Era una giornata
fastidiosamente uggiosa.
Los
Angeles era ricoperta da una leggera ma fastidiosa cappa di
umidità che penetrava le ossa e infondeva una falsa
sensazione di freddo interno.
Odiavo la
pioggia.
Odiavo
l’autunno, quella stagione a metà tra estate e
inverno, una cosa indefinita che alla fine non aveva un significato,
figuriamoci uno scopo.
Scesi dal taxi e
corsi a ripararmi in un bar che non conoscevo nonostante abitassi
lì da molto tempo.
Scrollai
l’acqua dal giubbotto di pelle prima di entrare.
Il locale
all’interno era caldo, forse troppo.
Una luce soffusa
sui toni dell’amaranto sembrava voler proiettare i clienti in
un mondo parallelo, lontano dal freddo e dalla pioggia di
quell’ottobre particolare.
Quell’atmosfera
così rilassante quasi mi distolse dal mio scopo: un
caffè macchiato.
Ero entrato
lì solo per quello.
I
caffè che servivano agli aeroporti non reggevano il
confronto.
Troppo
annacquati per i miei gusti.
Mi sedetti sullo
sgabello e ordinai.
Nell’attesa
spizzicai con qualcuno di quegli invitanti stuzzichini salati tipici
dei bar: c’era di tutto, dalle noccioline, a quei piccoli
tramezzini i quali, nonostante le loro piccole dimensioni, riuscivano a
contenere davvero di tutto.
Il barista
arrivò con la mia ordinazione.
“Che
noia la pioggia” .
Alzai lo
sguardo.
“Già”
dissi annoiato al barista lentigginoso.
“Sei
stato in vacanza?” ,chiese lui indicando il borsone che
giaceva ai miei piedi.
Già
il borsone.
Non mi ero
accorto di averlo portato con me.
Risi.
“Che
sbadato… dovevo passare da casa, ma la
pioggia…” mi giustificai più con me
stesso che con il ragazzo che si allontanò per prendere una
nuova ordinazione.
Mi guardai
intorno sorseggiando il caffè bollente.
Alla mia
sinistra solo due tavoli erano occupati da coppiette troppo impegnate a
tubare per consumare le cioccolate calde che avevano davanti;
mentre alla mia destra una comitiva di ragazzini stava unendo i tavoli
rotondi per sedersi tutti insieme.
Facevano un tale
baccano che quasi non mi accorsi che un’altra persona era
entrata nel bar.
Era una ragazza.
Si
avvicinò velocemente al bancone, il giubbino rosso inzuppato
d’acqua.
Il cappuccio,
ancora alzato, le copriva il viso.
“Un
cappuccino”, disse con uno spiccato accento italiano.
“Da
consumare subito, o da portare via?”, chiese il cameriere in
inglese.
“Portare
via”, rispose nella nostra lingua.
Era visibilmente
agitata.
Con le dita,
affusolate e bianchissime, tamburellava sul bancone.
Ancora non ero
riuscito a vederla in viso.
Il cappuccio
continuava a nasconderla, e la pelliccia sintetica alla sua
estremità, gocciolava bagnandole le guance ed il petto.
Solo una ciocca
di capelli sfuggiva alla sua severa stretta : spiccavano, nella luce
fioca del locale, le punte di un castano bruciato dal sole estivo,
più simile ad un biondo scuro.
Si
voltò di scatto per guardare l’orologio appeso
alla parete e riuscii a vedere i suoi occhi, semisocchiusi, di uno
splendido color ambrato.
“Ecco
a te”, fece ritorno il barman con in mano il cappuccino
chiesto dalla ragazza.
Lei
infilò una mano nella tasca e posò dei soldi sul
bancone, scappando via lasciando dietro di sé una fortissima
scia di profumo, a metà tra il dolce e l’amaro.
Mi aveva
lasciato una sensazione strana in bocca, come se avessi masticato il
petalo di un fiore.
“Ehi,
il tuo resto!”, gridò il ragazzo, ma era troppo
tardi.
La ragazza era
uscita dal locale come un fulmine.
Mi alzai di
scattò abbandonando il mio caffè macchiato per
correrle dietro.
La pioggia mi
bagnò di nuovo. Maledetta!
Girai
l’angolo ma lei sembrava essere sparita nel nulla.
E sicuramente io
non l’avrei mai più rivista.
NOTE
DELL'AUTRICE!
E
come per sopresa, dopo un lunghissimooooo letargo, sono tornata con una
storia nuova, che pubblico in una categoria nuova per il mio genere (e
chi mi conosce lo sa bene).
Sicuramente
in questa categoria ce ne saranno un sacco di storie come la mia, ma
come dice la mia amica Sabry:
"Quando una ff
è bella sarà seguita ugualmente", ed
io spero con tutto il cuore che sia così.
Inoltre
avviso i lettori di "The
Voice of Heart: Damned Souls", che il chappy è
quasi pronto e presto verrà pubblicato!
Per
ora che dire?? Buona lettura!
Un
bacione
Evie
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