ANCORA UNA NOTTE

di Glance
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Ancora una notte insonne e il tempo che sembra cristallizzarsi. Rallentare fino quasi a immobilizzarsi.
Attraverso i vetri appannati di un cuore, si riflettono immagini.
Momenti di gesti, figure.
Attimi in costante movimento frenetici si susseguono senza sosta.
Così scontati da passare inosservati.
L’illusione di ciò che vedendo è già svanito. Quello che si scorge è già solo il passato.
E il passato ritorna su strade già percorse, nel silenzio di una notte insonne, se si sa ascoltare.
L’odore della notte di nuovo lì a impregnare l’aria, a sancire con i suoi profumi la fine di una giornata. Respiri lenti, e sulle labbra affiorano sapori del giorno appena trascorso che muore dolente e malinconico tra le ultime lingue di fuoco che si perdono dietro l’orizzonte.
La luna spia dall’alto del suo posto privilegiato. Silenziosa, sfuggente e altera, mostra solo quello spicchio di volto. Quasi a non volersi mischiare, sporcare.
La distanza che la separa da tutto.
La voce della notte spenta dall’abbaiare di un cane.
Nubi di piombo in cielo. Ad annunciare la pioggia.
Una finestra si apre. Un alito di vento.
“Perché piangi?”
“Ma io non piango.”
“Oh, si invece. Tu piangi. Da molto ascolto il tuo racconto. La tua voce mi arriva e mi bagnano le tue lacrime.”
“ Non piango. E’ la pioggia.”
Un soffio come una carezza.
“ Non ti ho mai regalato la pioggia, non può essere quella.” Tra i capelli a scompigliarli.
“ Le tue lacrime sono in questo cielo che attraverso. Tra pensieri e le parole che in me disperdi.” Sferzate .
“ Ma tu cosa puoi saperne del pianto. Tu passi e scompigli del tuo disordine, senza rimorsi. Semplicemente passi.” Sembrò calmarsi.
“ E’ quello che faccio. Senza rimorsi, senza domande.
All’improvviso arrivo e altrettanto improvvisamente svanisco. Semplicemente passo. Anche su di te. Le domande e le risposte, se saprai trovarle o non smetterai mai di cercarle, quelle le lascio a te.” Un sospiro si unì ad altri ricordi di sospiri.
“Allora cosa vuoi da me. Perché dovrebbe interessarti il mio pianto?” L’aria si fermò impigliando quel momento tra infiniti altri momenti.
“ Perché ogni volta che piangi, io piango.”





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