Breve
introduzione alla Raccolta
Come
promesso sono tornata coi miei OC! delle Regioni Italiane in una
raccolta più approfondita. Non so di quanti capitoli sarà,
ma spero vi possa comunque piacere!
Il
genere delle one shots singole potrebbe variare, e andrà dal
verde all'arancione, ma non sono sicura di non arrivare al rosso.
Alcuni
capitoli di questa raccolta parteciperanno alla One Hundred Prompt,
Project, magnifica iniziativa che potete trovare sul forum di EFP
Se
vi siete persi la precedente fiction introduttiva/esperimento
ecco a voi il link <3 Famiglia
all'Italiana
-Titolo:
Famiglia all'Italiana – The Story (o come direbbe Augusto, A
storia de noi tutti!) - Titolo
del Capitolo:
Pioggia e Sole (Piemonte/Lombardia) - Personaggi:
Lombardia (Loris Vargas)/Piemonte (Vincenzo Vargas) - Genere:
Slice of Life, Sentimentale - Rating:
Verde -
Avvertimenti:
Raccolta, Shonen Ai -Conteggio
parole: 737 -
Note:
1. Partecipa al One Hundred Prompt, Project col prompt 17. Pioggia
2.
I fatti narrati si riferiscono al recente maltempo, ma ciò non
significa che la Lombardia sia andata a piangere dal Piemonte eh!
-Disclaimer:
se c'è una cosa che odio sono proprio i disclaimer, ma visto
che la gente qui è dura di comprendonio mi tocca prenderli.
Axis
Powers Hetalia è un opera di Hidekaz Himaruya e sono suoi
tutti i diritti.
Lo
scritto, le situazioni e gli OC! Presenti in questa fanfiction sono
di mia proprietà!
È
vietato riprodurre la mia opera in altre sedi senza il mio consenso.
Loris
si presentò a casa di Vincenzo quel giorno, alla mattina
presto, quando ancora la maggior parte di Torino dormiva -e il
piemontese avrebbe voluto fare altrettanto.
Indossava
un impermeabile giallo che lo rendeva piuttosto ridicolo, col
cappuccio tirato fin sopra agli occhi, e un ombrello dello stesso
colore sulla testa, anche se, da quanto Piemonte poteva constatare,
non era servito a molto visto che il lombardo era fradicio dalla
testa ai piedi.
“Che
c'é?” domandò il piemontese cercando a malapena
di trattenere uno sbadiglio.
“Prima
cosa: sei sempre il solito cafone! Invitami dentro e offrimi un caffè
invece di lasciarmi qui a prendere l'acqua” ribattè
acido il fratello cercando di farsi largo tra la porta e Piemonte “E
seconda cosa; non li leggi i giornali?”
Vincenzo,
rimettendosi a posto gli occhiali sul naso a causa della spinta del
fratello per entrare in casa sua, sospirò rassegnato. “Certo
che li leggo, ma sai com'è, alla mattina alle sei la prima
cosa che faccio non è di sicuro andare fin giù a Piazza
San Carlo per leggermi il giornale”
Loris
intanto, senza chiedere il permesso e facendo comodamente come se
fosse a casa sua, aveva gettato il suo impermeabile di Gucci
sull'attaccapanni e si era messo a rovistare tra i pensili della
cucina alla ricerca del caffè da preparare.
Piemonte
non sopportava che il fratello si prendesse sempre certe libertà,
anche se erano fratelli doveva rispettare i suoi spazi e la sua
dimora, cosa che invece non accadeva mai.
“Non
hai sentito quello che è successo alla mia amata Como? E a
Rho? Vincenzo mi devi aiutare!” esclamò supplichevole
mettendo la caffettiera sul fuoco del fornello a gas, guardando il
biondo piemontese con le labbra arricciate e gli occhi languidi,
l'ennesimo dei tentativi di Lombardia di convincere Piemonte a fare
quello che desiderava.
Vincenzo
in tutta risposta gli lanciò contro un asciugamano per evitare
che i suoi lunghi capelli mori, bagnati fradici, sgocciolassero sul
suo pavimento appena pulito la sera prima.
“Era
un sì?” esclamò speranzoso, ma Vincenzo,
prendendo le tazze dallo scaffale sopra il lavandino, scosse la testa
“Loris, sai benissimo che questa pioggia sta causando problemi
a tutto il Nord, non solo a te”
“Ma...”
“Niente ma, Loris. Non posso occuparmi del Po che straripa e al
contempo salvare la tua Como”
Lombardia
abbassò la testa sconsolato. Tra la borsa che lo faceva
impazzire, Feliciano che gli faceva visita un giorno sì e
l'altro pure gridando all'impazzata perchè era preoccupato per
lui e tutta quella pioggia che lo distruggeva lentamente non sapeva
più dove andare a sbattere la testa.
Era
vero, anche Piemonte, Trentino e Veneto erano nei guai, ma lui lo era
di sicuro più di tutti, e anche se gli seccava ammetterlo
pensava che almeno Vincenzo, che non sopportava ma al contempo
stimava più di chiunque altro, potesse aiutarlo ad uscire da
quella melma di acqua e fango che lo stava lentamente soffocando.
Vincenzo,
mentre gli porgeva la tazza riempita di caffè fumante, si
accorse della desolazione del lombardo, e gli diede un buffetto
amorevole sulla guancia, sorridendogli.
“Lombardia,
se riesco a convincere Emilia ad occuparsi del Po nella zona di
confine forse riesco a venirti a dare una mano!”
Il
viso del moretto si illuminò di gioia, ma per evitare di
illuderlo Vincenzo si affrettò ad aggiungere “Ma sai
com'è scorbutica quella donna, quindi non è sicuro
che...” prima che potesse finire la frase Loris gli saltò
al collo abbracciandolo con tanta foga che il piemontese perse
l'equilibro e, nella caduta, rovesciò il caffè addosso
ad entrambi.
“Sei
impazzito, coglione!?” imprecò Vincenzo, bruciatosi, ma
Loris sembrava beatamente ignorarlo “Oh grazie, Vinci!
Lo sapevo che in fondo non eri poi così scorbutico!”
“Non
sono scorbutico! E non chiamarmi Vinci!” replicò
arrossendo Vincenzo, scrollandoselo di dosso. Adocchiò la
camicia bianca, macchiata per buona parte di marrone, sbuffando.
“Non
ti preoccupare della camicia! Te ne porto una nuova io, e magari
anche firmata che sei sempre così fuori moda, Vinci! E per il
caffè non ti preoccupare, te lo offro io!”
E
non appena Piemonte si fu cambiato lo trascinò per l'ingesso,
dandogli il tempo di mettersi l'impermeabile.
Era
felice come non mai, Lombardia, era certo che grazie a quel
brontolone avrebbe finalmente ridato un barlume di speranza alla sua
regione immersa nell'acqua.
E
spingendo Vincenzo fuori di casa venne riscaldato appena in viso da
un tiepido raggio di sole mattutino. Finalmente aveva smesso di
piovere.
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