La vita di un riflesso.
Fluenti.
Fili di seta intrecciati in una folta chioma corvina erano immoti. Come un velo
uniforme, ricoprivano le sue nude spalle, pallide e candide come la luna piena.
Bagliori accecanti le illuminavano il viso, che timido sbucava da quel manto
nero e liscissimo.
Il suo
riflesso era disturbato dalla sua stessa presenza nell’acqua.
Ad ogni
passo, un piccolo scuotimento, che rendeva la sua immagine estremamente
cambiata, ne disturbava la grazia. Un tripudio di colori che si mischiavano su
una tavolozza liquida e che sapientemente tornavano alla loro origine, ad acque
più chete. Un dipinto immodificabile.
C’era
una donna dietro quella femminile pudicizia, dietro quelle esili braccia,
intrecciate con il manto scuro che colava pesante lungo il suo profilo. Dietro
esse, premute, due pienezze tonde, in apparenza morbide. Immersa nel fiume si
stagliava con forza e leggerezza, con la sfrontatezza di chi è in grado di
violare le leggi naturali e con la stessa malinconia di chi non l’ha chiesto.
Continuava
a lasciare l’acqua colasse dalla piccola cascatella, ma nulla poteva lavare la
sensazione di morte che la imperniava. Lei stessa era parte di lei. Un
fantoccio vuoto, colmato da un’anima rancorosa che aveva dovuto strappare a
della carne viva. Socchiuse le palpebre, riflessiva.
Un tempo
non era così …
Si
sfiorò il profilo delicato e liscio, come porcellana. La strega aveva avuto molta
cura nei dettagli, ma per quanto si sforzasse, rimaneva pur sempre un corpo di
terra e ossa. Non percepiva più gli odori dei fiori, né il tepore di un bacio.
Riaprì gli occhi quasi disturbata da se stessa, scoprendo che l’indice le stava
sfiorando le labbra. Non sentiva neppure l’acqua o il vento gelido che le
sferzava la schiena.
Nulla.
Quel corpo
si muoveva, parlava, ascoltava, ma non poteva sentire.
Condannata
nuovamente, per la seconda volta.
La prima
quando era ancora in vita, costretta a sentire sensazioni forti e letali, ma
non potendole consumare. Lacerata da dei sentimenti che, per sua sfortuna,
erano ricambiati. La seconda ora, quando consumarsi con lui fino alla morte le
è pienamente possibile, ma impercettibile.
Quando
il suo amore per lei è mutato,
tutto è diventato ingiusto; ma era solo un corpo freddo che non poteva
frapporsi fra il loro sangue caldo.
Il
brutto della morte è che non permette di cambiare quanto si deve per affrontare
la vita.
Camminava
fra i vivi, ma era già morta e sapeva che l’unica cosa che poteva condividere
con loro, era il suo breve cammino su quel bizzarro ed alternativo percorso.
Era
tornata. Non per amore né per vendetta.
Per un
crudele caso.
Smise di
lasciare che il getto d’acqua la colpisse, portandosi al centro del piccolo
bacino.
Li sentiva.
Con un
ronzio elegante e sfuggente, inanimato, il primo Shinigami l’avvolse nelle sue
fluttuanti spire, lasciando che la piccola sfera venisse inglobata dalla sua
padrona. Si sentì meglio, quasi si fosse dissetata dopo una lunga astinenza. Si
sentì pervasa dalla saggezza di un’anziana donna.
Giunse
il secondo a farle respirare la vita che le veniva portata. Era un giovane
uomo. Storse il naso non appena percepì che aveva ucciso per brama. Per fortuna
il disgusto fu attenuato dalla purezza dello spirito di una fanciulla. Era
molto piccola e piangeva.
Sentì
quella malinconia svanire nella sua …
Quanto
odiava dover rubare cose così preziose per i ningen di cui lei, un tempo, era
custode e punto di riferimento. A volte scordava che lei di umano aveva solo il
rancore e la tristezza. A volte si chiedeva se fosse sempre stata così, anche
in vita. Ricordava di non essere felice, ma nemmeno triste come lo era ora.
Scacciò
gli Shinigami, di cui il ronzio la disturbava e col passo felpato di chi non
appartiene a nessun mondo, uscì dall’acqua.
Era morta con il rancore ed ora
vagava con il rimpianto.
Non era abbastanza viva per
piangere, ma abbastanza forte per proseguire.
Era un riflesso della sua vita
passata.
***
“Ora
basta, Kanna.”
Nel buio
silenzioso e fra tetre ragnatele, un ragno smetteva di guardare la sua preda
più ambita, coi suoi mille occhi.
“Sì.
Sommo Naraku.” breve e concisa in quell’apatia innata. La stessa indifferenza di
uno specchio, che mostra l’impietosa crudeltà del tempo a chi gli sta di
fronte.
Il suo
Signore attese che l’immagine di lei svanisse in quell’abisso di cristallo.
Respirò lento per soffocare la brama che la vista di quel corpo smuoveva nel
suo residuo umano.
Alla
stregua di un ningen spiava furtivo e fuggiasco. Onigumo non si sarebbe mai
saziato senza averla.
Non era
la stessa Kikyo che aveva ucciso con le sue mani, ma ne era il semplice
scheletro.
Un
residuo d’ossa di una donna morbida e calda che quel brigante ogni notte
sognava.
“Tsk.” Sorrise
beffardo. “Sei solo un semplice riflesso in uno specchio.” Mormorò guardando la
piccola serva cianotica. “Che io reggo in mano!”
L’aveva uccisa nel rancore, ma era
ancora troppo viva per soddisfare il suo piacere.
Avrebbe soffocato entrambi.
Note
autrice:
Non
credo di aver scritto un gran capolavoro. Ne sono consapevole, ma mi sono
stancata di veder sminuito questo personaggio.
Premetto
non sono una sostenitrice sfegatata
di una qualche coppia, ma trovo ci sia bisogno di più rispetto per alcuni
complessi elementi del manga.
Io sono
la prima ad amare la parodia, la presa in giro e quant’altro, ma mi rattrista
vedere il pregiudizio anche per quanto riguarda personaggi immaginari.
È triste
vedere come non si voglia vedere la fragilità di un personaggio solo per antipatia.
Quando vado in cerca di una storia leggo sempre le recensioni degli altri per
farmi una idea e sentire appellativi svilenti o commenti poco gentili mi fa
dispiacere e non mi invoglia ad iniziare. Io amo la storia di Inuyasha e nonostante non sostenga il pairing
Kikyo - Inuyasha, perché improbabile
data la non vita di lei, ritengo sia
un bel personaggio. Mi suscita malinconia il suo triste destino e ho voluto
farle un piccolo omaggio.
Mi sono
sentita in dovere e non so bene il perché.
Spero di
avervi trasmesso quello che a mio parere prova lei. Per far capire che è uno
dei personaggi più tormentati della saga.
A
presto! Spero mi lascerete una vostra opinione.
P.S.
grazie mille per le recensioni a “Il giardino di ghiaccio”
KissKiss KiraKira90