LA ROSA BIANCA
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E mentre
cammini lì, sopra un
tappeto di lame, io ti guardo, impotente.
E mentre
sanguini lì, sui fili
d’acciaio io resto qui, senza poter fare niente.
O forse
è semplicemente quello
che io voglio, vederti sparire, per non vederti
più soffire.
E mentre ti
accascerai sul gelido
ferro, questo si trasformerà in un mare di rose nere, come
la morte, come la vita che ti
ha abbandonato.
Lascio poi
cadere sul nero manto un
petalo bianco, due petali, tre petali, una rosa bianca avvizzita, ad
elogio della
tua vita ormai vissuta, masticata, finita ed ormai perduta.
Addio
per sempre?
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