Nel dubbio nega

di Jo Mad Hatter
(/viewuser.php?uid=87734)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Nel dubbio nega

- Prologo-

Come far andare fuori di testa la tua inquilina

 

 

 

 

“Dissipare”

Guardai la lavagna piena di formule di fisica e annuii per far trapelare che avevo capito, seguito ed anche appreso la lezione. Non era vero niente. L'unica cosa che per me doveva dissiparsi non era l'energia cinetica, bensì un pensiero piuttosto irritante che avevo in mente da qualche giorno. Abbassai gli occhi sul quaderno che usavo per gli appunti, strano: anche se non avevo sentito un piffero di tutta la spiegazione avevo preso inconsciamente appunti; o forse no, guardandoli più attentamente sembravano più un piano per far saltare in aria la mia coinquilina e dire a suo cugino che no, non poteva restare da noi per qualche settimana poiché Tyla era saltata in aria. Purtroppo il progetto non era realmente attuabile, se non volevo finire in carcere alla tenera età di ventuno anni.

Scossi la testa per riprendere almeno un po' di lucidità e, presi i miei libri, uscii fuori dall'aula per dirigermi verso il parcheggio e tornare a casa, finalmente. Durante il breve tragitto feci mentalmente una piccola lista delle cose da fare tipo dormire, mangiare o guardare la tv, lo studio per quel giorno era opinabile. Già quella mattina avevo dovuto assistere alla lezione di Tyla perché lei non poteva, avevo dovuto sorbire un'ora e più di bla bla bla su non so cosa che si conservava o roba del genere e sinceramente il mio povero e provato cervello non avrebbe sopportato altre informazioni quel giorno.

Ovviamente non avevo calcolato l'uragano Tyla che nel preciso istante in cui misi le chiavi nella toppa si buttò letteralmente contro la porta. Risultato? Oh, per lei nulla, per me un livido in piena fronte.

“Ti ho colpito per caso?” mi chiese innocente, mentre mi porgeva una mano.

“No, guarda, la porta mi ha colpito da sola!” replicai acida, alzandomi da terra, decisamente quella non era la mia miglior giornata, e come si suol dire il peggio doveva ancora arrivare.

 

“Sembri un cavernicolo”. Tyla mi guardò disgustata, probabilmente con il suo commento si riferiva al modo in cui stavo mangiando, divorando il mio piatto di pasta o anche al fatto che prima di pranzo mi ero cambiata sostituendo il delicato vestito a fiori con dei pantaloncini e una maglietta, inoltre avevo acciuffato i miei capelli biondi in stile 'mi sono appena alzata dal letto'.

Borbottai un insulto a bocca piena. Lei fece una smorfia. 

“Senti" cominciai roteando a mezz'aria la forchetta “Oggi non è giornata e il fatto che il tuo cugino ven-”

“Ma se nemmeno lo conosci”.

“Non interrompere il mio discorso. Dicevo? Ah, il fatto che tuo cugino, che di certo avrà qualcosa di irritante - è di famiglia rassegnati - , verrà qui dopo domani non mi aiuta, chiaro?” conclusi puntandole contro la posata ancora sporca di sugo.

“Ma-”

“Niente ma, discorso chiuso, ora mangio” la interruppi riprendendo ad infilzare le mie adorate pennette.

Tyla scosse la testa con fare rassegnato, mi guardava come se solo con gli occhi potesse farmi la paternale, e sono ancora fermamente convinta che nella sua testa lo stava facendo. Roteò gli occhi verso il soffitto mormorando quanto fossi incivile a pranzo e come facessi ad apparire perfettamente in ordine qualche minuto dopo. Dopo qualche secondo di elucubrazione mentale tornò a posare il suo sguardo su di me. Sorrise. Guai in arrivo. Per me, ovvio. “Su, facciamo pace” stirò le labbra in un sorriso molto, ma molto forzato.

“Della serie facciamo pace perché questa sera c'è White Collar o facciamo pace da brave amiche e viviamo per tutta la vita felice e zuccherose?” chiesi guardandola con sospetto.

“Decisamente la prima”.

Asserii con evidente entusiasmo. E poi, su, quale donna non vorrebbe guardare White Collar, o meglio Neal Caffrey, o più precisamente Matt Bomer?

Almeno su una cosa io e Tyla eravamo d'accordo: i telefilm. L'unica cosa di cui si parlava in casa senza urla o lanci di oggetti non meglio identificati. Quindi se c'era un telefilm con uno bello da stupro era sicuro che io, lei e del pop-corn ci saremmo stabiliti sul divano in pianta stabile per almeno un'ora.

Mentre infilavo i piatti nella lavastoviglie pensai che dopo tutto la giornata che sembrava profilarsi come una delle peggiori si stava concludendo nel migliore dei modi. Chiusi lo sportello dell'elettrodomestico con un sorriso e mi accinsi a sparecchiare la tavola.

 

Cosa avevo detto prima? Qualcosa su come al peggio non c'è mai fine? Di fatto...

“Ah, Alice, un'ultima cosa. Ha chiamato mio cugino, arriva domani”.

Così Tyla ringraziò, non so quale divinità, che per quel giorno avessi già messo i piatti a posto.

 

 

 

Rifugio Autrice:

Eccoci qui! Con questa mia nuova storia, che non ha senso.

Ma visto che me la sono sognata, volevo condividerla con voi tizi che bazzicate in questa sezione.

Che dire?

Ho cominciato a scriverla dopo un orrendo compito/incubo di fisica. Quindi immaginate come stavo. Parliamo un po’ di questi personaggi: Alice, la protagonista (la amo) mi rispecchia molto, specialmente per il fatto di essere sempre molto impulsiva e schietta; Tyla, la tipica ragazza superficiale, ma che alla fine è anche sopportabile. E poi c’è questo misterioso Lui, perché come l’ho identificato come “il cugino”? Perché i cugini sono delle persone bizzarre, ma è una lunga storia, e ora non ho tempo.

Ho poco da scrivere perché siamo all’inizio, ma spero di aver cominciato bene e che (ovviamente) la storia vi piaccia.

 

Ly

 

PS: la qui presente FanFic (?) è dedicata a quella poveretta di Chiara (Kyraya su EFP) che il martedì viene a casa mia e ascolta i miei deliri mentre guardiamo FullMetal Alchemist e White Collar! XD

 

 





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=512619