Le Avventure di Sebastiano di Michele

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Sebastiano camminava con la solita piantina tra le mani. Quel vasetto e quel po’ di terra erano gli ultimi suoi averi. Se non si conta quel cavolo di gatto nero che gli stava perennemente attaccato ai pantaloni.
Sebastiano Di Michele ‘il gattaio nero’, lo chiamavano.
Veniva da un paesino sperduto dell’Irlanda e con i pochi spiccioli che gli erano rimasti aveva deciso di andare in Inghilterra. A fare che, poi, non s’era capito.
Non gli era rimasto quasi niente in tasca, giusto qualcosina per mangiare; e poi puzzava.
‘E non è bello puzzare’.
Quando s’imbatté in un’osteria fu costretto –sforzo immane- a pensare.
‘Se uso i soldi per mangiare non posso lavarmi. Ma se mi lavo, poi non mangio. E dopo qualche giorno puzzerò di nuovo ed avrò anche lo stomaco vuoto ’.
Si decise per l’osteria.
Ordinò la prima cosa che gli fu proposta –cazzo, ma l’accento inglese è micidiale- ed aspettò, posando la piantina sul tavolo. Improvvisamente un signore abbastanza anziano –abbastanza….- e apparentemente di ottimo status gli si avvicinò. ‘Ma quella….è la famosissima pianta del the aksjdijiojuekj!’
‘….’
‘Ma io devo assolutamente averla, la posso pagare profumatamente!’

Improvvisamente l’uomo sembrò scoppiare come una pentola a pressione e si ridusse alla dimensione di un chibi mal disegnato.
‘…’
‘oh-oh-oh’
Sebastiano, incerto sul da farsi, porse la piantina all’uomo.
Quello, dopo uno ‘oh-oh-oh’ più potente riuscì a gettare dei soldi sul tavolo e a prendere la piantina, per poi scappare.
Sebastiano raccolse i soldi e mangiò con calma.
‘Ma che fessi ‘sti inglese’.

Una volta fuori, decise di eliminare una volta per tutte il problema di puzzare.
Poteva affittare una camera e lavarsi in una vasca, per una serata;ma gli sarebbero finiti subito i soldi e dopo qualche giorno avrebbe ricominciato a puzzare- ‘e poi, un po’ ci sono affezionato alla mia puzza….’.
L’unica cosa che poteva fare era mascherare la sua condizione: quindi comprarsi un bel vestito.
Ma i soldi non erano molti, e lì, ebbe il colpo di genio-quando pensava era un portento, glielo dicevano in molti-: ‘mi compro un vestito da maggiordomo, primo perché son neri e se si sporcano nessuno lo nota. Poi perché si sa, un maggiordomo è pulito e preciso per antonomasia-antonomasia….l’avrò letta sul Topolino.’
E così fece, e fu per questo che da quel giorno, iniziarono a chiamarlo Sebastiano Di Michele il maggiordomo nero.




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