Scarlet

di Saorio
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Scarlet nasce come possibile sequel di “Un segreto lungo un’eternità”.

Dico “come possibile,” perché adesso che le idee si mescolano nella mia testolina, le possibilità che non riprenda la mia precedente storia ci sono. Nonostante questo, sono abbastanza tranquilla sul fatto di poter sciogliere questo piccolissimo dettaglio, già nel primo, e prossimo, capitolo.

Dettaglio sequel a parte, vi confesso di essere un po’ intimorita all’idea che questa sarà la mia prima long. Fino adesso ho scritto sempre e solo one-shot dove tutto era già deciso in partenza. E’ anche vero, però, che alle volte gli imprevisti di percorso possono rivelarsi piacevoli e interessanti, quindi non voglio essere così catastrofica. ^_^

Non mi resta che ringraziare Kukiness, Marpy, Lea__91 e Blackie dato che sono stati proprio i loro consigli ad invogliarmi a fare il grande passo.

 

Preludio

 

 

Non c’era luce in quella stanza.

Seduta su quell’enorme letto continuavo a guardarmi intorno torturando le mie fragili, e sudate, mani da umana. I miei occhi non riuscivano a scorgere altro se non le ombre scure dei mobili posizionati qua e la.

Attorno silenzio.

Non riuscivo a realizzare, veramente, da quanto tempo fossi rimasta sola. L’unica cosa che sapevo era il perché fossi lì.

Nessuno mi aveva obbligato, nessuno mi aveva indotto a trovarmi in quel posto. L’artefice di tutto ero io.

Io volevo essere lì.

Avevo calpestato ciò a cui più tenevo, in quella vita.

La mia famiglia, i miei amici, lui.

Niente era riuscito a scalfire quello che ero convinta di provare.

Amore.

Smisurato e infinito amore verso colui che avrebbe rinunciato addirittura all’eternità solo per paura di avermi persa, per sempre.

Ed io non potevo vivere una vita senza di lui.

Come altro avrebbe potuto chiamarsi, altrimenti, qualcosa che porta all’annullamento totale se non amore?

Sì, io esistevo. Ma solo per stare al suo fianco.

Non poteva essere altrimenti.

Il silenzio mi stava ormai torturando, quando finalmente avvertii un rumore provenire dalle scale.

Un passo, due passi, tre passi.

Stava arrivando. Ormai mancava poco.

Rimasi immobile.

Le mie mani non sudavano più ma in compenso avevano iniziato a tremare.

Tutto il mio corpo stava tremando.

Avevo forse, paura?

Non ebbi il tempo di darmi una risposta. Sussultai nel sentire il cigolio della porta che si apriva.

Il mio sguardo si posò sulla grande lastra di vetro appesa sulla parete di fronte a me.

Una leggera luce proveniente dall’esterno mostrò il riflesso della sagoma di colui che stavo tanto aspettando.

Deglutii nervosamente osservando il suo riflesso immobile sul ciglio della porta. Non lo vedevo chiaramente ma avvertivo fisso su di me il suo sguardo.

Provai a dire il suo nome, ma dalla mia bocca non uscì il ben che minimo suono.

Fu in quel istante che la porta si chiuse, lasciando all’esterno, l’unico barlume di luce che ero stata capace di intravedere.

Il buoi assoluto era tornato.

Tap, tap, tap.

Chiusi gli occhi, come a volermi impedire di vedere quello che già non vedevo.

Dentro di me un urlo inudibile squarciò quel silenzio reale.

In quell’istante mi resi conto di aver risposto alla domanda che poco prima mi ero posta.

Sì, io avevo paura.

Realizzai di voler scappare da quella stanza. Avrei voluto iniziare a correre, correre più veloce possibile verso casa, la mia vera casa.

Eppure nel momento stesso che sentii le sue fredde mani poggiarsi sulle mie spalle nude, seppi che non sarebbe più stato possibile.

Ero stata imprigionata, e lo ero stata da me stessa.

Nonostante ciò, forse, mi fu data la mia ultima possibilità di salvezza.

“Bella, sei sicura? Sei davvero certa che è ciò che vuoi?

Alzai lo sguardo e l’unica cosa che riuscii a vedere per un breve istante furono due, scintillanti, occhi rossi.

Incantata, rimasi completamente incantata.

“Sì, Edward è ciò che voglio.”

Non udii più alcun suono, dopo. Sentii invece sfiorarmi la guancia dai suoi morbidi capelli, mentre le sue gelide labbra sfiorarono il mio collo.

Indugiò qualche secondo… Stava forse per tirarsi indietro, di nuovo?

Tornai a sperare, ma fu in quell’istante, che udii il rumore più inquietante che avessi mai sentito.

Qualcosa mi lacerò la carne.

Un’unica frase iniziò a martellarmi in testa.

«Sai, penso che potrei accettarti anche dopo, forse.»

Poi, solo dolore. L’ultima sensazione umana che provai.

 

 

Note: E’ molto breve, lo so. Ma diciamo che con questo assaggino cercherò di spronarmi a far ingranare la storia.

Come avrete letto questo è il pre trasformazione di Bella.

Il momento che tanto aveva aspettato, e per il quale ci ha scassato in tre libri e mezzo, è finalmente arrivato. Eppure, nel fatidico istante, il suo pensiero va da tutt’altra parte e tutte le sue convinzioni vacillano.

Come gestirà il dopo trasformazione? Rimarrà ugualmente con Edward? Oppure farà retro front?

Beh lo saprete presto. Il prossimo capitolo difatti, si affaccerà sulla sua nuova vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 





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