1° CAP:- Due nuovi
compagni di classe
Era una di quelle giornate afose di
metà settembre.
Le vacanze estive vere e proprie
erano già finite ma il
caldo non accennava a diminuire.
Kagome Higurashi, una normale ragazza
di sedici anni era
ancora nel mondo dei sogni quando sua madre entrò nella
stanza a compiere l’impresa
in cui la sveglia non era riuscita: svegliare la figlia.
La scosse leggermente e la ragazza
faticò ancora destarsi.
“Kagome farai tardi!!
Inuyasha è già al piano di sotto che
ti aspetta!!” fece la signora accompagnando le leggere con
incitazioni a voce.
A quelle parole Kagome
rizzò di scatto il busto.
“Inuyasha è
qui?!” ripetè sorpresa e stordita.
“Si cara, come ogni mattina
no?” rispose la madre
guardandola con l’espressione di chi stesse dicendo una cosa
ovvia.
A quel punto Kagome si
alzò di scatto quasi investendo la
donna e in fretta e furia si lavò ed indossò la
sua divisa alla marinaretta.
Scese le scale e non appena svoltato
l’angolo lo vide:
Inuyasha, seduto sul suo divano a tre posti in salotto.
Leggeva una rivista, ed era
sempre,sempre così perfetto,
così stupendo nonostante quel suo aspetto un po’
trasandato che però aiutava a conferirgli
quel fascino
particolare che lo
contraddistingueva da tutti gli altri.
I capelli neri e corti erano
leggermente in disordine, non
indossava la giacca della divisa ma solo la camicia bianca con i primi
bottoni
aperti che lasciavano intravedere il suo fisico d’atleta
perfetto.
“Hey Kagome! Muoviti non
voglio arrivare tardi!” furono le
parole del ragazzo a destare la ragazza dal mondo dei sogni.
La mora scosse la testa e rispose
“Si-si andiamo neanch’io
voglio arrivare tardi!”
Così dicendo, i due
salutarono la signora Higurashi e
uscirono, correndo in fretta e furia diretti a scuola.
“Kagome sei davvero
incorreggibile! Ci sarà UNO, ma dico UN
solo giorno in cui ti alzerai in orario?” la
rimproverò Inuyasha mentre
correvano e lei adorava quei rimproveri.
“Oh insomma Inuyasha sei tu
che arrivi troppo presto a casa
mia e io devo fare sempre tutto di corsa!” ribattè
anche se la sua espressione
divertita cozzava con ciò che aveva detto.
“Si certo, come al solito
va a finire che la colpa è mia. Ma
per favore!” rispose lui ridendo a sua volta, bello come il
sole.
“Infatti E’ colpa
tua! Come quella volta, quando eravamo
bambini che cercammo di scavalcare il recinto dell’asilo, tu
ti nascondesti
appena in tempo e beccarono solo me!”
“Mia cara, evidentemente
hai un vuoto di memoria visto che
io sono uscito allo scoperto subito dopo e mi sono preso tutta la
responsabilità
dell’accaduto!” fece Inu prontamente.
Kagome sorrise, tornando con i
ricordi a quel giorno. Aveva
ragione, alla fine fu lui ad addossarsi tutta la colpa,fin da quando
erano
bambini lui l’aveva sempre difesa.
Era il suo piccolo eroe,
cioè…ora non più tanto
piccolo…
Continuarono a chiacchierare e
stuzzicarsi allegramente fino
ad arrivare a scuola, giusto in tempo per l’inizio delle
lezioni.
Entrarono in aula ed entrambi si
diressero al loro posto con
i capelli leggermente scompigliati per la corsa ed il fiatone.
Kagome accanto alla sua migliore
amica, Asuka, mentre
Inuyasha all’ultimo banco vicino ad alcuni suoi amici di
classe.
“Anche oggi in ritardo eh?
Bravi bravi non è che siete
andati a imboscarvi da qualche parte e avete perso tempo?”
domandò Asuka all’amica
ancora affannata per la corsa.
“Asuka non dire cavolate!
E’ una cosa che non sta né in
cielo e né in terra!” obbiettò con un
velo di tristezza nella voce, era brutto
doverlo ammettere.
“Si certo, come no!! State
sempre appiccicati, siete amici
sin dall’infanzia e si vede lontano un miglio che vi
piacete!” quello era
esattamente il dialogo tipo che le due amiche si ritrovavano ad
affrontare
almeno una volta ogni due settimane.
“Questo è quello
che vedi tu Asuka perché ti piacerebbe
vedere i due protagonisti della tua ‘Love story’
immaginaria che coronano il
sogno d’amore!” la prese in giro Kagome ridendo.
“Tesoro guarda che non sono
solo io a vedervi bene insieme!
Anche metà delle ragazze della scuola che vanno dietro a Inu
ti temono e ti
odiano, soprattutto!” rispose la rossa con un ghignetto
malefico dipinto in
volto.
Kagome non ebbe il tempo di ribattere
perché il professore
aveva fatto il suo ingresso in aula.
Stranamente, in confronto agli altri
giorni ci mise un po’
di più ad annunciare l’inizio della lezione,
questo perché dovette prima
comunicare l’arrivo di due nuovi studenti.
Li invitò ad entrare e
Kagome notò subito una certa
somiglianza tra i due. Erano un ragazzo e una ragazza dai capelli
corvini, viso
alquanto curato ed entrambi sembravano emanare un certo fascino tanto
d’attirare a sé l’attenzione di tutti i
presenti.
Lei, aveva dei lunghi capelli neri e
un atteggiamento
delicato e aggraziato, sembrava una principessa.
Il ragazzo invece,
anch’esso moro, aveva un fisico d’atleta
e il sorriso ammaliatore di un modello.
Sicuramente entrambi avrebbero fatto
concorrenza agli
studenti più desiderati dell’istituto, Inuyasha
era tra questi ovviamente.
“Hey, carino il nuovo
arrivato eh?” commentò Asuka
sfoderando il suo sorrisetto da predatrice.
Kagome rise dandole ragione, poi si
girò verso Inuyasha che
ahimè non essendo così diverso dai suoi compagni
di classe guardava la nuova
arrivata facendo degli apprezzamenti, alcuni anche poco eleganti.
Kagome sbuffò e
tornò ad ascoltare la presentazione dei due
nuovi elementi.
L’uno si chiamava Miroku
Migumi, l’altra Sango Migumi e
spiegarono la loro somiglianza con la risposta più ovvia che
si potesse
immaginare: erano fratelli.
Una volta finita la presentazione, i
due presero posto e con
grande sorpresa di Kagome, Sango prese posto proprio al banco accanto
al suo.
“Ciao!” la
salutò con uno splendido e dolce sorriso.
“Ciao!” rispose
Asuka precedendo l’amica e sporgendosi dal
lato opposto di Kagome verso la nuova arrivata. Lei era sempre stata
quella più
estroversa e amichevole delle due.
Porse la mano a Sango con un sorriso
cordiale “Piacere, noi
siamo Asuka Soryu e Kagome Higurashi!”
Sango la strinse con tocco delicato
“Piacere mio!” rispose
mantenendo quel suo sorriso radioso e aggraziato.
A quel punto non ci fu più
il tempo di chiacchierare e
continuare a fare conoscenza, la lezione con grande fortuna di Kagome
era
iniziata.
Ogni tanto lanciava delle occhiate
fulminee alla ragazza
Migumi: era troppo bella, troppo perfetta e Inuyasha ne sembrava
davvero
attratto date le occhiate incuriosite che continuava a lanciarle da
dietro.
La ragazza iniziò a
deprimersi. Se le cose avessero preso la
piega che immaginava, non avrebbe avuto speranze…
Continua…
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