Introduzione: Questa storia ha inizio con un
test di gravidanza e le lacrime di una ragazza dai capelli rossi.
Viaggio
verso un’avventura chiamata Vita
***
Era immobile da neppure lei sapeva quanto.
Stringeva quel piccolo bastoncino bianco da così a
lungo che non sentiva più la mano. Il collo, da troppo chino ad osservare quel
segno inequivocabile, le doleva, ma non dava cenni di movimento. I suoi occhi
azzurri, come il mare che da sempre adorava, erano gelidi, come i lidi d’inverno.
Era visibilmente sconvolta ed il pallore delle sue guance ed il sudore alle
tempie erano un chiaro segno del suo stato. Le ginocchia le tremarono e
barcollante si sedette sul coperchio del water, reggendosi sul lavandino per
non cadere.
Si tolse i capelli dal viso, stravolti quanto lei, e
poi riposò nuovamente gli occhi su quella verità terrificante. Positivo. Dopo il terzo tentativo un inequivocabile positivo.
Sospirò per soffocare i singhiozzi stretti in gola. “Cosa
faccio adesso?” bisbigliò fra sé con voce smorzata. Si asciugò in fretta gli
occhi, divenuti all’improvviso rossi e sconsolati. Afferrò qualche pezzo di
carta igienica, arrotolandoli e soffiandoci il naso. “Cazzo.” Imprecò a denti
stretti. Non ci voleva proprio una simile sciagura. Fu il bussare poco delicato
e improvviso di una delle sue sorelle a darle la forza di alzarsi e lavare il
viso rigato e arrossato dal suo sfogo.
“Misty? Accidenti a te!
Quando hai intenzione di uscire?” Lily era seccata dal sequestro del loro
bagno. Era abituata a vedersela con Daisy e Violet,
ma … Misty?
Un maschiaccio come lei non ci metteva più di cinque
minuti a prepararsi. Il suo ostinarsi con l’acqua e sapone tornava utile per i
tempi familiari, ma ora …
“Mistyyyyy?!” la chiamò
più forte, ribussando con poca grazia. Sentì la serratura schiudersi e la
chioma rossa della sorella comparire, mentre la porta veniva schiusa.
“Era ora!” sbottò. Misty
uscì in fretta. “Scusami.” Rispose distrattamente, mentre rapida si allontanava
in camera sua. Lily la guardò scomparire nella sua stanza e per un istante
pensò che avesse un’aria insolita. Sbuffò, impadronendosi finalmente della
toilette. Ridacchiò. “Saranno gli ormoni.” mormorò. Del resto i loro cicli
erano abbastanza sincronizzati e non era la prima volta che aveva una simile
faccia. Eppure … Non volle pensarci.
Non appena entrata, Misty afferrò
le sfere pokè, ordinatamente poggiate sulla scrivania,
e lo zaino sulla sedia. Uscì di nuovo e di corsa entrò nell’ala della palestra,
nella piscina dove tutti i Pokemon della capo palestra stavano sguazzando
piacevolmente. Psyduck
le corse incontro gongolando e reggendosi la testa dolorante. “Psy-y-y…” parve chiederle, inclinando il capo con sguardo
interrogativo. “Sì, Psyduck.” Gli rispose, estraendo
una delle pokeball. “Andiamo a fare un giretto.” spiegò,
mentre un fascio rosso avvolgeva il pokemon e lo catapultava nella sfera.
Ripeté l’azione anche con Azurill, Politoed, Goldeen, Staryu e Starmie. Aveva bisogno
di sfogarsi e se nessuno sfidante si voleva presentare nella sua palestra
sarebbe andata lei a cercarselo!
Istintivamente si diresse verso il garage, ma poco
prima di entrarvi uno strano disagio le impose di andarsene a piedi. Appiedata
e senza bici imboccò il sentiero.
*continua*
Angolino Autrice:
Allora questa è la mia prima fan fiction sui
Pokemon. Volevo rendere un po’ più “matura” la storia e così è nata questa.
Spero non sia risultata una pessima idea!
Questo è solo il prologo, ma spero non l’abbiate
trovato troppo noioso. I personaggi della mia storia sono ovviamente più adulti
rispetto l’anime. Avrò modo di spiegare meglio i dettagli sulle modalità di
questo concepimento e sull’identità del padre con l’andare della trama. ^^
Lasciatemi pure un vostro parere!
KissKiss
KiraKira90