Tanto per dire, non ho segnalato lo shounen-ai (e l'incesto che ne segue, visto che si parla delle due Italie) perché la fanfiction in sé nasceva come non-incest, anche se con loro non è mai facile decidersi.
Diciamocela tutta: se nel manga Himaruya li fa dormire insieme completamente nudi, miseriaccia, non si può pretendere dalle yaoifan che non fangherlino, no? XD
[Alone]
Romano si sveglia.
Si concede di guardarsi intorno, prima ancora di parlare, brontolare o sospirare. Una nota stonata s’intrufola nel suo campo visivo: il viso di suo fratello non è lì accanto. Il che implica che le sue mani non gli stringono il cuscino, nel tentativo inconscio di tirarlo a sé, sbavarci sopra per tutta la notte e così marchiarlo con la sua proverbiale idiozia. Cosa, questa, che gli pianta nel petto un alone di solitudine che Italia non si sarebbe mai aspettato, e che persiste e gli fa fischiare le orecchie - c’è troppo silenzio, se non si sente Veneziano russare - almeno finché non giunge quella vaga illuminazione.
Sicché, dal momento che la testa di suo fratello non è lì a tenergli compagnia e non emerge dalle lenzuola, Romano inizia a credere che sia davvero il suo mento, quel qualcosa di solido piantato (spiacevolmente piantato) contro la sporgenza del bacino. E forse la soffice morbidezza che gli avvolge un ginocchio sono veramente le sue braccia, e non due rotolini di ciccia a caso.
Ma la cosa assurda non è lui.
È che, in questa routine che rasenta l’assuefazione, Romano non trova più neanche il coraggio di spingerlo via.
Neanche quando si accorge che Veneziano gli sta effettivamente sbavando sulle mutande, sì.
*
Il titolo, per una volta, mi piace.
All'italiana è chiaramente "alone", come "macchia".
All'inglese è "alone", "solo".
È stato un caso, ma sono contenta che il caso sia passato a trovarmi proprio stasera. XD
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