Always Janto
Pairing:
Ianto Jones/Capitano Jack Harkness, ovviamente
Post
Children Of Earth
Sentiva il suo profumo su di sé, quel profumo che
aveva
amato e che l’aveva attratto sin dal loro primo incontro.
Tenne gli occhi chiusi ancora per un po’,
avvertendo il
sapore delle sue labbra sulle sue.
Per un attimo il ricordo di quello che era
successo lo
sconvolse.
Ricordò il dolore violento e fortissimo, le forze
che
venivano meno, la vista di Jack che urlava contro il suo assassino e
che
correva verso Ianto per stringerlo piano tra le braccia.
Ricordava, ormai indelebile dentro di sé, le sue
lacrime, le
sue parole prima che diventasse tutto buio e la vita l’abbandonasse.
Aprì gli occhi, come per assicurarsi di essere
ancora lì.
Jack lo teneva abbracciato a sé, facendogli posare
la testa
contro il suo petto.
Ianto sentì il suo cuore immortale battere forte
contro il
suo orecchio e quando alzò lo sguardo su di lui rimase sorpreso di
vederlo
sveglio.
Jack Harkness lo osservava.
Il suo sguardo azzurro sembrava penetrare Ianto,
ma
dolcemente, senza fargli male e giungere a capire cosa gli stesse
passando per
la testa, cosa lo preoccupasse.
“Credevo dormissi.”sussurrò Ianto, senza sapere
cosa dire.
Jack gli sfiorò la spalla con la punta delle dita
e scosse
la testa.
“Ti stavo osservando.”
Rimase un attimo in silenzio, poi aggiunse: “Stai
bene?”
“Pensavo.”
Ianto sobbalzò quando Jack si chinò rapidamente su
di lui,
inchiodandolo con il suo sguardo.
“Mmm…Te l’ha mai detto nessuno che pensare fa
male?
Soprattutto se pensi a cosa ti è successo…”
Jack lo osservava, stringendogli piano i fianchi.
Lo vedeva così fragile, così indifeso.
L’ultima cosa al mondo che voleva era vederlo
soffrire.
Il ricordo della sua morte era indelebile
nell’animo di
Jack.
Ricordava ogni cosa, ogni parola, ogni respiro…ed
ogni
attimo era come una pugnalata.
L’aveva perso.
Per colpa sua Ianto era morto, per la sua
stupidità,
incapacità di proteggerlo era morto.
E mai se lo sarebbe perdonato.
Ora che lo stringeva ancora a sé, ora che poteva
ancora
dirgli la verità…le parole gli morivano in gola.
Ricordava la corsa dal Dottore, la richiesta di
aiutarlo a
far ritornare in vita Ianto, il terrore di averlo perso definitivamente
ed il
sollievo quando l’aveva visto, disteso sul lettino, riprendere a
respirare.
Di quello che era successo dopo ricordava
pochissimo.
Era successo così in fretta.
Ianto era sotto shock quando aveva riaperto gli
occhi e
l’aveva visto.
“E-ehi…sono in
Paradiso?”aveva sussurrato e Jack non aveva potuto evitare di chinarsi
su di
lui e abbracciarlo stretto.
“No, sei qui. Sei qui
con me.”
Gli aveva posato un
bacio sulla fronte, stringendoselo al petto.
“J-jack…”
Ianto non aveva saputo
cosa dire.
Era così confuso. Non
riusciva ad afferrare i suoi ultimi ricordi.
L’unica cosa che gli
veniva in mente era il dolore e Jack che piangeva.
“S-sono…sono
morto…”aveva mormorato.
Jack aveva fatto un
cenno d’assenso.
Si era staccato da
lui, posandogli le mano sulle spalle.
Jack aveva gli occhi
lucidi.
Una parte di sé
avrebbe voluto urlare per il dolore d’averlo perso, ed un’altra, quella
più
orgogliosa e razionale, sapeva che Ianto non aveva bisogno di questo,
non in
quel momento.
“Come…come ti senti?
Ti fa male qualcosa o…”
“Jack, sta bene! Il
TARDIS è infallibile, lo sai!”
La voce del Dottore
aveva fatto sobbalzare Ianto che s’era voltato ed aveva visto un uomo
dai
capelli scuri arruffati, un papillon al collo ed un completo beige.
Sembrava uscito dal
passato.
Come Jack d’altronde.
Non poteva sapere chi
fosse, perché aveva visto la vecchia rigenerazione.
“Lui è il Dottore,
Ianto. Si è rigenerato.”aveva spiegato Jack, continuando a stringergli
le
spalle.
Lo reggeva, perché
temeva che crollasse.
Era tutto così
complicato e confuso nella mente di Ianto.
L’unica cosa certa era
Jack, davanti a lui.
Era stravolto, aveva
la camicia macchiata di sangue, i capelli scompigliati e la giacca
sporca, ma
era lì, davanti a lui.
“Che cosa…che cosa mi
è successo? Che cosa ti è successo?”aveva chiesto Ianto, deglutendo,
per
eliminare l’arsura dalla bocca.
“Non preoccuparti per
me, né per te. Sei al sicuro adesso. Stai bene. Ti ho riportato in
vita, grazie
al TARDIS del Dottore.”
Ianto aveva sgranato
gli occhi.
Cosa? Jack l’aveva
riportato in vita?
Deglutì nuovamente e
guardò Jack.
“Perché?”avrebbe
voluto chiedergli, ma vide negli occhi di Jack il dolore, la paura, la
gioia di
averlo di nuovo con sé ed ogni domanda smise di esistere.
Averlo con sé era
stata un’emozione intensissima, sentiva il calore del suo abbraccio, la
dolcezza dei suoi baci, il fremito provocato dalle sue carezze e tocchi.
Si erano stesi sul
letto, paghi solo della presenza l’uno dell’altro, senza osare chiedere
altro.
Il sesso era lontano
in quel momento.
Bastava solo il calore
dei loro corpi, il suono dei loro respiri all’unisono, le loro mani
intrecciate.
Nel dormiveglia,
stretto tra le braccia di Jack, i pensieri avevano assalito Ianto
ancora una
volta, in cerca di una spiegazione.
Ed ora Jack s’era chinato su di lui e lo guardava
con
dolcezza.
Rimasero a lungo a guardarsi, senza parlare.
Poi Jack fece un respiro profondo.
Doveva dirgli la verità, glielo doveva.
Dopo quello che Ianto aveva passato aveva il
diritto di
sentire la verità.
“Perché mi hai riportato in vita?”mormorò Ianto,
cogliendo i
suoi pensieri. “Non che non te ne sia grato, ma…perché io? Per…”
“Ti amo. Ecco il perché.”
Ianto sentì il suo cuore battere più rapidamente
che mai,
mentre osservava stupito Jack.
Fece forza sui gomiti e s’alzò raggiungendo il suo
volto.
“Tu mi ami?”
“Sì, ti amo.”
“No. Non è vero. Tu non…non puoi amarmi. Non…sei
il tipo.”
Jack rise ed il suono della sua risata fece
rabbrividire di
piacere Ianto.
Amava quel suono, riusciva a creargli un subbuglio
di
emozioni intensissimo.
“Ti amo, invece, Ianto Jones. Più di quanto tu
possa
immaginare.”
Jack si chinò ancora su di lui e gli posò una mano
sulla
nuca, sorreggendolo mentre lo baciava con dolcezza e foga.
Ianto si lasciò andare alla sua dolce stretta e
ricadde sul
letto, sentendolo su di sé.
Chiuse gli occhi, intrecciando le mani dietro la
sua nuca e
ricambiando i baci ricevuti.
Jack gli posò le labbra sul collo, facendogli il
solletico
nel dargli molteplici baci veloci.
Ianto scoppiò a ridere, felice come mai s’era
sentito.
“Ti terrò con me, te lo giuro, Ianto. Ti
proteggerò, avrò
cura di te e non ti accadrà mai nulla di male. È una promessa. Non ti
perderò
come l’ultima volta. Sei troppo importante. E mi dispiace. Mi dispiace
per…è
solo colpa mia. Avrei dovut…”
Ianto lo mise a tacere, baciandolo con passione.
Quel gesto significò moltissimo.
Metteva a tacere tutte le spiegazioni di Jack, i
suoi sensi
di colpa, così infondati e confermava solo una cosa importante: che
Ianto
l’amava moltissimo e che l’aveva perdonato.
Jack sorrise a quel pensiero.
Si mise a cavalcioni su Ianto, desiderando averlo
come mai
prima d’ora.
Aveva sentito l’erezione di Ianto premere contro
il suo
petto prima ed ora colse il desiderio nei suoi occhi.
Prima che potesse pensare Ianto s’era avvicinato a
lui e
l’aveva baciato, lasciando scorrere le sue mani con dolcezza ed
esperienza
lungo la schiena del bel Capitano.
Jack rimase stupito da tale intraprendenza, ma per
niente
dispiaciuto.
Posò le mani sulle sue spalle, stringendole
leggermente,
mentre gli faceva scivolare la maglia di dosso ed assaporava con la
punta della
lingua il suo collo, baciandolo nell’incavo e scendendo più giù sul
petto,
mentre Ianto gemeva di piacere e lo spogliava.
La lingua di Jack scese più giù fino a schiudersi
sull’erezione di Ianto, che fremette di piacere, sotto di lui.
Jack lo fece venire tra le sue labbra, sentendolo
gemere di
piacere, per poi chinarsi ancora su di lui per continuare quello che
aveva
iniziato.
Ianto era nelle sue mani, completamente.
Era rapito dal suo tocco, assolutamente suo.
Jack lo penetrò dolcemente, ma con passione.
I loro gemiti si fusero, mentre le loro dita
rimanevano
strettamente intrecciate.
Lo baciò intensamente, facendogli voltare il viso
verso il
suo, mentre ondeggiavano ritmicamente.
S’amarono follemente, con passione, avvertendo
un’emozione
intensissima.
Avrebbero voluto fare l’amore per sempre, ma la
stanchezza
ebbe la meglio e crollarono l’uno accanto all’altro.
Erano sudati, accaldati, ma felici.
Jack tolse i capelli dal volto di Ianto per
osservarlo
meglio negli occhi.
“Hai gli occhi che brillano di felicità, lo sai?”
“Da quando è così romantico, Capitano Jack
Harkness?”
“Da quando mi hai insegnato cosa significa amare
davvero qualcuno.”
Ianto lo guardò, sorpreso da tale risposta.
Appoggiò il volto accanto al suo, cingendogli la
vita,
mentre Jack giocherellava con i suoi capelli.
“Cosa succederò adesso?”sussurrò Ianto, curioso.
“Ti interessa davvero saperlo? Di che certezze hai
bisogno?
Non ti basta avere me?”
“Ti avrò per sempre? Sarai la mia unica certezza?”
“Abbiamo tutta l’eternità davanti, Ianto Jones. E
sì, mi
avrai per tutta l’eternità!”
Per sempre.
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