POV
Bella
Erano
passati mesi dal
nostro matrimonio.
Avrei
dovuto essere
felice.
Avrei
dovuto essere la
sposa più felice della terra.
Ma
non era cosi.
Può
una persona amare
cosi tanto da non vedere la realtà delle cose?
Può
una donna essere
tanto cieca da non capire l'uomo che ha accanto?
Sembra
proprio di si.
Ma
non sono arrabbiata con
te, come potrei?
Ti
amo così tanto, sento
il tuo dolore che è compagno del mio,
un
dolore forte,
un
dolore istintivo,
il
dolore del leone che ha
perso il suo cucciolo.
Si,
Edward abbiamo perso
entrambi.
Tu
hai scelto per me.
Hai
scelto la vita.
Era
troppa la paura per
ciò che non conoscevi.
Ed
è stato un attimo.
Una
telefonata ed è tutto
finito.
La
nostra famiglia, la tua
famiglia, a scelto per me.
Neanche
le proteste di
Rosalie sono servite a nulla.
Era
troppa la paura, la
paura di perdermi, la paura di non potermi più stringere.
La
paura di non poter più
stringere la tua fragile umana al cuore.
Ed
adesso sono qui, in
questa enorme casa, sola.
Siete
andati a caccia, ne
avevi bisogno, i tuoi occhi erano di pece, non avrei resistito a
lungo.
Ed
adesso sono qui, sola,
ed ho deciso che non voglio più combattere.
Ma
lo sai, sono stata
sempre una ragazzina sciocca ed egoista.
Mi
dispiace per il dolore
che sto per causarti, mi spiace, ma non mi importa.
Il
mio dolore è più
grande del tuo.
Forse
perché io sono
umana e vedo le cose in maniera diversa da te.
Prendo
un voglio e ci
scrivo le poche parole che voglio lasciarti.
Non
soffrire mio angelo,
l'eternità è un tempo troppo lungo per soffrire
per me.
Vado
in bagno e mi accingo
al gesto che avevo pianificato da mesi.
Ed
in un attimo non soffro
più.
POV
Edward
sono
andato a caccia.
Ne
avevo proprio
necessità.
Stare
in casa quando ho
sete più rivelarsi pericoloso per Bella.
In
realtà siamo andati
tutti a caccia.
Dobbiamo
essere in grado
di prenderci cura di lei in questo momento così difficile.
Non
so se ho fatto la cosa
giusta, non so, forse è stato il mio egoismo a spingermi.
Io
un mostro, un mostro
aberrante sono riuscito e dare la vita a qualcosa di spaventoso.
Quella
cosa non doveva
esistere.
Quella
cosa che cresceva
ad un ritmo frenetico nella mia Bella doveva morire.
Quella
cosa era mio
figlio.
Ma
come avrei potuto
chiedere alla mia Bella di portare a termine quella gravidanza?
Come
avrei potuto mettere
a rischio la sua fragile vita umana per il mio desiderio di diventare
padre?
Lei
è stata forte.
Ha
accettato il suo
destino.
Come
al solito mi ha
stupito.
Credevo
che dopo questa
tragedia avrebbe voluto l'immortalità con l'oblio che essa
porta.
Ma
invece no.
Ora
desidera andare
all'università, sono per un po' a detto lei, ma se questo la
rende
felice, può darle un po' di serenità
può fare tutto ciò che
vuole.
Non
siamo andati lontano a
caccia.
Solo
qualche ora.
Stiamo
già tornando.
Ho
voglia di lei.
Sono
proprio una bestia.
Come
posso avere simili
pensieri dopo quello che è successo?
Provo
ribrezzo per ciò
che sono.
Siamo
oramai a casa, ma
quello che sento mi sconvolge, mi terrorizza.
Odore
di sangue.
Odore
di Bella.
In
un attimo sono in casa.
In
un attimo sono da lei.
Da
quello che rimane di
lei.
Ha
fatto le cose per bene.
Ha
fatto in modo che non
potessimo salvarla con veleno.
La
sua testa mozzata da
una parte.
Il
suo corpo accasciato a
terra, privo di vita.
La
motosega ancora accesa.
Ed
in un attimo anche io
muoio dentro.
Urlo
il mio dolore al
vento.
La
mia famiglia accanto a
me, sconvolta, silente.
Non
ci sono parole per
descrivere, non ci sono frasi da dire.
Mia
madre, la mia dolce
mamma mi si avvicina piano, come a chiedere il permesso.
Mi
abbraccia.
Come
vorrei poter
piangere.
Ma
sono un mostro e non
posso piangere.
Alice
mi si avvicina piano
e mi porge una busta.
Riconosco
la scrittura
della mia Bella sulla busta.
Per
Edward.
Mi
siedo sul letto, sul
nostro letto, la apro piano.
Mi
brucia nelle mani.
Ma
devo leggere.
Tremo.
Leggo
piano, a velocità
umana, la stessa con cui lei l'ha scritta per me.
“cos'è
veramente il dolore?
Cosa
ha reso così duro il mio cuore?
Non
so spiegare bene quando sia successo,
non
so quando sono diventata così.
Dolore....
quanto
mi ha fatto male sdraiarmi su quel letto d'acciaio,
quanto
dolore ho provato a guardare i volto sofferenti delle persone che
amavo,
nel
mio grembo prima c'era la vita,
una
vita che ormai nessuno mi potrà ridare.
Freddo,
sonno, dolce dormire.
Dormire
per non sentire un dolore più profondo.
Dormir
per non sentire che mi stavano strappando una parte di me.
Quando
ripenso a lui,
io
ero sicura che fosse un bambino,
lo
faccio con infinita tristezza,
come
se me lo avessero strappato dalle braccia,
di
che colore sarebbero stati i suoi occhi?
Avrebbe
avuto la bocca di mio padre?
Mi
tormento in questo stillicidio,
la
mia unica consolazione,
la
mia unica redenzione.
Ma
oramai la decisione è stata presa.
Oramai
ho fatto la mia scelta,
la
mia scelta per tutti e due Edward.
Quando
sarò in paradiso,
su
una nuvola bianca,
abbraccerò
il mio bambino,
così
saprà quando la sua mamma lo ama”
Bella
Ero
atterrito.
Ero
smarrito.
Ma
sapevo esattamente cosa fare.
Fare
una cosa che nessuno avrebbe potuto prevedere.
Neanche
alice.
Presi
la giacca sotto lo sguardo disperato di tutti.
_dove
vai amore?_ mi chiese la mia mamma.
I
suoi pensieri mi dicevano che aveva paura per me.
Ma
io dovevo mentire.
Non
mi avrebbero mai permesso di fare ciò che volevo fare.
_
ho bisogno d'aria_ menti uscendo.
Sapevo
cosa fare.
Sapevo
chi cercare per porre fine al mio dolore.
Jacob,
adesso avevo bisogno di Jacob.
Avevo
bisogno della dolce morte che mi avrebbe donato.
Per
la prima volta nella mia esistenza mi trovai a sperare di avere un
anima,
mi
trovai a sperare di essere abbastanza buono da poter entrare in
paradiso,
mi
trovai a sperare che su quella nuvola bianca ci fosse un po' di posto
anche per me.
|