Ispiration
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Disclaimer:
i personaggi non mi appartengono ma fortunatamente appartengono al
mangaka Masashi Kishimoto, che venero nonostante che a volte lo
prenderei a schiaffi e gli farei rileggere alcune cosette… i personaggi
hanno più di vent’anni quindi mi pare logico che siano tutti
maggiorenni.
inspiration
Hai dimenticato, Sasuke? Ti sei
pentito, Naruto?
Capitolo1.
PROLOGO, Sasuke..
Erano anni che cercavo
l’ispirazione per tornare alla luce, rinascere.
Ma lei non aveva proprio
voglia di arrivare.
Ma non potevo immaginare
che sarebbe
arrivata sotto forma di un paio d’occhi che racchiudevano le braci di
un falò, braci nere ma una volta ardenti di fuoco rosso.
Chissà quale fiamma
arroventata eri, prima di diventare polvere.
Tu hai scavato in me,
ora tocca a me scavare nella grigia cenere per ritrovare l’ardente
scintilla di ciò che eri.
Per unirla a quella che
tu hai risvegliato in me.
Hai dimenticato come si
fa a vivere, Sasuke?
Diciamocelo, chi lo aveva costretto a presentarsi alle dieci di sera,
al freddo, al buio, a Febbraio, a San Valentino, dinanzi una squallida
discoteca?
Ah, si… loro.
Le sue ammiratrici e i suoi “amici”. O meglio, IL suo “amico”.
Anche se “amico” è una parola grossa. L’unico che poteva solo vagamente
essere associato a quella parola era Neji Hyuuga.
Un ragazzo alto, castano, capelli squisitamente lunghi, carattere
altrettanto squisitamente silenzioso.
Silenzioso, riservato e, più d’ogni altra cosa, si faceva
tranquillamente i cazzi propri e non dava a nessuno il privilegio di
poter guardare da vicino i suoi occhi chiari, bianchi. Che non sai mai
cosa stanno guardando. Iride non definito, che si mescola col resto
dell’organo.
Un tipo tranquillo.
Insomma, l’amico perfetto per Sasuke Uchiha.
Anche lui un tipo riservato.
Con dei capelli corti, neri, corvini, precisamente.
Il corvino rende meglio l’idea.
È un colore più vivo. E lascia immaginare come possano essere quei
capelli dai riflessi blu notte. Di quel blu che staresti ore ad
osservare, quasi più incantevole della stessa luna.
Quegli occhi neri, tranquilli all’apparenza, di un vortice d’emozioni
che però solo chi sa scavare a fondo nel suo sguardo riesce a percepire.
Chi ha avuto questo privilegio? Nessuno. Neanche Neji.
Perché “riservato” è un eufemismo.
Sasuke non ama parlare di se, non vuole parlare di se, non deve parlare
di se. Non può riaprire quelle ferite che lo stavano portando nel
baratro.
Alla ricerca di un fratello perduto in seguito all’omicidio della
famiglia. Forse vivo, forse no.
Unico parente rimasto, e purtroppo scomparso.
Sasuke vuole ritrovarlo, per trovare un po’ di pace, e ricostruire le
loro vite insieme.
Ma per il resto del mondo non affetto, non odio. Indifferenza.
È riuscito però a trovare una gran passione.
Bassista di una band.
Neji alla chitarra, Kiba Inuzuka, strano tipo con cui parla poco, ma
che rispetta, ed è già molto, per un casinista amante dei cani (cose
che Sasuke Uchiha non odia, ma non vuole proprio sentirle nominare,
devono stare molto lontano dalla sua persona) qual è l’Inuzuka.
Certo manca la vocalist, poiché la loro cantante li ha mollati per
sposarsi.
E anche Neji ha deciso di mollare, per prendere le redini dell’azienda
di famiglia, insieme alla cugina Hinata.
Ma… dov’eravamo? Ah si… Chi glielo aveva fatto fare a venire alle dieci
di sera, al freddo… e bla bla bla, buon San Valentino schifo di locale!
Vestito dannatamente sexy, forse troppo per quello squallido posto, si
chiedeva ancora per quale fottutissima ragione stessero aspettando
quelle oche.
Perché quello schifo di locale, a San Valentino, faceva entrare le
ragazze gratis?
E Neji aveva la ragazza. Forse la più sana del gruppo, insieme alla
cugina Hinata.
Ten Ten, tipa seria, magari un po’ inquietante con la sua fissa per
qualsiasi cosa che avesse una lama ben affilata, con dei capelli
raccolti in due chignon ai lati della testa, vestita in modo sexy e
provocante, tanto che Neji aveva deciso di non mollarla nemmeno un
secondo. E lei per farlo ingelosire all’inizio ci aveva quasi provato
con lui per puro divertimento, ma nonostante facesse l’oca apposta, non
era petulante come qualcun’altra.
- Sas’ke-kun allora hai deciso di venire
anche tu! – appunto…
Sakura e Ino.
Ino e Sakura.
Cambiando l’ordine degli elementi il risultato non cambia.
E loro due producevano solo un risultato. Istinto omicida verso tutta
la popolazione femminile.
- Sakura, Ino, lasciatelo respirare.
Neji, amore? Entriamo?
Beh magari, poteva risparmiare quella santa della ragazza del suo
migliore, e anche l’unico, e nemmeno tanto migliore, amico.
La ragazza dai capelli rosa, vestita di un top rosso con un cerchio
rosa sul seno, e le bretelline con le frange e una minigonna bianca con
gli stivali dello stesso colore del top, gli occhi verdi dalle ciglia
lunghe e sollevate dal mascara, si stacca per un momento dal braccio
dell’Uchiha a cui si era ancorata, ma solo per poterlo guardare e con
occhi dolci sorridergli e dirgli:
- Sasuke-kun entriamo!
Affermazione che risveglia l’altra ragazza ancorata all’altro braccio
del povero moro. Ino, capelli lunghissimi, biondi, col ciuffo davanti
che elegantemente le copre un occhio. Vestita un po’ più sobria
dell’amica, con dei jeans scuri e attillati e una camicia viola con
varie paiettes. Il tutto perché una volta ha sentito Sasuke commentare
che la volgarità era una cosa che odiava. Da allora si è vestita sobria
e quasi elegante. E si è tenuta il segreto per non farsi fregare il
rampollo dall’Haruno.
Peccato che un altro requisito per Sasuke fosse l’essere uomo.
- Ehy fronte spaziosa, fatti più in la!
E nessuna delle due poteva immaginare i suoi gusti. Anzi in verità
nessuno gliel’aveva mai chiesto…
- Ehy, Ino-pig non spingere!
E Sasuke non l’aveva rivelato a nessuno. L’avevamo detto che era un
tipo riservato, no?
“Meno male che si sono distratte per litigare.” Sasuke, seguendo Neji e
la sua compagna, s’infilò tra la folla fuggendo dalle due assatanate.
Si avvicinò subito al bancone del bar. Aveva bisogno di qualcosa di
forte.
PROLOGO.
Naruto
- Vorremmo che tu tornassi a cantare… o
almeno a
suonare… infondo hai scartato quei ragazzi dopo averli ascoltati solo
un paio di volte, andiamo! Persino questa sottospecie d’alice sott’olio
ha detto che erano bravi – una ragazza dai capelli rossi tagliati
asimmetricamente, con una giacca grigia e dei pantaloni neri che le
fasciavano le gambe, e un paio di stivaletti, si raddrizzò per
l’ennesima volta gli occhiali da vista dall’elegante montatura.
- Alice sott’olio a chi sottospecie di
racchia
strabica! E poi, Karin, se dice di no, vuol dire che, forse, non è
ancora pronto?
- Taci Suigetsu! – la ragazza ringhiò
all’indirizzo
del tipo stravaccato su un logoro divanetto rosso nel retro della
discoteca, coi capelli azzurro-grigi, gli occhi ambrati e un ghigno da
squalo, che mostrava soprattutto quando doveva sfottere la rossa che
aveva parlato.
Indossava una canottiera nera e dei pantaloni bianchi, larghi.
Seduto sullo stesso divano, piegato in avanti, vi era una terza
persona, che, anche se stavano chiaramente parlando di lui, si era
estraniato completamente dalla conversazione. Ad occhi socchiusi se ne
stava col viso appoggiato sulle mani lasciando ricadere la frangia
bionda sugli occhi.
Pelle abbronzata e tre cicatrici orizzontali per guancia, un piercing
sul labbro che con una catenella si univa all’orecchino nell’orecchio
destro (ok, forse mi sono ispirata a Shin di Nana… foooorse XD), e le
dita piene di anelli, tra cui uno di Vivienne Westwood, jeans chiari
strappati, e una maglia arancione con un giubbotto di pelle sopra. Ai
polsi una decina di fascette e polsini, alcuni borchiati, non
lasciavano scoperto un centimetro della pelle de polsi e
dell’avambraccio.
- Naruto sa parlare, me lo dice lui se è pronto o no! Allora, Naruto?
Il ragazzo in questione alzò il viso mostrando i suoi occhi blu, e
senza spiccicare una parola si alzò ed attraversando la piccola
porticina rientrò nel locale.
- Questo ti basta come no, Karin? Non
cercarlo più
per proporgli di tornare alla ribalta. Il cantante e chitarrista dei
Red Seduction non esiste più.
- E il bassista, Suigetsu, dov’è finito?
Suigetsu fece un sorriso amaro. – Un bassista senza onore non ha la
forza per riemergere, lo sai.
Dopo questa fredda uscita, Suigetsu seguì il biondo fuori dalla
stanzetta.
Karin si ritrovò a fissare gli adesivi e i poster che tappezzavano le
pareti, soffermandosi su un’immagine di una band poco conosciuta ma che
nei locali faceva sempre il tutto esaurito e i cd si vendevano bene,
soprattutto tra i giovani amanti del genere..
Naruto Uzumaki, chitarra elettrica e voce, Sai Hiroshi alla tastiera,
Suigetsu Hozuki, basso e seconda voce, Juugo Kirose alla batteria. I
Red Seduction ai bei tempi.
Tempi andati.
Orientandosi perfettamente nella folla raggiunse il bancone del bar.
C’era solo uno sgabello libero, poco distante da un ragazzo moro seduto
col viso rivolto verso la folla, con i gomiti appoggiati al bancone,
che ascoltava distrattamene un tipo dai lunghi capelli che teneva
stretta per la vita una ragazza. Guardò il moro un secondo. Era un
ragazzo alquanto sexy. Quelli che attirano l’attenzione con quell’aria
da belli e dannati.
Ma che per lo più sono i soliti bastardi figli di papà…
- Tsk
Assicuratosi che il moro non si fosse accorto che lo stava guardando
andò a sedersi sullo sgabello. Nessuno tranne il barista che gli si
avvicinò svogliatamente, lo notò.
Appoggiando un gomito al bancone sbuffò stancamente. Era la terza volta
che Karin gli proponeva la stessa band di ragazzini illusi, come lui lo
era allora. Non era per cattiveria nei loro confronti che non aveva
accettato, ma perché non era ancora realmente pronto a riaffrontare il
palco, a riaffrontare se stesso.
- Vuole qualco... ah sei tu, come va? –
il barista,
un uomo piuttosto… strano. Un tipo svogliato, con pizzetto e una
sigaretta perennemente sulle labbra, capelli sempre spettinati l’aria
da chi ne sa molto sulla vita, si era avvicinato a Naruto.
- Ciao Asuma, ti tocca il turno a San
Valentino. Non
porti fuori Kurenai? – nonostante la frecciatina che imporporò
leggermente le guance dell’uomo, non vi era un ghigno o un sorriso di
beffa sul viso del biondo, ma solo uno sguardo annoiato.
- E tu, Naruto? Hai portato qui qualcuno
per San Valentino? – cambiò argomento Asuma
- No, Karin ci ha fatto venire qui per
proporci di tornare a suonare. Testarda…
- Ehy, Neji? Quel ragazzo non ti sembra di averlo già visto? – Ten Ten
attirò l’attenzione di Neji sussurrandogli all’orecchio quella strana
domanda facendo capire a Neji a chi si stesse riferendo.
Neji fece un gesto a Sasuke che scosse la testa.
- Sicuri? – tento ancora la ragazza, - a
me sembra di averlo visto in uno dei tuoi cd, amore.
Neji assottigliò gli occhi e si spostò per poterlo vedere meglio e lo
riconobbe e parlando sottovoce illuminò gli amici sull’identità del
ragazzo, seppur fosse sorpreso lui stesso.
- E’ Naruto Uzumaki, detto Kyuubi, il
cantante dei…
- …Red Seduction. -. Finì per lui Sasuke.
Forse la
sua voce arrivò al ragazzo biondo, forse Sasuke parlò a voce alta,
forse fu solo un momento, forse il biondo si era solo sentito
osservato, ma fatto sta che appena Sasuke pronunciò quelle parole il
biondo si voltò e per una frazione di secondo che apparve come un
eternità, l’onice incontrò l’azzurro, incatenandosi. Sasuke Uchiha si
accorse che il biondino che aveva davanti era molto, molto più sexy di
come appariva in televisione o sui poster dei Red Seduction.
- Naruto! Dove cazzo eri finito?
Le iridi azzurre si rivolsero verso Suigetsu che si era appena
avvicinato al bancone.
- Calmati Suigetsu. Vuoi qualcosa da bere?
- No Naruto, ma adesso andiamo.
Il biondo sbuffò scendendo dallo sgabello e mise le mani in tasca.
Sasuke deglutì. In piedi era anche molte volte meglio.
- Si, mammina,
- replicò sarcastico. – ma priiiiima ti fai un goccetto con me… -
intanto Sasuke immaginava lo stesso biondino in tutt’altre posizioni…
- Si, certo, come no,– replicò Suigetsu.
Nel
frattempo Sasuke si era accorto dell’effetto che aveva avuto su di lui
il biondo in quei pochi secondi…
- Esatto. – ghignò il biondo davanti allo
sguardo
allibito dell’altro. Ok con un ghigno in faccia il biondo era la
seduzione fatta persona… “Merda, Sasuke! Che vai a pensare!”
- Scusate… - Ten Ten aveva preso Neji per
mano e si
era avvicinata ai due. – Ma voi siete Naruto Uzumaki e Suigetsu Hozuki,
quelli dei Red Seduction, giusto? – anche Sasuke si era avvicinato, ma
restava a distanza di un paio di passi dagli altri. Altrimenti anche
alla poca luce di quell’angolo di discoteca si sarebbe visto il suo
“problemino”…
Detto più semplicemente Sasuke si era eccitato alla vista del biondo.
Era una cosa che gli capitava spesso ultimamente, alla vista dei bei
ragazzi, ma non per questo c’era abituato.
Suigetsu e Naruto si scambiarono uno sguardo poi il tipo dal sorriso da
squalo rispose: - Si, ma ormai i Red Seduction si sono sciolti da un
pezzo, quindi se volete un autografo siete un pochino in ritardo!
- Non volevamo un autografo, infatti. –
replicò Neji.
- Volevamo solo vedere se eravate voi. –
fece la ragazza.
Suigetsu scambiò col biondo uno sguardo malizioso sillabando una
piccola parola. Quella piccola parola che era capace di riaccendere gli
occhi del biondo.
- “Scommettiamo?”
-
Perché no? – sussurrò il biondo guardando il
moro. In fondo l’aveva notato anche prima, con quell’aria annoiata e
altezzosa.
L’”altezzoso” Uchiha che se ne stava in silenzio.
- Volete da bere, per caso? – ghignò
Suigetsu. – offriamo noi…
- Noi no, Neji deve guidare, e io non
reggo molto l’alcool. Ma Sasuke se vuoi puoi accettare.
Accettare di bere qualcosa insieme a due membri dei Red Seduction? E
per di più con il biondo, di sicuro il più sexy del gruppo?
- Perché
no?
Suigetsu poggiò la mano destra sulla spalla sinistra di Naruto,
arrivandogli da dietro e sussurrandogli all’orecchio
- Scommetto che non riesci a portarti a
letto il bel moretto. E se non ci riesci farai la cosa…
Il biondo sgranò gli occhi. Poi ghignò. – Io non perdo mai questo
genere di scommesse.
Neji portò Ten Ten sulla pista, dove anche Sakura e Ino stavano
ballando con due ragazzi conosciuti quella sera.
Suigetsu si allontanò dall’altro e si riavvicinò al bancone.
- Come ti chiami moretto? – chiese, col
ghignò da squalo.
- Sasuke, Sasuke Uchiha.
Naruto lo guardò enigmatico mentre Suigetsu gli lanciava un’occhiata
eloquente. – Sasuke Uchiha, eh? Bene, Sas’ke, cosa prendi?
Naruto si morse il labbro, non era più sicuro della sua vittoria.
Suigetsu lo notò. Sogghignando si indicò la tasca. – Serve un aiuto?
Non avrei mai creduto
che in un posto tanto squallido avrei potuto incontrare niente meno che
il sole…
I casi della vita, forse?
Beh, che altro
aggiungere. Sono un tipo di poche parole, io. E all’inizio lo sembravi
anche tu.
Quasi quasi mi pento di
aver voluto conoscere il vero te.
Quasi quasi mi pento di
quello che ho appena detto.
E tu, ti sei pentito
quel giorno, Naruto?
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