storia miki
L’ INCUBO DI HAKKAI
Si rigirava nel sonno senza
trovare pace, quella pace cercata per molto tempo, ma purtroppo mai
trovata. Ad un tratto aprì i suoi occhi verde giada, lievemente
sudato e ancora ansimante per quell’ incubo che da tempo non gli
faceva dormire sonni tranquilli.
Tutte le notti la stessa
storia… lei...Kanan…la vedeva sparire, mentre lui cadeva
in un baratro sempre più profondo… e lì, lì
vedeva una mano tesa verso in suo soccorso e dei capelli rosso
sangue.Poi, proprio quando stava per vedere il viso del suo
“salvatore” si svegliava, senza sapere chi avesse cercato
di salvarlo da quel baratro buio e infinito.
Per tutta la notte
cercò di dormire ma i tentativi furono vani. La mattina,
più assonnato del solito si diresse nella sala da pranzo di
quella isolata locanda di un paesino disperso chissà dove verso
ovest. In quella stessa sala dove tutte la volte aveva a che fare con
un Bonzo corrotto che girava con un arisen nascosto, con una stupida
scimmia affamata e con un kappa pervertito. Prima di entrare in quella
sala come tutte le mattine si stampò in faccia uno dei soliti
sorrisi indecifrabili.
All’ interno della sala
trovò semplicemente Goku che si lamentava perché aveva
fame. Dopo arrivarono Sanzo, che era di pessimo umore e Gojio che
stranamente era molto silenzioso, però bastò un furto dal
suo piatto da parte della scimmia che subito cominciò a
scaldarsi. Altrettanto in fretta Sanzo colpì sia Goku che il
kappa. Hakkai appena finito di mangiare si alzò e andò in
camera sua, dove abbandonò il suo solito sorriso rassicurante
per lasciare spazio a uno sguardo inquieto e confuso che aveva una
velatura di tristezza. Dentro di lui si agitava un turbine di domande a
cui non sapeva come rispondere:”perché continuo a fare
quel sogno? cosa significa?”.
Tirò un pugno contro
il muro e temette per un secondo che qualcuno lo avesse sentito e si
fosse insospettito. Tacque per un istante…nessun
rumore…”fiu…pericolo scampato”pensò.
Si tolse la maglietta, si rimise a letto e finalmente riuscì
prendere sonno.
ORA DI PRANZO:
“mm che strano, Hakkai
non è ancora arrivato…di solito è il primo ad a
presentarsi a tavola per evitare a me e a Goku di combinare disastri
quando non interviene Sanzo” disse Gojio mentre si portava alla
bocca un urumaki che sembrava buonissimo.
Finito l’ottimo pranzo
il rosso mise in un vassoio un po’ di tutto e si incamminò
verso le stanze sotto il vigile sguardo del Bonzo.
Giunto davanti alla stanza
del ragazzo si fermò, bussò…nessuna
risposta…bussò di nuovo… nessun segno di vita.
Decise di entrare, il ragazzo
era sdraiato nel futon dove si contorceva per il solito incubo
finché nel sonno disse:”Kana NO!!!”. Gojio
trasalì, Kana la vecchia fidanzata di Hakkai?!?!
Non era
possibile…però vedendo il ragazzo in quello stato
semicomatoso e in preda da un incubo, che secondo Gojio doveva essere
terribile decise di svegliarlo. Appena il ragazzo riaprì gli
occhi vide il kappa che gli sorrideva amichevolmente. Fu solo in quel
momento che disse:”Gojio…i tuoi capelli…i tuoi
capelli sono rossi…rossi come il sangue”.
Gojio, un po’ sorpreso
gli rispose:”si…lo sono sempre stati”. Però
Hakkai non aveva mai distolto il suo sguardo dal suo volto e questo
incuriosì molto il suo amico.
Il moro, mentre cercava di
ricomporsi continuava a pensare a quel sogno così strano…
ma come era possibile che lui… proprio lui, quel ragazzo dai
capelli rossi lo venisse a salvare da un baratro profondo e infinto?!
Nel pomeriggio Gojio, Goku e Sanzo uscirono a fare compere, lasciando il povero
Hakkai, immerso nei suoi problemi amletici. I tre tornarono solo la sera… Hakkai non si era mosso dalla sua stanza.
Alla fine, non riuscendo a dormire decise di uscire a prendere una boccata d’ aria fresca.
Fu lì che lo vide,
quel semidemone, coi rossi capelli che gli inquadravano il viso e
dietro di lui la luna, grande languida e magnifica.
Il ragazzo scese dall’albero e invitò il compare a sedersi sulla panchina che era stata posta sotto l’albero.
Questo accettò e si
sedette ma appena il semidemone gli appoggiò una mano sulla
spalla in modo amichevole Hakkai sentì un brivido salirgli lungo
la schiena e a quel punto si alzò di scatto tolse la sigaretta
di bocca al rosso e lo baciò, poi senza neanche guardarlo negli
occhi se ne andò, ma prima che potesse muovere più di due
passi si sentì trattenere per un braccio, si girò…
il ragazzo ancora scombussolato e lievemente rosso in viso gli
chiese:”P-perché lo hai fatto?”.
Il moro gli
rispose:”Non lo so, forse perché cercavo quel calore che
molti anni orsono mi fu sottratto…scusa”. “Di
nulla…” gli disse Gojio avvicinandosi lentamente e
abbracciandolo, forse quel bacio gli aveva donato quel calore che anche
lui cercava da tempo?
Non lo sapeva neppure lui,
sapeva solo che gli era piaciuto più di qualsiasi altra cosa e
che da quel momento non l’avrebbe più lasciato. Mai
più, qualsiasi cosa fosse successa.
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