Season two, cooming NOW

di esthernathalie
(/viewuser.php?uid=34426)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Questa prima parte è molto corta, mi scuso... fatemi capire se continuare a postare o meno xD

 

SEASON TWO


Voce fuori campo: Nelle puntate precedenti di “The vampire diaries” …
Stefan: Per più di un secolo, ho vissuto in segreto, fino ad ora.
Conosco i rischi, ma devo conoscerla.
Damon: Elena è il ritratto vivente di Katherine.
Isobel: Voglio l’invenzione.
Elena: Hai corso un rischio con Damon.Come facevi a sapere che lo avrebbe dato a me?
Isobel: Perché è innamorato di te.
Anna: Ecco. È il mio sangue. Se lo hai in circolo quando muori, ritornerai indietro.
Jeremy: Mi dispiace.
Stefan: Stanne fuori.
Damon: Oh, a quanto pare c'e' solo un posto da eroe buono a disposizione.
Anna: I vampiri della tomba sferreranno un attacco, stanotte.
Damon: Dove sono ora?
Anna: Sono già qui, Damon.
Elena: Stefan! Che c'e'? Cosa succede?
Stefan: La mia testa!
Matt: Amico! Ehi! Caroline, lo sterzo!
Jeremy: Anna! Lasciatela stare, Anna!
Alaric: Ho visto accasciarsi almeno cinque vampiri.
Li stavano portando nel vecchio edificio della tua famiglia.
Elena: Bonnie aveva spezzato l’incantesimo.
Alaric: Forse non l’ha fatto
Matt: Caroline, svegliati!
Stefan: L’edificio è in fiamme.
John: È finita per Damon.
Elena: L’incendio è estinto.
Stefan: Conosco mio fratello.
Elena: Amo te, Stefan. Te.
Damon: Anna è morta.
Bonnie: Se Damon spargerà anche solo una goccia di sangue innocente, lo distruggerò.
Stefan: Speriamo non si arrivi a tanto.
Damon: Non sono un eroe, Elena.
Katherine: Forse sì.
John: Katherine?
Katherine: Ciao, John. Addio John.


THE VAMPIRE DIARIES

Troppe emozioni si agitavano nell’animo di Damon, e non sapeva dare un senso a quello che era accaduto poco fa. Camminava lentamente sul marciapiede, mentre un senso di inquietudine gli impediva di allontanarsi troppo dalla casa di Elena. Poteva ancora sentire le labbra di Elena sulle sue rispondere al bacio. Non riusciva a capacitarsene.
Avrebbe dovuto essere felice, esuberante, al settimo cielo: invece eccolo lì, che camminava con la faccia aggrottata in un’espressione di indicibile confusione.
Confuso.
Incerto.
Insolitamente impaurito.
Avvertiva che qualcosa non quadrava. Eppure non riusciva, o forse non voleva, dare un senso alla sua inquietudine. Rivedeva nella sua mente gli occhi, la bocca, il bacio… e qualcosa gli si agitava dentro, non riusciva… non voleva pensarci, cercava di credere con tutte le sue forse che lui aveva baciato Elena, non…
Incespicò e quasi cadde in avanti. Il suo udito da vampiro aveva sentito un urlo, ed era quasi sicuro che fosse la voce di John. Il grido proveniva dalla casa di Elena.
Restò lì, paralizzato sul marciapiede, mentre prendeva coscienza di quel fatto oramai innegabile.
Katherine era tornata.
Ci mise la bellezza di dieci secondi ad assimilare la novità, quando riuscì nell’intento la sua faccia si tramutò in una maschera di odio, successivamente un altro pensiero gli fece spalancare gli occhi.
Non aveva baciato Elena.
Non aveva detto niente ad Elena.
Katherine si era finta Elena.
Lui aveva baciato Katherine.
Lui era cascato nella sua trappola.
Digrignò i denti in preda alla frustrazione –frustrazione mista all’ineluttabile dolore che accompagnò quella scoperta. Un altro urlo lo fece voltare di scatto. In una frazione di secondo si era già messo a correre verso casa Gilbert.
L’urlo questa volta era di Elena.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=506065