ora si che mi sento male.
Corro alla porta e prima di aprirla mi volto
verso il soggiorno controllando che tutto sia a posto: mai come ora il mio
appartamentino a Diagon Alley mi ha fatto così schifo!
Oddio...Viktor ha suonato di nuovo, devo aprire,
non ho scelta! Faccio un bel respiro profondo, afferro la maniglia e...
...
Un ometto sui quarant'anni mi fissa dall'altra
parte della porta.
Non so cosa pensiate voi ma quello non può essere
Viktor, insomma....
Oh mio Dio, non mi dire che questo è Viktor,
niente panico!
Semmai lo oblivio, non ci sono problemi!
-Buonasera signorina!- l'ometto è piuttosto
basso, parla scuotendo la testina pelata, prima a destra, poi a sinistra, poi
di nuovo a destra e...ok basta! Lo fisso incapace di parlare.
-Sono Francis Cooper della ditta Aspira-Magico
oggetti per tutte le occasioni!-
Nonostante tutto tiro un sospiro di sollievo.
Per un microsecondo ho pensato che quello fosse
davvero Viktor Krum, meno male!
Non avevo nessuna voglia di praticare incantesimi
di cancellamento-memoria!
Solo quando il mio misterioso interlocutore da
due colpetti di tosse (disgustosamente somigliante alla Umbridge) mi rendo
conto di non aver ancora parlato. Gli sorrido, tanto ormai la figura del cavolo
l'ho già fatta.
-Posso esserle utile?- chiedo sorridente.
-La domanda giusta è: Io posso esserle
utile? Abbiamo aspirapolveri magiche a polvere volante, tostapane che funge
anche da frullatore..-
-No, mi dispiace non voglio nulla- cerco di
interromperlo, non ho nessunissima intenzione di farmi vedere da Viktor mentre
parlo con un venditore porta a porta con strane inclinazioni alla schizofrenia.
-Ma come!?- l'ometto sembra contrariato. -E cosa
mi dice della pentola anti-scoppio, questa è una novità! Guardi le mostro come
funziona!- detto questo inizia a frugare in un borsone che prima non avevo
notato.
-No, non si disturbi, non voglio niente sa...-ma
non mi fa finire la frase.
-Scherza? Guardi questa insalatiera con porta
sale-pepe incorporata! è un gioiello della tecnica magica e poi questa...-
-No, mi dispiace ma...- il mio sorriso sta
scomparendo, i miei nervi stanno per saltare.
-E cosa mi dice di questa, casseruola con doppio
manico in peltro misura standard 8?-
-HO DETTO SE NE VADA!- Grido con tutta la forza
che ho in corpo, ma l'ometto non sembra impressionato, anzi mi rivolge un gran
sorriso e poi ricomincia parlare.
-Vedo che lei ha bisogno delle
PilloleCalmaESangueFreddo, signorina, calmano i nervi, le prende mia nonna
quando si arrabbia-
Questo è davvero troppo, faccio un passo indietro
e gli sbatto la porta in faccia.
PilloleCalme e bla bla bla!?
Ma chi si crede di essere stupido nano
inferocito.
Dlin Dlon.
Ecco di
nuovo il campanello, ora mi sente quello squilibrato, io non sono sua nonna,
perdinci!
Apro di schianto la porta.
-Senta stupido pallone gonfiato che non è altro
come os...- ma le parole mi si smorzano in gola. Un giovane possente giocatore
di Quidditch bulgaro, mi fissa, le mani sui fianchi.
Cerco disperatamente di ricompormi, di darmi un
contegno.
-Hermione!- Viktor mi abbraccia.
Sorrido.
Che figura...no comment che è meglio.
Sento i pettorali di Viktor premuti contro di me!
Certo che è proprio fatto bene, niente male devo dire, viva il Quidditch! Se
rende così le persone allora lo amo!
Chissà se anche Ron ha messo su un po' di
carrozzeria, si insomma.....
STOP
Si era detto di non parlare di Ron!
Giusto, giusto. Faccio entrare Viktor in casa.
-Che bel posto!- esclama.
Dio, mi sento orgogliosa di me stessa.
-Prendi pure posto- dico indicandogli la tavola,
sulla quale due candele si consumano piano piano. Lui mi rivolge un gran
sorriso. Scappo in cucina e faccio due bei respiri, andrà tutto bene, Herm, non
ti preoccupare.
Afferro i piatti di riso e torno da in soggiorno.
-Ecco- dico progendogli il piatto.
-Grazie-
Mi siedo.
-Allora buon appetito!- gli dico.
-Buon appetito- mi risponde lui di rimando.
Metto in bocca la prima forchettata, quando mi
rendo conto di una cosa...
-Viktor, ma il tuo inglese è migliorato
tantissimo!-
Lui mi sorride.
-L'ho imparato. Per te. Ho fatto un corso
apposta.- mentre parla mi prende una mano e me la bacia.
Sento un brivido partire dal punto in cui Viktor
mi ha baciata , passare per il braccio, la testa, la schiena per poi
impossessarsi completamente di me.
Cerco di sorridere, ma mi rendo conto che al
posto di un sorriso, c'è stampata un'espressione ebete sulla mia faccia. Come
sempre.
Dopotutto, sono brava a fronteggiare qualsiasi
situazione, ma non queste!
Dannazione!
Iniziamo a parlare della nostra vita, di ciò che
ci è successo durante tutti gli anni che non ci siamo visti.
Da quel che ho capito Viktor ha lasciato il posto
in squadra nella Nazionale, per dedicarsi alla carriera ministeriale, vuole
diventare responsabile della Sezione per gli Sport Magici, un po' come Ludo
Bagman, insomma.
-Dove sono Harry Potter e l'altro?- mi chiede
all'improvviso.
-Giocano in una squadra di Quidditch, vuoi del
vino?- rispondo a raffica, capendo a stento ciò che dico, cercando di cambiare
discorso, non voglio parlare di Harry ma soprattutto non voglio menzionare Ron.
-Davvero? In che squadra?- Viktor non demorde.
-Non lo so, conosci Caramell di persona?-
-Anche la mia ex gioca in una squadra di
Quidditch-
Stupido gorilla! Non ce la fai a capire che non
voglio parlare di questo?! Prima Ron, poi Harry e ora mi vuole parlare della
sua ex-ragazza? Ma nemmeno per sogno, devo trovare un mondo per portare il
discorso su altri argomenti...Spero solo di non passare la serata a
chiaccherare di schemi e tattiche di gioco.
-Si chiama Alyssa, è stata la mia ragazza per
circa un anno- continua imperterrito.
-Mi dispiace, metto un po' di musica?-
-Ha lunghi capelli biondi, e gli occhi azzurri.
E' molto bella-
MA COME OSA?!
Parlare della sua fighissima ex, in mia presenza!
Ma come mai gli uomini sono così idioti?
-Ma mai bella come te- dice sorridendomi.
Ecco.
Adesso mi sento meglio, decisamente, mi dimentico
di essere arrabbiata con Viktor.
Ma ho come la netta sensazione di essermi
dimenticata qualcosa. Faccio velocemente mente locale, mentre metto un cd a
caso nello stereo. Torno al tavolo, mentre le note di una dolcissima canzone,
invadono la stanza. Viktor mi guarda con uno sguardo strano...mi fa quasi
paura.
Si alza.
Viene verso di me.
Sento i nervi cedermi, potrei morire in
quest'istante.
Si avvicina e...ommerlino! Sento puzza di
bruciato, ma com'è possibile?
I fornelli sono spenti e...
Un'orribile sensazione mi assale: il dolce nel
forno.
-Aaaaah!- grido correndo in cucina.
-Cosa c'è?- mi urla dietro Viktor preoccupato.
Afferro il guanto apro il forno e....
Una vampata di fumo nero mi avvolge. Spengo a
tastoni il forno.
Apro la finestra della cucina per far scorrere un
po' d'aria.
Accidenti!
Come ho fatto a dimenticare la mia ciambella nel
forno!?
Quando il fumo se n'è andato e io smetto di
tossire, mi avvicino al forno e noto con profondo disgusto che il mio
fantastico dolce assomiglia a un fico secco troppo cresciuto!
Noooooooooo!
Viktor mi osserva dalla porta, sta ridendo.
Cosa hai da ridere stupido ebete?
Ma calmo i nervi e sfoggio un sorriso esemplare.
-Cosa c'è?- chiedo.
-Sei divertente- dice lui.
Io sarei divertente? Brutto scimmione travestito
da essere umano, ma come osi?
Utilizzo tutta la mia buona volontà per tenere le
labbra serrate insieme: è un cafone, ma non posso farmi sfuggire l'unico uomo
interessato a me!
-Torniamo in salotto- dico alla fine dopo un
attimo di pausa.
Lo precedo fino al divano, sto per sedermi quando
sento Viktor afferrarmi per un braccio e tirarmi verso di sé.
Sto per urlargli in faccia: toglimi le mani di
dosso pervertito!
Ma non lo dico.
Sento il respiro di Viktor sul mio collo.
Qui si mette male.
La sua mano scorre sulla mi coscia. Oddio, non
posso andare a letto con Viktor! La cosa mi schifa al solo pensiero. Sento che
mi sta aprendo l'abito da dietro.
No! No! No! Mi stacco con forza da lui.
Ora mi guarda con un'espressione confusa dipinta
sul volto.
-Io...ehm- Herm fatti venire in mente qualcosa!
Viktor mi fissa. Ommerlino!
-Io- un'idea mi balena nel cervello -Io non credo
nel sesso prima del matrimonio-
Questa è sicuramente la miglior scusa che abbia
mai trovato.
-Oh, e come mai?- mi chiede sempre più confuso.
-Bè, io sono credente-
Questo non è vero, ma ormai, ho voluto la
bicicletta, mi toccherà pedalare!
-In cosa credi?-
-Nella religione cattolica-
Ma poi mi viene in mente che probabilmente Viktor
non sa niente di religione e cose varie, lui è mago purosangue!
Lo faccio sedere sul divano.
-Allora all'inizio dei tempi esistevano solo un
uomo e una donna....- Comincio a raccontare tutto ciò che mi ricordo su
Vangeli, Bibbia e affini...
* * *
Sono passate ben due ore.
Finalmente Viktor si è addormentato, stavo
raccontando di Gesù che cammina sulle acque quando il poveretto non ha retto.
Meno male!
La faccenda si era messa male, soprattutto per
me!
Non voglio andare a letto con lui! Insomma è un
bel ragazzo, ma....boh!
Con un incantesimo lo faccio apparire nella
camera d'albergo che ha prenotato. Sono esausta.
-Gratta e Netta-
La cucina è a posto, e pure il salotto.
Salgo in camera mia.
Non ce la faccio più: due ore a raccontare la
Bibbia...è stato un miracolo se non mi sono addormentata io!
Mi strucco, mi metto il pigiama.
Sto per infilarmi nel letto quando, la foto che
tengo sul cassettone attira la mia attenzione.
Afferro la cornice.
Siamo io, Harry e Ron quando abbiamo preso il
diploma.
Nonostante cerchi di trattenermi, sento le
lacrime calde bagnarmi il viso.
Voglio Harry, voglio Ron, voglio i miei amici.
Non posso passare i miei giorni a fuggire da un bulgaro arrapato!
Che disperazione!
Quanto
darei per essere lì con loro, voglio far parte della loro vita.
Alzo allo sguardo, il mio riflesso mi fissa.
Rimango lì a guardarmi.
Sono Hermione, sono sempre la solita Hermione.
Perchè se ne sono andati?
Mi infilo sotto le coperte, chiudo gli occhi.
La cornice ancora stretta tra la mie braccia.
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Un
grazie speciale va a chi ha recensito il primo capitolo!
Siete
fantastici!