Questa fiction
partecipa a “A
year together”
del Collection
of
Starlight.
163.
«Smettila di parlare per citazioni!»
Pubblicità
progresso:
C’è una valanga di prompts liberi da
prendere, venite a dare un’occhiata su! E anche moltissime
iniziative per
migliorarsi nello scrivere e nella grafica.
{ «Collection
of Starlight», said Mr Fanfiction Contest. «Since
01.06.08»
Il
caso del Mostro di Denver aveva
sottratto loro molto tempo, oltre che un
gran numero di energie: per ben due settimane avevano vissuto sotto
costante
pericolo di diventare il suo prossimo bersaglio, soprattutto
perché si era
dimostrato pronto a sfidare le forze dell’ordine, lasciando
messaggi criptati
su ogni scena del crimine.
Alla
fine, grazie alla solita intuizione da
ultimo minuto del loro genietto, erano riusciti a catturarlo.
Morgan
sorrise, mentre tra la folla del
locale aveva intravisto il solito asociale che se ne stava sprofondato
in
poltrona sul terrazzino, con un tomo enorme sulle gambe.
«Ehi,
bimbo. Che fai qui?» Chiese, chiudendo
la porta-finestra e isolando il caos della sala.
Reid
alzò per un attimo gli occhi scuri, poi
tornò alle pagine ingiallite «Sto
leggendo» fece, come se la cosa non fosse già
abbastanza chiara.
L’altro
roteò gli occhi, prima di sedersi di
fronte a lui «Un altro trattato di filosofia?»
Reid
si limitò ad alzare il libro la cui
copertina recava un titolo talmente consunto, che Morgan dovette
avvicinarsi
per leggerlo.
«Principia
Philosophiae? Non è troppo leggero per una
situazione come questa?»
Ironizzò, mentre il Dottore lo guardava male.
«Su
genio, lo sai che scherzo! Sai quanto
adoro il fatto che tu sia una piccola enciclopedia portatile,
però dovresti
anche scendere tra i comuni mortali ogni tanto…»
continuò.
Reid
sospirò, lanciando un’occhiata
attraverso la vetrata – dove riusciva a vedere chiaramente
una grande quantità
di persone che ballava e beveva. «Lo sai che non sono fatto
per quelle cose… e
poi sono in ottima compagnia: Descartes diceva che “leggere
buoni libri è come conversare con i migliori spiriti dei
tempi
passati”» snocciolò sotto lo
sguardo perplesso del collega.
Morgan
lo fissò per qualche altro secondo,
poi guardò il libro «In realtà mi
riferivo a qualche conversazione più… viva.
Sai, con persone ancora esistenti» lo prese in giro,
guardandolo innervosirsi;
come al solito cominciava a tormentarsi le ciocche dei capelli lunghi e
a
serrare le labbra.
«Ma…
io non sono capace di-di stare in una
stanza così affollata» si lamentò lui,
gesticolando nervosamente.
Morgan
sorrise, posando a terra il suo
cocktail alla frutta, poi si sporse verso di lui «Facciamo
così: tu vieni
dentro ed io non ti costringerò né a ballare,
né a fare qualsiasi cosa tu non
voglia. Dopo potrai persino spiegarmi un po’ di quelle cose
filosofiche» provò
a dire, con il solito tono accattivante.
Reid
sgranò gli occhi, poi tornò a fissare il
grosso tomo «Vorresti che ti spiegassi Descartes?»
L’altro
annuì, convincente «Potrei cominciare
a pensare alla Filosofia, chissà!»
Esclamò, mentre si alzava.
«Beh,
pensare di farlo è già una cosa
positiva! Lo sai che proprio Descartes diceva che il solo atto di pensare ammetteva l’esistenza
dell’uomo,
mentre ogni altra cosa poteva essere messa in dubbio. Infatti, la sua
famosa
frase “cogito ergo sum”
significa
che: io, in quanto uomo, sono in virtù del mio stesso
pensiero e-» cominciò a
sciorinare Reid, mentre lo seguiva.
Morgan
si girò di scatto, passandogli una
mano a scompigliargli i capelli già disordinati
«Ehi ragazzino, smettila di
parlare per citazioni! Ricorda il nostro patto…»
fece, mollandogli in mano un
bicchiere pieno di liquido rosso.
Reid
lo fissò circospetto, poi sospirò
sconfitto «D’accordo. Però poi ritorno
alla mia Filosofia…» borbottò,
rimestando il ghiaccio con la cannuccia colorata.
Morgan
ghignò «Certo!» Esclamò
trionfante,
poggiandogli una mano sulla spalla e guidandolo verso gli altri: aveva
la netta
sensazione che il piccolo genietto avrebbe dimenticato Cartesio e le
sue
citazioni almeno per una sola, normale notte.
N/A
Ok,
lasciate che mi giustifichi! XD
Appena
ho letto quel prompt, ho pensato a
lui, è stato più forte di me! Andiamo, chi altri
parla per citazioni, se non il
nostro caro, amato genio? Spero che questa cosetta non sia terribile e
–
soprattutto – che sia I.C.!
Con
i telefilm ho sempre paura di uscire
fuori personaggio, sarà che sono poco abituata…
dovrò lavorarci di più!
Nel
frattempo, buona lettura ^_^
Oh,
già, due note: ovviamente il libro che
legge Reid è “Principia Philosophiae” di
Descartes – che poi sarebbe Cartesio,
ma io preferisco il suo nome originale.
Proprio
nell’opera, vabbé in tutte le sue
opere, si parla del principio del “Cogito Ergo Sum”
(Penso dunque sono,
esisto); invece l’altra citazione in corsivo sono sicura di
averla letta in un
libro di filosofia alle superiori, ma non sono proprio certa che sia
sua.
Se
qualcuno sa dirmi qualcosa di specifico,
beh grazie. Ho scelto la Filosofia, a parte perché la adoro,
anche perché
ricordavo che il nostro genio vuole prendere anche
quest’ennesima Laurea.
Penso
sia tutto, alla prossima!
Edit 02.05.10
Ho
deciso di trasformarla in una piccola
raccolta di cosette legate allo sconfinato e saccente (XD) sapere di
Reid e,
quindi, a piccole scene o con Morgan o forse anche con latri del
gruppo.
Il
titolo in latino sarebbe “frammenti dotti”,
ma poiché non faccio latino da tre anni, spero qualcuno
possa dirmi se il
titolo è giusto o ho miseramente fallito. Io comunque ho
cercato di
rispolverare un po’ di grammatica.
Grazie.
|