papà e mamma
Ecco un'altra
introspezione della nostra Bra, l'ho scritta basandomi sulla recensione
di Fashionelle09, che mi ha chiesto cosa ne pensava Bra dei suoi
genitori, eccoli all'opera quindi, nella tutela della loro
imprevedibile figliola! Volevo consigliarvi anche una storia che mi ha
spirato questa Bra guerriera e Sayan: "Il sapere eterno" di BulmaMiky.
Spero che anche questa versione di una Bra "teppista" vi paccia. Io l'ho sempre immaginata così! Grazie a tutti!
Prendetela sul ridere questa storiella non è nulla di serio!
Ringraziamenti per la scorsa ff su Bra:
Fanny Sonny, Fashionelle09, Luna_07, Enris, Giusiemo291, Phantasia(ho
apprezzato molto la statua in pongo ;) e volevo dirti che hai
perfettamente ragione sulla ripetitività l'ho riletta e mi sono
accorta anch'io! Mi spiace!), BulmaMiky, Lady Lexy, Sese87 per le vostre splendide recensioni, pensavo di esser una delle uniche a pensar di Bra quello che ho scritto.
Per averla inserita tra le preferite: BulmaMiky
Per averla inserita tra le storie da ricordare: Uranian7, Sese87 (grazie anche per avermi inserita tra le tue autrici preferite!)
Per averla inserita tra le seguite: Vegeta X
Papà e mamma!
Il preside si asciugò la fronte con un fazzoletto di stoffa. Il
caldo insopportabile di quella giornata di sole e la presenza di quei
due loschi individui nel suo studio, contribuivano ad aumentare la sua
sudorazione. Deglutì nuovamente, la gola gli si era seccata e lo
sguardo ciondolava tra il foglio davanti a sé e
l’interlocutore adulto, che picchiettava nervosamente le dita sul
braccio robusto e possente.
Strano come la ragazzina che sedeva a fianco di quell’uomo,
oscuro e severo, fosse perfettamente a suo agio in quella situazione. I
suoi occhi azzurri e vispi erano fissi incessantemente su di
lui, non era certo un tipo facile, ma questo il proprietario
dell'istituto già lo sapeva, visti i suoi trascorsi
scolastici. Il preside si sentiva in sincero imbarazzo di fronte a quei
due, che non sembravano turbati, né tanto meno intimoriti;
più che altro stavano mettendo in agitazione lui!
“Signor Brief … si chiederà perché l‘ho fatta convocare.”
Vegeta non rispose si limitò a fissarlo dritto negli occhi, la
pressione da cui si sentiva schiacciato aumentava sempre più;
perché cavolo non avevano mandato l’avvenente signora
Brief a parlar con lui? No, era dovuto andar quell’energumeno di
suo marito, che oltre a non sembrare un tipo loquace, sembrava pure
pericoloso!
Bra guardava di sottecchi, non vista, suo padre, il suo profilo
spigoloso, il suo sguardo severo concentrato nell’osservare, come
avrebbe detto lui: “quell‘insulso terrestre!”
Era fiera di lui in quel momento. Era li per lei, solo per la sua adorata figlioletta.
In realtà aveva faticato non poco per convincerlo, di solito lui
certe cose terrestri non le faceva, ma quel giorno aveva fatto
un’eccezione solo per lei. Se solo non fosse stato così
duro e lei così orgogliosa gli avrebbe scoccato un meraviglioso
bacio figliale sulla guancia.
“In effetti sì!”
Disse Vegeta seccato. Punto primo stava togliendo del prezioso tempo ai
suoi allenamenti; punto secondo quell’uomo lo disgustava.
Sudaticcio e stempiato sembrava quasi rachitico, e gli dava un
nauseabondo senso di viscido.
E com’è risaputo in tutto l’universo Vegeta odia le cose che strisciano!
Ma, quello sforzo sovraumano, lo faceva solo perché Bra, la sua
adorata principessa, gli aveva chiesto di andar a parlar con il
preside. Precisamente l’aveva punto sul vivo dicendogli:
“Pensavo non avessi paura di parlar con uno stupido umano!
Pensavo sapessi affrontare qualsiasi nemico, invece … non
pensavo fossi un codardo!”
Chiaramente Bra lo aveva fatto di proposito, come per la storia dei
baffi. Bra era come lui, quindi Vegeta capiva perfettamente le sue
intenzioni. Poi beh, si era intromessa anche sua moglie, che sapeva
BENE i suoi punti deboli:
“Vegeta niente sushi, Vegeta niente GR, Vegeta niente SESSO!!!”
Certo avrebbe potuto farla fuori, per essersi permessa di parlargli
così, ne aveva ben la facoltà, ma insomma Bulma è
pur sempre Bulma! E così, per colpa di quelle due, si ritrovava
davanti a quel fantoccio cercando di mantener la calma.
Bra sorrideva, suo padre era veramente un tipo imprevedibile. Si certo
ci aveva messo tutta la sua astuzia per convincerlo, ma non pensava
sarebbe mai successo davvero!
Vegeta il grande Principe dei Sayan che parlava della situazione scolastica della figlia!
Sembrava persino una barzelletta. Se l’avesse raccontata a Goten a Ghoan o a Goku, era sicura, ne avrebbero riso di gusto!
“Sua figlia …”
Proseguì il preside, bevendo un sorso di acqua gelata.
“E’ una studentessa eccellente … in alcune materie:
matematica, fisica, chimica, elettronica,
informatica. Nelle altre materie è invece pessima!”
Bra storse il naso e voltò il capo da un lato.
“Si vede che le fanno schifo!”
Rispose Vegeta, il preside deglutì nuovamente, si era aspettato
una risposta simile da quell’uomo. Non sembrava uno che
rimprovera la figlia per i suoi insuccessi scolastici, ma piuttosto uno
che la spalleggia. Bra sorrise sorniona, suo padre era sempre dalla
sua! La risposta che aveva dato, pur sembrando superficiale e dettata
dalla noia del momento, non era altro che la conclusione di
un’attenta analisi di sua figlia.
Bra Brief, esattamente come Vegeta, non fa mai ciò che non le piace!
Anche se, beh, a volte Vegeta è costretto a farle, come in quel dato momento.
“Beh, non dico che rischi la bocciatura, ma … diciamo che
insieme alla sua “condotta” non lodevole potrebbe cacciarsi
in un bel guaio.”
Bra a quelle parole sbottò, che cosa aveva fatto per non meritarsi una “condotta lodevole”?
“Che cosa? Ma lei è impazzito, non mi sono mai comportata male!”
Il preside scosse la testa.
“Signorina Brief mi risulta che settimana scorsa tre ragazzi sono stati portati in infermeria a causa sua!”
Disse minaccioso, Bra incrociò le braccia sul petto inarcando le
sopracciglia, che cos‘altro avrebbe dovuto fare? Quei tre la
stavano importunando, lei aveva provato a dissuaderli con le buone, ma
questi non avevano molato la presa e lei aveva dovuto
“agire”. Che cosa pretendevano da lei, era pur sempre una
mezza sayan e il suo modo di agire era quello, aveva pure trattenuto la
forza!
“E‘ solo colpa loro. Mi hanno importunato e io gli ho dato il ben servito!”
Vegeta guardò sua figlia incredulo, non perché avesse
steso tre ragazzi - era pur sempre sua figlia!- , ma perché non
gli aveva raccontato l’accaduto. Un improvviso prurito alle mani
lo costrinse a striger la stoffa della sua camicia blu. Bra notò
quel movimento e capì che suo padre si era non poco scocciato.
Poté capire al volo i suoi pensieri: “Dei ragazzi, mia
figlia. Maschi, mia figlia!”
Ripetuto come un pensiero convulso di stizza nell’immaginarsi la
sua “bambina” con un ragazzo, per di più che lei non
voleva.
“Signorina Brief nella mia scuola la violenza non è
tollerata! Quindi sarà espulsa, se non cambia il suo
atteggiamento!”
Bra non fece in tempo a manifestar il suo dissenso che suo padre si
alzò di scatto, battendo le mani sulla scrivania, dosando
chiaramente la sua forza per non spaccare il mobile, ma lasciando
intendere che avrebbe potuto facilmente farlo. L’uomo
sussultò spaventato.
“Senta lei, se mia figlia ha fatto ciò che ha fatto ci
sarà sicuramente un motivo! Si ritenga fortunato che non li ho
incrociati io quei ragazzi! E soprattutto … ringrazi che ho
promesso a mia moglie di non ammazzar nessuno, o questa scuola
l‘avrei già fatta saltar in aria da un pezzo!!”
Bra si alzò mettendosi vicino a suo padre, il preside indietreggio spaventato sulla sedia.
“Quindi ritiri immediatamente ciò che ha detto su mia figlia se non vuol fare una brutta fine!”
L’uomo baffuto tremava come una foglia, ma chi era il marito della signora Brief? Un terrorista?
“Sì, sì!”
Disse, prima di veder Bra e Vegeta uscir sbattendo la porta.
Bra guardava suo padre che camminava davanti a lei con quella cadenza regale e
perfetta. Non lo affiancò si limitò a guardarne la
schiena. Quando era bambina soleva stringersi alle sue gambe, ma ora
non lo era più e non poteva più comportarsi da mocciosa
viziata. Sapeva però che avrebbe sempre avuto quell’uomo
straordinario al suo fianco e che la sola vista della sua schiena le dava sicurezza!
Una settimana dopo.
“Signora Brief, si chiederà perché l‘ho convocata.”
Disse il preside, rivolgendosi alla donna che gli sedeva di fronte, con
quello sguardo magnetico, quegli occhi blu che emanavano una luce
particolare. Bulma Brief era davvero degna della sua fama, donna
bellissima ed intelligente, con un fascino smisurato. Avvolta in quel
tailleur arancio con le gambe accavallate era davvero una bella donna,
pur non essendo più giovanissima. Bra sedeva al suo fianco, con
le braccia incrociate sul petto ed uno sguardo imbronciato.
“Sì, in effetti sì!”
Disse la donna trafficando con la borsetta e tirandone fuori un
pacchetto di sigarette ed estraendone una per poi accenderla. Il
preside la guardò contrariato.
“Mi scusi signora, ma non si può fumar qua dentro.”
Disse l’uomo asciugandosi la fronte per il caldo. Senza un motivo
preciso era convinto che anche quel colloquio non sarebbe stato affatto
facile.
Bra osservava sua madre, bella e fiera, la degna moglie di un principe.
Era sempre rimasta molto affascinata dai suoi genitori, così
simili ed accomunati da un amore che non aveva eguali. Sua madre vedeva
solo suo padre e suo padre vedeva solo sua madre. Bra a volte si era
chiesta se in effetti suo padre avesse mai guardato qualche altra donna
in vita sua. Bulma spesso le diceva che era ovvio che lui guardasse
solo lei, lei era la donna più affascinante del pianeta!
“Ah, sì? E perché? Beh, ormai l‘ho accesa mica posso buttarla, non trova?”
Disse la donna, il preside inspirò profondamente, non sapeva
dire chi fosse l’osso più duro da masticare tra i coniugi
Brief. Cercò di passar oltre.
“Bene sua figlia, come ho già detto a suo marito, non si
comporta in modo adeguato. Ha malmenato dei ragazzi …”
Voleva proseguir con l’elenco, ma la donna spalancò la bocca e cominciò a sproloquiare.
“Come dei ragazzi? Bra ti hanno fatto qualcosa di male? Oh,
tesoro, perché non me l‘hai detto? E Vegeta lo sa tutto
questo?”
Disse la donna, il preside era tentato di chiedere se non fosse anche
lei una terrorista come suo marito, o se condivideva la scelta del
marito di far un simile mestiere!
“Ho già parlato di queste cose con suo marito, ma non si
può parlar con suo marito. E’ impossibile!”
Bra sorrise, purtroppo per lui, lei sapeva una realtà che a
molti sfuggiva, ma che a lei pareva la cosa più ovvia e normale
del mondo …
“Sua figlia risponde male ai professori, e va male in alcune materie.”
Bulma, inspirò un’ultima boccata di tabacco. L’odore del fumo si spargeva per tutta la stanza.
“Si vede che non le piacciono!”
Il preside sbiancò, possibile che parlare con quelle persone
fosse come entrare in un vicolo ceco? Sparò l’ultima cartuccia rimasta,
dopo di che avrebbe issato bandiera bianca.
“Sua figlia sarà espulsa se continua così!”
Bulma lo guardò dritto negli occhi, sapeva bene che Bra non era
un tipo facile, ma insomma era una mezza aliena, poteva anche aver le
sue stranezze! Le aveva pure lei che era una terrestre. Cominciò
a frugar nella borsa, vi estrasse un libretto e cominciò a
scriverci sopra. Bra la osservava, sua madre era un tipo
imprevedibile, poteva macchinar qualsiasi cosa, diversamente da suo
padre che era molto più metodico, anche se dannatamente
impulsivo. Bulma strappò il foglietto, si alzò e lo porse
all’uomo che sedeva davanti a lei. Un assegno!
“Lo consideri una piccola donazione dalla Capsule corporation!”
Disse sorridendo, Bra aveva una terribile voglia di ridere, sua madre
era davvero una matta. Il preside non disse nulla e le guardò
uscire. Con la famiglia Brief avrebbe chiuso, quelli erano davvero
tutti matti.
Bra camminava affianco a sua madre e le raccontò la storia dei
ragazzi e di come l’aveva presa Vegeta, che subito dopo il
colloquio era andato a minacciarli per bene, intimandogli: “Non
toccate mia figlia o farete una brutta fine!”
Bulma scoppiò in una fragorosa risata, suo marito era davvero
straordinario.
Mentre Bra sorrideva anche lei. In fondo quello che non
sapeva il preside e che non sa nessuno è che Bulma e Vegeta, la
sua mamma e il suo papà, seppur di due pianeti lontani serbavano
lo stesso identico carattere!
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