Another Severus story
Ciao a tutti!!Posto qui il primo chappy di una ff che avevo iniziato
circa un annetto fa..e che poi nn sono più riuscita a
continuare...spero vi piaccia!!
Premessa: Nella mia storia Severus è sopravissuto all'attacco di
Nagini...proprio nn mi andava giù che zia Row lo avesse tolto di
mezzo!!!! :-D
CAPITOLO 1
La stanza era buia, illuminata solo dalla fioca luce di una
candela, che rimbalzava sulla moltitudine di oggetti sparsi sul comodino,
gettando ombre inquiete e tremolanti sulle pareti.
Sul letto di metallo
lucido erano adagiate delle lenzuola bianche, che disegnavano una figura
irregolare, un susseguirsi di curve e spigoli, perfettamente immobili.
Sul
cuscino, altrettanto candido, spiccavano due punti scuri e luccicanti,
circondati da una macchia di colore nero.
Gli occhi dell'uomo erano fissi in
un punto, come se cercasse di vedere al di là della materia, tentando di trovare
un senso alternativo al mondo che lo circondava.
Le sopracciglia, nere come i
lunghi capelli sparsi sul cuscino, gli conferivano un'espressione di sofferenza
e disperazione; la fronte, perennemente contratta a causa di pensieri troppo
sgradevoli e ricordi che la mente, invano, cercava di sopprimere, era ricoperta
da rughe d'espressione oramai troppo profonde per essere stirate.
Un profondo
solco tra i due occhi neri, gelidi e cupi come pozzi bui, indicava l'inizio del
prominente naso, che continuava con piccole curve e valli impercettibili fino a
terminare con la punta leggermente adunca, per andarsi a congiungere con la
bocca dell'uomo, pallida come il resto del volto. Le due labbra sottili,
perennamante stirate in un gelido sorriso beffardo e canzonatorio, quasi di
disgusto, erano ora rilassate e semiaperte, per permettere all'aria di fluire
nei polmoni, facendo così alzare e abbassare regolarmente il petto
coperto.
L'uomo portò di scatto la mano, bianca e con dita affusolate, alla
spalla, sentendo una fitta di dolore impossessarsi di lui. Il volto si deformò
in una smorfia di sofferenza, gli occhi chiusi, il respiro accelerato, ora quasi
affannato. Solo un gemito, quasi impercettibile, uscì dalla bocca, ma venne
subito represso.
Una volta terminata la fitta, i muscoli dell'uomo si
rilassarono nuovamente, il respiro tornò regolare.
Era da una settimana che
Severus Piton non riusciva a dormire un paio d'ore di seguito, a causa dei
dolori lancinanti che la ferita alla base del collo gli procurava.
I
guaritori del San Mungo gli avevano assicurato che tutto sarebbe andato bene,
bisognava avere solo un po' di pazienza e sopportazione al dolore. Il morso di
Nagini, il serpente di Voldemort, era chiaramente velenoso e le cure per quel
genere di ferita erano tutt'altro che convenzionali.
Il fatto era che lui non
aveva pazienza, e non sopportava di dover provare quel dolore ogni qualche
attimo. Si sentiva sfinito, impotente e messo a nudo, con tutte le sue debolezze
esposte in vetrina.
"E tutto questo per cosa? Essere messo in ridicolo
dall'intero mondo magico, vedere negli occhi dei miei colleghi compassione,
pietà per ciò che mi è capitato. Mi hanno odiato, disprezzato per ciò che
credevano fossi, e io ho resistito, ho indossato la mia maschera e sono andato
avanti. Ma non riuscirei ad accettare la loro compassione, il loro
conforto.
No, quello mai."
Erano quelli i pensieri che stavano
attanagliano la mente del pover'uomo, incessanti e pungenti: a qualsiasi cosa
cercasse di pensare, quelli rispuntavano fuori. Non aveva nulla di positivo a
cui pensare, niente di bello, che lo facesse sentire al sicuro, protetto. "Non
lo mai avuto", pensò. "Lily, ma lei se n'è andata da troppo, ormai, rimane solo
un'immagine sbiadita di un'amore mai dichiarato, che scivola lontano dalla mia
anima portandomi via gli ultimi frammenti di luce. "
Non valeva più la pena
di vivere, non c'era più nulla per cui potesse entusiasmarsi. Si, il Signore
Oscuro era stato sconfitto, Potter era vivo e ora la comunità magica era pronta
per la rinascita: il Ministero della Magia si stava riprendendo dalla guerra
degli ultimi anni, e insegnanti, studenti e volontari stavano ricostruendo la
scuola di magia e strgoneria di Hogwarts che, durante la battaglia finale, era
caduta in pezzi, sotto le percosse dei giganti, le maledizioni dei mangiamorte e
gli incantesimi degli hogwartsiani. Ma nemmeno l'idea di ritornare al castello,
al momento, lo entusiasmava.
Pensò alla sua stanza nei sotteranei, l'umidità
che fuoriusciva dalle pareti, il caldo del suo camino e la vecchia poltrona
posta di fronte, dove spesso lui si adagiava. Il suo rifugio, dove per così
tanti anni si era nascosto, cercando di schivare le insistenze dei colleghi,
evitare i fastidiosi battibecchi degli studenti. "Non ero io ad evitare gli
altri, bensì gli altri ad evitare me."
E la stessa cosa sarebbe successa ora.
"No, decisamente non mi entusiasma l'idea di tornare ad Hogwarts." Ma doveva:
Minerva, ora preside, gli aveva offerto nuovamente la cattedra di Difesa Contro
le Arti Oscure ( più che offerto, imposto!), in quanto Lumacorno aveva accettato
di insegnare, come gli anni precedenti, Pozioni.
Eppure, mai come in quel
momento, aveva avuto paura di rimanere chiuso nei suoi sotterranei, da solo. "Da
solo. Sì, perchè è questo che sono. Solo. Sarei dovuto morire, quella notte. Era
tutto così giusto: ho pagato i miei errori, scontato la mia pena, tenuto fede al
patto di Silente. Era il momento che io me ne andassi."
Invece, era stato
trasportato d'urgenza al San Mungo; il veleno aveva solo fermato la
respirazione: i soccorsi erano arrivati in tempo e lui era stato
salvato.
Girò la testa verso il comò, per osservare i numerosi oggetti e
mazzi di fiori che i visitatori gli avevano portato. Ancora quando era
incosciente. Da quando si era svegliato non aveva più voluto ricevere visite.
"Sono venuti qui per me", pensò,"per vedere come sto. Allora, forse, c'è davvero
qualcuno a cui importa di me". "No, non ti devi illudere, lo fanno solo per
educazione, dovere. Niente di più."
In quel momento entrò dalla porta una
donna paffuta e dal viso dolce, con i capelli mossi e striati di grigio.
L'anziana donna squadrò da sopra gli occhiali da vista appollaiati sul naso la
figura di Piton, che, assorto nei suo pensieri, trasalì nel sentire i suoi
movimenti.
-Non riesce a dormire nemmeno stanotte, non è vero?- disse lei con
fare comprensivo.
-Evidentemente...- fu la risposta di Piton, al solito
gelido e sarcastico.
Ma la donna, che aveva avuto a che fare con Piton sin
dal suo primo giorno all'ospedale, non si lasciò abbattere dal commento
dell'uomo, bensì appellò una boccetta di vetro scuro e ne versò il contenuto
all'interno del bicchiere che aveva appena fatto apparire.
-Ecco, beva.
Questo la farà dormire un pò, Riposerà un paio d'ore, se non altro- La donna
porse il bicchiere a Piton, che, con evidente sforzo, sollevò la testa e bevve
tutto d'un fiato la pozione.
-Ora cerchi di rilassarsi. Vedrà che tra poco
farà effetto- Così detto, tappò la bottiglietta, rivolse un caldo sorriso
all'uomo disteso sul letto e uscì dalla stanza.
Severus cominciava a sentire
i muscoli rilassarsi, la vista annebbiarsi, sentì il suo respiro farsi più
regolare.
"Dovrò tornare ad Hogwarts. Affrontare i miei colleghi, gli sguardi
inquisitori degli studenti. Non so se ce la farò, ma devo provarci, devo essere
forte. In fondo, ne ho passate tante, infinitamente peggiori di questa." Eppure,
Severus Piton, per la prima volta dopo tanto tempo, aveva paura. Paura di
restare solo, laggiù, nei suoi sotterranei, davanti al suo camino scoppiettante,
sprofondato nella vecchia poltrona, a rimurginare sulle pene di un uomo che
nella vita ha sofferto troppo per poter essere di nuovo felice. Un uomo che si è
nascosto dal mondo per così tanto tempo da negare la verità anche a sè stesso.
Un uomo destinato a rimanere solo. "Sono sempre stato solo. Non capisco di cosa
devo avere paura. Non ho niente da perdere."
E con quest'ultima riflessione
sprofondò in un'oscurità in cui nessun incubo e nessun pensiero avrebbe potuto
tormenterlo.
*************************************************************************************************************************************************************
Ps: vi supplico in ginocchio:
commentateeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee....anche se non vi piace o
volete farmi notare qualche errore !!! Mi raccomando...ciao ciao!!
|