The
Grey Witch
Jenny
Humphrey's Tribute
Eccomi
qui, su un treno, diretto ad Hudson, da mia madre.
In
realtà, nella mia testa, non so dove vado, dove mi
porterà questo treno, questo viaggio.
Una cosa
la so, però.
Quando
tornerò a Manhattan, devo essere Jenny Humphrey.
In questi
due anni, ho cercato di essere varie persone.
Ho
indossato tanti vestiti, che più o meno mi stavano tutti
bene, ma nessuno era Jenny Humphrey.
Sono
stata la tirapiedi di Blair, la ragazzina elegante e raffinata, che
cercava di comprarsi l’ammissione ad un mondo, che nei suoi
sogni infantili sognava da sempre.
Quel
mondo luccicante e abbagliante dell’elite di Manhattan.
Feste,
brunch, sfilate, alta moda, cattiveria allo stato puro.
Blair
Waldorf, la mia maestra, il mio mito. Che non ho esitato a denigrare,
non appena non è stata più Regina, e lo sono
diventata io.
Poi, la
ragazza alternativa, lievemente dark, che cerca la sua emancipazione
cercando di diventare matura e donna, e lavorare, aprendo una sua casa
di moda.
Ma che si
è poi dimostrata infinitamente, ancora immatura, per farlo.
Servizi
fotografici a luci rosse, alcol, sesso tentato. Nate Archibald, il
principe azzurro per eccellenza, mi ha salvata in tempo.
Infine,
sono stata Regina J, su ordine di Blair, proprio quando non lo
desideravo più.
Non
scorderò mai le parole di Blair
“
Non puoi far si che la gente ti ami, ma puoi far si che ti
tema…”
Sono
finalmente entrata a far parte di quel mondo che tanto ammiravo, avevo
la ricchezza, la bellezza, e un sufficiente carisma, per attirare a me
le persone.
Sono
stata Queen…Regina Jenny.
Ma
nemmeno questa era la vera Jenny.
Il mio
mondo non mi bastava. Mi annoiava, era vuoto, noioso, privo di
interesse.
Ho
cominciato a commerciare droga, insieme ad un mio degno compare, con
cui ho anche tentato di perdere la verginità, ma non mi
è riuscito nemmeno quello.
È
sempre così, un attimo prima di fare un passo decisivo, mi
fermo impaurita.
La Jenny,
che non riesce a essere cattiva fino in fondo, ma non è
nemmeno buona.
Non so
osare. Non so andare fino in fondo. Non ho abbastanza coraggio.
Non sono
disposta a tutto come Blair, non sono bellissima e naturalmente
carismatica come Serena, non sono particolare come Vanessa.
Poi ,
Nate Archibald. Il principe azzurro, che mi salva in ogni situazione.
Ho voluto
soffiarlo a Serena.
Io non ho
mai nulla di mio, cerco il mio spazio e le mie cose , rubandole agli
altri.
Nemmeno
questo mi è riuscito, mi vedeva solo come un amica.
Ho
complottato contro Serena, contro la mia intera famiglia,
perché non volevo più vivere in quel mondo falso,
che è quello dell’ Elite di Manhattan.
Ma non
è il mondo, il problema. Sono io.
Sono io
che sono totalmente sbagliata.
Non
appartengo a Brooklyn. Non appartengo a Manhattan.
Non
appartengo a nulla.
Non sono
di nessuno.
Non sono
nessuno.
Fallito
anche il tentativo di avere Nate, con un intera famiglia che mi odiava,
mi sono rifugiata da Chuck , l’unica persona peggiore di me a
Manhattan.
Ho perso
la verginità con lui, nella speranza che almeno a lui
potessi interessare come persona, e pensare che aveva anche tentato di
violentarmi una volta.
Ma anche
lui ha la sua Blair…nemmeno lui mi ha voluta.
Blair. Il
mio mito, la mia eterna Regina. Lei si che lo è…
Lei mi ha
detto che non sono mai stata degna di loro, del loro mondo, che nessuno
mi voleva.
Sono
andata a letto con il suo ragazzo, e mi ha cacciata via.
Io, la
Strega cattiva, che complotta, non conosce più limiti, che
ha toccato il fondo, e distrugge le vite di chi la circonda e non la
ama.
Spengo la
luce, le tenebre sono il mio posto.
Ho
rovinato la vita di tutti.Delle persone che mi amano, la mia famiglia,
mio padre, Dan, Eric…Serena.
Blair,
Nate.
Di tutti.
Sono io
la Strega cattiva, adesso, da Regina che ero.
E ora
sono qui, in questo treno, che corre lontano dai miei mondi, dalle mie
vite, da tutte le persone che mi amano nonostante quello che ho fatto e
sono diventata.
Ma non mi
pento. Ora un punto di partenza ce l’ho.
La
persona pessima che sono e che non voglio essere più.
In un
certo senso è maturità e consapevolezza questa.
Se pur
cattiva, sono qualcosa.
Jenny
Humphrey ha toccato il fondo.
Non
è più la bambina che infantilmente desiderava
essere accettata, omologata a tutte le altre ragazze della scuola per
ricchi che frequentava.
Non
è nemmeno la ragazza che si sforza di essere matura,
indipendente, e fuori dalla norma.
Non
è una Regina, non è una tirapiedi.
Jenny
Humphrey non sa chi è. Ma in questo viaggio, deve scoprirlo.
Deve
tornare cambiata, mutata, ma essere se stessa.
Solo se
stessa, il meglio che possa essere.
Ho
toccato il fondo, ma sto risalendo.
Devo
risalire.
Con un
sorriso triste guardo fuori dal finestrino, pensando che anche le
streghe cattive possono cambiare.
Il
pentimento per quello che ho fatto, è il punto di partenza,
è la stazione di New York, da cui sono partita.
Davo
allontanarmi, nonostante mi faccia male, da quello che ho fatto, per
trovare e scoprire finalmente chi sono.
È
la mia opportunità, questa e la sfrutterò al
meglio.
Solo io,
quello che ho fatto e quello che farò.
Solo io,
chi sono stata e chi sarò.
Io, e il
nuovo mondo.
Arrivederci,
amata e odiata Upper East Side.
Una nuova
Jenny presto tornerà da te, e affronterò tutte le
incognite che questo viaggio mi presenta, per tornare più
forte e sicura di prima.
Spazio autrice:
Salve a tutti! Io di solito scrivo su Harry Potter.
Ma ripensando al mio telefilm preferito, Gossip girl , ho pensato a
Jenny Humphrey.
Jenny non mi è mai piaciuta, nelle prime due stagioni.
Ma nella terza, credo che sia diventata affascinante, anche in tutta la
sua malvagità.
Un personaggio abbastanza formato.
Tocca il fondo si, ma a me è piaciuta. Sarà che
ho sempre avuto un debole per i cattivi.
Ho voluto concederle questo tributo , perchè ho condiviso il
suo stato d'animo, nell'ultima puntata.
Ho toccato il fondo, ma sconta la sua pena andando via...si
è vista rifiutata da tutte le persone che contavano qualcosa
per lei.
Bhe finisco qui il mio monologo, chiedendo venia.
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