Scene 0 : Preludio
"Le tracce si fermano qui."
Bronx osservò le tracce delle gomme del maggiolino e tirò un
accidenti silenzioso alla pioggia torrenziale che stava cancellato le parti finali
delle frenate.
Riparato sotto un malconcio ombrello nero che gli era stato
passato da un agente piuttosto sollecito, stette a guardare
impotente le scie che svanivano e i ragazzi della scientifica che cercavano in
tutti i modi di salvare il salvabile.
Ma cosa volete salvare, non vedete che è tutto
inutile?!
Il fango gli sporcava le suole di para e poteva sentire i
calzini inzuppati dall’acqua che non accennava a smettere di cadere ma aumentava
ad ogni istante.
Fra poco avrebbero dovuto lasciare la zona per non rischiare
di restare impantanati con la macchina in qualche pozzanghera alta mezzo metro
o poco meno.
Bronx non scherzava poi tanto: quel tratto di zona era
soggetto a vere e proprie alluvioni, nei mesi primaverili.
Roba da farti marcire anche l’anima, per l’umidità che vi
stagnava perennemente!
Se avesse saputo che l’aspettava un
probabile pernottamento all’addiaccio, un bagno fuori programma e una dieta
forzata, Bronx ci avrebbe pensato due volte prima di lasciare il letto, quella
mattina.
Se non si fosse trattato di muoversi per salvare la vita
della donna, non si sarebbe spostato di un millimetro e avrebbe continuato a
sognare la bella Mira e la loro passione che non riusciva
proprio ad esplodere, sebbene provassero entrambi sentimenti molto forti.
Il taxi verde sembrava essersi dileguato nel nulla: neanche si
fosse aperto un buco nero in mezzo alla strada e l'avesse risucchiato in un
universo parallelo!
Ficcò una mano gocciolante in tasca e tirò fuori l’identikit
plastificato del tassista.
Lo conoscevano bene: sapevano chi era e cosa poteva fare se
fosse stato costretto dalle circostanze.
Psicolabile!
Era uscito da poco ma non si era fatto sfuggire l’occasione di riprendere i vecchi traffici con il “Nero.”
Sarebbe rimasto abbastanza lucido da lasciarla in vita o
l'avrebbero ritrovata cadavere in qualche burrone?
Harvey cancellò il pensiero
velocemente: sarebbe arrivato prima di lui, che diavolo, lo pagavano apposta
per braccare quei bastardi senza Dio fino alla nausea, sarebbe stato più veloce,
sarebbe stato...
Cristo santo...
Un sudore gelido e fastidioso gli aggredì la colonna
vertebrale e lo fece tremare per un attimo.
Mira...
Ripose il foglio in tasca, dopo averlo piegato in quattro e
guardò la vallata aggredita dalla pioggia.
Non sta succedendo
davvero, non a lei! Mira non può essere con lui!!
***
"Sai gemere come quel sassofono? Sai parlare come la tromba
e battere come il tamburo?"
"No..."
"E allora cosa ci fai così lontano da
casa, bambina?"
"Sto cercando...."
"Cosa stai cercando?"
"Non lo so. Non lo so più...."
***
Con chi sta parlando?
Non lo so. Va avanti così da un pò.
Lasciatela stare, allora.
***
“Non è qui
che troverai ciò che cerchi”
“Ma deve esserci…deve! Se non qui,
dove? Aiutami, ti prego!”
“Io sono
l’Uomo dei Sogni, bambina. Devi stare attenta a ciò che chiedi… potresti essere esaudita”
***