Avoiding the Question
Avoiding
the Question
Author's note: Inizio
col dire che questa è una traduzione. La mia prima traduzione, perciò non ho la
più pallida idea di come possa essere venuta. La versione originale è
sicuramente divertentissima, anche se probabilmente qualcosa si deve essere
perso nel passaggio da inglese ad italiano. L'autrice si chiama Jen e potete
trovare la fanfiction in originale su
http://www.graveshiftcsi.com/fiction/jen/question.shtml
So che su questo sito ci sono pochi amanti della coppia Gil/Cath, e, di
conseguenza, solo UNA ff parental. Per questo ho deciso di pubblicare questa,
tanto per fare compagnia alla sua compagna solitaria nella lotta al "Parentalismo"...muahauhauhauahau
*risata sadica* G/C Conquisterà il mondo!!!
Spoiler: Recipe for
Murder. Si svolge subito dopo il finale, dove Gil chiede "Allora, andiamo a
cena?"
“Certo”, disse
“Tu scegli il ristorante”
“Dopo stanotte non penso mi
vorrò avvicinare ad alcun ristorante”
“Qualcosa da prendere e
portar via?”
“Da te o da me?” chiese Cath
“Casa tua è più vicina”
disse Gil
“Sì, ma la tua è più vicina
al ristorante cinese. Ed è probabilmente più ordinata”
“Lindsay non mette in
ordine?” chiese
“…Sembra che sia scoppiata
una bomba in casa”
Gil rise sommessamente, dopo
di che tese un braccio “Dopo di te”
Lei guidò, lui pagò. Sembrava
il migliore degli affari.
“Tu faresti quello che ha
fatto quella ragazza?” chiese Cath, afferrando un involtino primavera
“Cosa? Uccidere qualcuno?”
“Per passione”
“Pensi che si trattasse di
questo? Un crimine di passione?”
“Non stai rispondendo alla
domanda”
“La domanda è stata mal
formulata”
“Gil” il suo tono si fece
severo “Tu ti rifiuti sempre di rispondere a queste domande. Eviti
qualunque cosa che potrebbe farti sembrare più umano”
“Non è vero!” protestò
“Quando l’avrei mai fatto?”
“Due anni fa” rispose “Quel
tipo ucciso dalla mafia sull’aeroplano”
“Allora, a quale domanda vuoi
che risponda? A quella di stasera? Oppure quella di due anni fa?”
“Quella di stasera. Se
qualcuna con la quale sei coinvolto in, non so, una relazione superficiale…”
“Io non ho relazioni ‘superficiali’”
“Ok, qualcuno con cui hai una
relazione ti tradisce. Li uccideresti?”
“Intendi se li becco?”
“Perché no” rispose,
spostando il suo involtino primavera
“Cosa stai facendo?”
“Odio questa roba verde”,
disse, togliendo quella che sembrava una foglia fuori dal piatto “Rispondi alla
domanda”
“Mi piace pensare che
qualcuna alla quale sono legato non mi tradirebbe”
“Questo è un mondo ipotetico,
Gil. Allora?”
“E se tu trovassi Eddie con
una delle sue ragazze?”
“Li avrei uccisi entrambi.
Ora rispondi alla domanda”
“Di che utilità potrebbe
essere la risposta?”
“Mi fornirebbe una maggiore
conoscenza di te”
“Ci conosciamo bene già
adesso, Catherine”
“Perché non rispondi alla
domanda?”
“Perché vuoi che io risponda
alla domanda?”
“Lo faresti, vero?” incalzò
lei “E non lo vuoi ammettere a te stesso”
“Forse non voglio ammetterlo
a te. Ci hai pensato?”
“Perché mai? Ci conosciamo da
abbastanza tempo”
“Forse è questo il problema.
Siamo buoni amici, perché fare qualcosa che comprometterebbe la nostra
amicizia?”
“Hai paura di quello che
penserò se me lo dici?”
“No…”
“Perché non mi importerebbe,
qualunque cosa dicessi”
“Bene. Passami il riso”
“Voglio ancora una risposta”
“Hai appena detto che non
t’importa!”
“Ti stai divertendo, vero?”
chiese. Se l’intera situazione non fosse stata così spassosa gli avrebbe mollato
un cazzotto.
“Non ho mai capito perché la
gente voglia immedesimarsi in queste situazioni ipotetiche. Non sappiamo mai
come reagiremo finchè non fronteggeremo il problema”
“Ottima risposta, Gil Grissom”
“Ti ringrazio”
“Ora rispondi alla domanda”
“Io…non lo so”
“Oh, dai!”
“Ci sono troppe
incognite…quanto bene la conosco? Da quanto tempo stiamo insieme?”
“Ok…diciamo che siamo tu ed
io”
“Tu ed io?”
“Solo per ipotesi”
“Perciò…siamo un coppia?”
“Certo. Perché no?
Ipoteticamente parlando, ovviamente”
“Ipoteticamente”
“Bene. Quindi, siamo noi. Tu
ed io. E stiamo insieme da…un po’”
“Mesi?”
“Stavo pensando anni”
“Ok”
“Poi tu torni a casa da
lavoro e mi trovi con qualcun altro”
“Non succederebbe”
“Cosa? Non mi uccideresti?”
“Non mi tradiresti”
“Oh, e cosa ti fa pensare che
saresti abbastanza per me, Gil Grissom?” lo provocò lei
“Dopo quello che ti ha fatto
Eddie, non penso che faresti lo stesso a me”
“Beh, forse tu hai lavorato
troppo ultimamente. Non sei stato molto in casa e Lindsay inizia a dimenticare
come sei fatto”
“Io devo lavorare,
Cath”
“Ma tutto il tempo? E non ci
pensi a me? A noi? Abbiamo bisogno di passare del tempo insieme!”
“Lo faremo. Presto”
“Lo dici da anni”
“Tu lo sai cosa comporta il
lavoro”
“Oh, non metterla su questo
piano…facciamo lo stesso lavoro, eppure io passo lì metà del tempo che ci passi
tu”
“Ma io sono il supervisore!”
“E allora delega! E’ per
questo che hai un team!”
“Pensi davvero che se
restassi a casa cambierebbe qualcosa?”
“Beh, se tu fossi a casa più
spesso non dovrei cercare altrove per trovare…appagamento”
“Perciò si tratta di questo?
Solo sesso?”
“Ho delle necessità, Gil”
“Ed io non sono abbastanza
per te?”
“Non ho mai detto questo.
Non è abbastanza”
“Quindi sei felice con me?”
“Quando sei a casa, sì”
“Suoni davvero superficiale”
“E’ quello che provo. Vorrei
sentire di essere in una relazione con te”
“Andando a letto con qualcun
altro?”
“Non sei mai qui. Non
l’avresti saputo se non fossi rientrato”
“E chi è?”
“Chi?”
“Il tipo col quale stai
andando a letto”
“Solo qualche tipo”
“Non significa niente per
te?”
“Certamente no!”
“E allora perché lo fai?”
“Perché vorrei che lo facessi
tu, ma non lo fai mai!” quasi lo urlò
“Se tu me ne dessi
l’opportunità lo farei!”
“Non ho visto molta
iniziativa da parte tua, recentemente”
“Ma l’hai vista da parte
sua!”
“Cosa vorresti che facessi?”
“Voglio che tu smetta di
vederlo”
“E se non smetto?”
“Allora io…”
Si fermò a metà della
sentenza e si avvicinò a lei. Stavano praticamente urlandosi in faccia
“…mi uccideresti?”
“No”
“La stai aggirando di nuovo”
sospirò, guardando nel cartone e chiedendosi cosa volesse davvero.
“Stavo per dire che avrei
ucciso lui”
“Lui?”
“Sono protettivo nei
confronti di ciò che mio”
“Ed io sono tua?”
Gil sorrise, e le passò il
cartone col riso
“Lo sono?” chiese nuovamente
“Sei cosa?”
“Tua”
“Tu appartieni solo a te
stessa”
“Stai aggirando la domanda.
Di nuovo”
“Sei alla ricerca di un’altra
discussione?”
Catherine lo osservò, poi
rise “Ti dirò. Me e te, non sarebbe poi così noioso”
“Probabilmente no”
“Ed avevi ragione”
“Ce l’ho spesso. Su cosa?”
“Non ti tradirei”
Lui colse lo sguardo di lei e
le sorrise. Si sporse dall’altra parte del tavolo e raccolse la roba verde dal
suo piatto.
*Finis*
Ed ora un po' di sana pubblicità: Se avete
letto HP6 allora leggete la mia ultima fanfiction "Solo
poche parole" ...
Serena^^
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