Emma I
Personaggi: Ianto, Jack, Gwen, Rhys e una nuova
entrata
Timeline: Tra la seconda e la terza stagione
Descrizione:
una nuova arrivata si aggiunge al team di Torchwood
Disclaimer: Torchwood e i suoi protagonisti appartengono a Russel T. Davis, non
a me.
CAPITOLO 1
Emma guardò con preoccupazione l’orologio, non poteva certo arrivare tardi il
suo primo giorno di lavoro. Mentre camminava con passo svelto ripensò a quando
il suo capo le aveva comunicato che per un breve periodo sarebbe stata
trasferita al Torchwood di Cardiff. A quanto pareva lì erano rimasti sotto
organico e benché per i primi tempi fossero riusciti cavarsela da soli avevano bisogno di qualcuno
che li aiutasse ad aggiornare il sistema informatico . Varcando la porta si
trovò davanti ad un ragazzo affascinante con un completo blu, Emma lo squadrò
compiaciuta prima che lui interrompesse i suoi pensieri.
- Buongiorno, desidera?
Lei tirò fuori il tesserino e cercando di assumere un tono professionale
rispose
- Salve, Emma De Bourgh del Torchwood di Glasgow. So che mi stavate aspettando.
Il giovane facendole strada la invitò a seguirlo. Al suo ingresso fu salutata
dal grido di uno pterodattilo che volava indisturbato per la base. Cercando di
non scomporsi si avvicinò con passo deciso a quello che senza alcun dubbio
doveva essere il capitano Jack Harkness. Si soffermò a pensare che, anche se
non avesse già studiato l’organigramma del Torchwood di Cardiff avrebbe
comunque capito subito di trovarsi davanti al capo. Il suo atteggiamento, il
modo in cui riusciva a dominare tutto l’ambiente con lo sguardo, come se tutto
gli appartenesse. No, decisamente non c’ erano dubbi. Emma gli strinse la mano
con fare deciso
- È un piacere conoscerla capitano, ho
sentito molto parlare di lei.
- Chissà perché questo non mi stupisce affatto – intervenne Gwen.
Emma si voltò verso la ragazza bruna che le sorrideva mentre Jack si affrettò a
fare le presentazioni
-Emma De Bourgh, è l’ esperta di computer del Torchwood di Glasgow. Questi sono
i miei collaboratori Gwen Cooper e Ianto Jones.
Emma si voltò verso il ragazzo che l’aveva accompagnata e che ora le tendeva la
mano, in quel momento non poté fare a meno di pensare che forse quella
trasferta inaspettata avrebbe potuto rivelarsi più piacevole del previsto.
- Quindi lavori per Archie? -
domandò Gwen con aria incuriosita.
-Veramente no, Archie ha lasciato l’incarico e il nostro Torchwood ha avuto un
radicale rinnovamento dell’ organico, anche i nostri metodi adesso sono un po’
più all’ avanguardia. Bene, adesso che abbiamo fatto le presentazioni potrei
sapere a quale scrivania sistemarmi?
I tre si scambiarono per un attimo uno
sguardo smarrito, poi Jack sospirò, fece un gesto di assenso con la testa e
Ianto la accompagnò alla vecchia scrivania di Toshiko.
Emma lavorò per tutta la mattina sentendosi i loro sguardi addosso; odiava l’
idea che la considerassero l’usurpatrice del posto della loro collega morta, ma
li capiva benissimo. Pensò ai suoi colleghi, i suoi amici e considerò con quale
freddezza avrebbe trattato chiunque avesse avuto la pretesa di sostituirli,
anche se per poco. Decise che la cosa migliore da fare fosse concentrarsi sul
suo lavoro e cercare di portarlo a termine nel minor tempo possibile. Notò con
piacere che malgrado fossero rimasti senza un tecnico informatico ormai da
diversi mesi tuttavia il sistema non aveva grossi problemi e pensò che la
collega che l’aveva preceduta doveva aver fatto veramente un ottimo lavoro.
Stava già lavorando da un po’ quando sentì profumo di caffè e voltandosi vide
Ianto che le porgeva una tazza fumante.
-Ho pensato che ne avessi bisogno, stai lavorando senza interruzione da un bel
po’
- Oh grazie … Ianto giusto? Mi ci voleva proprio! – Ianto la osservò mentre lei
assaporava il suo caffè
– Mmm ottimo … ti rendi conto vero che da adesso in poi quando avrò voglia di
un caffè verrò sempre a disturbare te?
- Non preoccuparti, nessun disturbo, lo faccio volentieri e … benvenuta.
Emma gli sorrise timidamente, presa alla sprovvista da quella gentilezza
inaspettata.
- Grazie, davvero, e non solo per il caffè.
Ianto rispose al sorriso e si allontanò
per portare agli altri le loro tazze, mentre Emma non poté fare a meno di
seguirlo con lo sguardo e notare che era decisamente sexy nonostante il suo
stile formale.
Jack prese la sua tazza dal vassoio
- Allora che ne pensi della nuova arrivata?
-È un po’ presto per avere un’ opinione, è qui solo da qualche ora …
- Vero … ma un ottimo capo come me è in grado di identificare le persone al
primo sguardo!
- Oh ma certo, è ovvio, e dimmi un po’, cosa hai pensato di me la prima volta
che mi hai visto?
- Mmm … che eri determinato, testardo, insolitamente preparato sulle razze
aliene, disposto a rischiare in prima persona pur di aiutarmi e, cosa non
trascurabile, terribilmente sexy!
- E nonostante tutte queste ottime credenziali non volevi assumermi?
- Beh, te l’ ho detto, ti ho trovato da subito “terribilmente sexy” … avevo
paura che avresti finito col distrarmi dal mio lavoro!
Ianto era sul punto di rispondergli, ma
le loro solite schermaglie furono interrotte dal segnale che indicava un’attività
anomala della fessura.
continua...
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